tag:blogger.com,1999:blog-38047942840181687502024-03-13T23:31:04.939+01:00dueminutiamezzanotteAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.comBlogger86125tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-56583928046674638182014-07-25T09:13:00.004+02:002014-07-25T09:15:30.023+02:00Aggiornamento estivo (le sorti degli ebook delle season 1 e 2, il release di Firepower)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-yNV1fOWPgFM/U9IDJW4jXdI/AAAAAAAAFM0/JG86VMmWo7M/s1600/captain+america+drink.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-yNV1fOWPgFM/U9IDJW4jXdI/AAAAAAAAFM0/JG86VMmWo7M/s1600/captain+america+drink.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Su richiesta di alcuni lettori, vi comunichiamo che i due ebook riassuntivi delle stagioni 1 e 2 di <i>Due Minuti a Mezzanotte</i> non sono più disponibili al download, causa chiusura del sito di file hosting Ubuntu One.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo l'estate rimetteremo i file online altrove, magari arricchendoli di qualche novità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel mentre vi ricordo che <a href="http://alessandrogirola.me/due-minuti-a-mezzanotte/">sono a disposizione tutti gli spin-off di <i>2MM</i></a>, sia quelli gratuiti che quelli a pagamento.<br />
Cogliamo l'occasione per segnalare soprattutto l'ultimo nato dell'elenco, <i><b><a href="http://www.amazon.it/dp/B00L5RI2DY">Firepower</a></b></i>, di Marina Belli. Acquisto consigliato a tutti gli appassionati di supereroi, e in particolare ai fan di <i>2MM</i>!</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel mentre ricordiamo a tutti che <a href="https://www.facebook.com/DueMinutiAMezzanotte">potete seguirci anche sulla pagina Facebook ufficiale</a> del progetto, dove pubblichiamo anche notizie riguardante gli eroi mascherati di altre celebri "scuderie", e non solo quelli del mondo di Admiral City e dintorni.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-64266732191339084332014-05-27T12:38:00.000+02:002014-05-27T12:40:15.341+02:00Le prossime uscite in ebook per 2MM<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-iPtS1zDTyR4/U4RpHF1Nu0I/AAAAAAAAEZk/NZ4mh-yt_WI/s1600/BitchBlade.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-iPtS1zDTyR4/U4RpHF1Nu0I/AAAAAAAAEZk/NZ4mh-yt_WI/s1600/BitchBlade.jpg" height="209" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Anche se non è ancora prevista una terza stagione (o un reboot) di <i>Due Minuti a Mezzanotte</i>, le novità non mancano di certo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Infatti sono ancora tanti gli autori coinvolti nella scrittura di romanzi, novelette e racconti ispirati all'universo supereroistico di <i>2MM</i> e alle sue versioni alternative o complementari.</div>
<div style="text-align: justify;">
Particolare interesse desta lo scenario <i><a href="http://alessandrogirola.me/2014/01/11/darkest-una-variante-di-2mm/">Darkest</a></i>, inventato da Germano M. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per esso sono in uscita diversi ebook. Innanzitutto aspettatevi, a breve, la pubblicazione del seguito di <i>BitchBlade</i>, a opera proprio di Germano M. <br />
La Super milanese Barbara Brambilla, irriverente, sboccata e ritagliata a immagine di Keira Knightley, sarà protagonista di una nuova avventura ricca di citazioni, action e sorprese. Nel mentre, se ancora non lo avete fatto, <a href="http://www.amazon.it/dp/B00HKK6TNA">recuperate il volume uno</a>. Costa pochissimo e garantisce divertimento.</div>
<br />
<br />
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sempre per Darkest è stato inaugurato un ciclo, <i>Le Imprese di Maciste</i>, che prende <i>2MM </i>molto alla larga, mischiando elementi del peplum, fantasy, horror e... viaggio nel tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
La saga è perfettamente godibile anche da chi non ha mai letto nulla di <i>2MM</i>, ma l'intento dell'autore, Alessandro Girola, è quello di costruire una sorta di cronistoria per alcuni dei personaggi e delle creature di <i>Due Minuti a Mezzanotte - Darkest</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Al momento è disponibile la prima novelette, <i><a href="http://www.amazon.it/dp/B00K87SX0O">Maciste contro Freud</a></i>, e il crossover con un'altra collana di <i>2MM-Darkest</i>, <i><a href="http://www.amazon.it/dp/B00K2QA8XG">Sibir contro Maciste</a></i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
A brevissimo uscirà anche la seconda avventura stand alone per l'eroe dello sword and sandal in versione 2.0, <i>Maciste contro l'Innominato</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-MIZlHOq0g6s/U4RpTIBW2pI/AAAAAAAAEZs/KmbW980iUEQ/s1600/Maciste+contro+Freud+copertina+2.0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-MIZlHOq0g6s/U4RpTIBW2pI/AAAAAAAAEZs/KmbW980iUEQ/s1600/Maciste+contro+Freud+copertina+2.0.jpg" height="320" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://www.amazon.it/dp/B00K87SX0O">Maciste contro Freud</a>.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un altro seguito in arrivo è quello di <i><a href="http://www.amazon.it/dp/B00IQD62RS">Back from the Grave</a></i>, scritto dallo "spadaccino", Angelo Benuzzi. Questo ciclo letterario fa parte dell'universo classico di <i>2MM</i>, quello che tutti i lettori della Round Robin conoscono bene.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Tornerà in azione il maggiore Maddox, nella consueta, riuscita commistione tra racconto di guerra, spy novel e superpoteri. Elementi in cui Benuzzi dà il meglio di sé. Aspettatevi grandi cose.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per i vari "what if" ispirati a <i>2MM</i>, annunciamo che <i><a href="http://www.amazon.it/dp/B00KGBJ0PO">Pandemic A.D.</a></i>, crossover tra il mondo dei supereroi e lo scenario da zombie apocalypse del <a href="http://alessandrogirola.me/survival-blog/">Survival Blog</a>, è ora disponibile sul Kindle Store di Amazon.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'autore, Alessandro Girola, sta valutando la pubblicazione di un nuovo racconto ambientato in questo medesimo contesto "super-apocalittico". Non resta che attendere.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Infine nei mesi a venire la misteriosa Miss Marvel, autrice già impegnata in alcuni capitoli della Round Robin, darà alla luce <i>A.C Warriors</i>, un ulteriore "what if" di 2MM, ispirato in parte al celeberrimo film cult di Walter Hill, <i>I Guerrieri della Notte</i>. Maggiori informazioni arriveranno nelle settimane a venire.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-WuwJ-DkoYew/U4RqZbvmvDI/AAAAAAAAEZ0/yEy-lJz3Xtc/s1600/The+Warriors.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-WuwJ-DkoYew/U4RqZbvmvDI/AAAAAAAAEZ0/yEy-lJz3Xtc/s1600/The+Warriors.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ricaricate le prepagate, risparmiate qualche soldino.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le cose da leggere non mancheranno.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
E, se ci volete bene, aiutateci nel passaparola, utilizzando anche l'hashtag ufficiale del progetto: <i><b>#2MM</b></i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Grazie e a presto!</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-65993906055835329272014-04-27T09:36:00.002+02:002014-04-28T14:24:31.045+02:00Un futuro per 2MM<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-QX5KDFLXzX8/U1yzEhP2U-I/AAAAAAAAEAE/zLNMt6jSUGg/s1600/dark+superhero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-QX5KDFLXzX8/U1yzEhP2U-I/AAAAAAAAEAE/zLNMt6jSUGg/s1600/dark+superhero.jpg" height="320" width="218" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Un mese e mezzo fa <a href="http://www.2minutiamezzanotte.blogspot.it/2014/03/what-if-di-due-minuti-mezzanotte.html">accennavo</a> alla realizzazione di una serie di <i>concept </i>basati su uno o più possibili "what if" dell'universo di <i>Due Minuti a Mezzanotte</i>. Si tratta del progetto 0MM:2MM, di cui vedete anche l'header in cima a questa pagina.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'iniziativa ha stentato a decollare, pur avendo raccolto non pochi commenti entusiasti. Al momento è in stand-by, ma prima o poi la riprenderemo in modo più coordinato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Detto ciò, 2MM non si ferma mai del tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche se al momento non è prevista una terza Round Robin, ci sono diversi progetti collaterali che continuano a crescere, magari in gran segreto o con un'insolita discrezione.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'ambientazione parallela/alternativa di 2MM, <i>Darkest</i>, è uno di questi progetti in via di sviluppo.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Q-qOBs2amE8/U1yxoZAcWoI/AAAAAAAAD_4/yrihCONd7SM/s1600/BB2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-Q-qOBs2amE8/U1yxoZAcWoI/AAAAAAAAD_4/yrihCONd7SM/s1600/BB2.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tempo fa <a href="http://alessandrogirola.me/2014/01/11/darkest-una-variante-di-2mm/">ho scritto un articolo per descrivere cosa è </a><i><a href="http://alessandrogirola.me/2014/01/11/darkest-una-variante-di-2mm/">Darkest</a> </i>(la cui invenzione è frutto della fantasia di Germano M., uno dei più prolifici autori di 2MM).<br />
Alcune informazioni citate nell'articolo sono sorpassate dai fatti, visto che gli ebook citati come work in progress sono oramai regolarmente in vendita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se volete leggerli, questi sono i titoli disponibili:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- <i><a href="http://www.amazon.it/dp/B00H2B6C6Q">Jack & Jill</a></i> (di Germano M.)</div>
<div style="text-align: justify;">
- <i><a href="http://www.amazon.it/dp/B00HKK6TNA">BitchBlade</a></i> (di Germano M.)</div>
<div style="text-align: justify;">
- <i><a href="http://www.amazon.it/dp/B00HT19NV0">Sibir: The Zombie Cossacks</a></i> (di Alessandro Girola)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nelle prossime settimane arriveranno novità, sia per quanto riguarda questa versione della supereroina russa Sibir, sia per quel che concerne la saga di BitchBlade.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutte le novità verranno annunciate tramite la <a href="https://www.facebook.com/DueMinutiAMezzanotte">fanpage ufficiale di 2MM</a>, ma anche sul mio <a href="http://www.twitter.com/AlexGirola">profilo Twitter</a>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non è da escludere che, magari in estate, uscirà anche del nuovo materiale riguardante l'ambientazione "standard" di 2MM, quella utilizzata per le prime stagioni della Round Robin.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un titolo che arriverà sicuramente è l'atteso volume due di <a href="http://www.amazon.it/dp/B00F8K3LAI"><i>The Goddamn Particle</i></a>, saga in cui Angelo Sommobuta Cavallaro sviluppa le origini di Uranium, l'Uomo Atomico del team supereroistico americano START.<br />
Lo stesso discorso vale per un seguito di <i><a href="http://www.amazon.it/dp/B00IQD62RS">Back From the Grave</a></i>, l'interessante ciclo narrativo inaugurato da Angelo Benuzzi, di cui vi consiglio di recuperare il primo racconto, in attesa del secondo ebook.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-YpZJdKzsIzs/U1yxbnqnxcI/AAAAAAAAD_w/UsklEqJSeL8/s1600/the+goddamn+particle.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-YpZJdKzsIzs/U1yxbnqnxcI/AAAAAAAAD_w/UsklEqJSeL8/s1600/the+goddamn+particle.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Approfitto dell'occasione per chiedervi se c'è qualche Super, tra i tanti citati nelle due season ufficiali, che vorreste vedere ripescato come protagonista di un racconto spin-off in formato ebook.</div>
<div style="text-align: justify;">
Fate i vostri nomi e vedremo se e come accontentarvi...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-16666918119785849822014-03-12T18:00:00.000+01:002014-03-12T18:01:55.848+01:00Super ucronici (2): Musashi Kensei, il cybersamurai <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-NFPla18f1Vw/UyCLs6rc_oI/AAAAAAAADcI/s947FP9mk0s/s1600/Musashi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-NFPla18f1Vw/UyCLs6rc_oI/AAAAAAAADcI/s947FP9mk0s/s1600/Musashi.jpg" height="320" width="224" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Seconda scheda dedicata al "<a href="http://alessandrogirola.me/2014/03/08/0mm-2mm-alternate-universes/">what if?</a>" dell'universo narrativo di 2MM.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo <a href="http://2minutiamezzanotte.blogspot.it/2014/03/super-ucronici-1-uranium-radioattivo.html">aver trasformato</a> uno dei quattro più noti e potenti Super americani in un criminale folle (vedi scheda #1), ci occupiamo oggi di Musashi Kensei, il misterioso samurai che abbiamo visto in azione soprattutto nella stagione 1 di Due Minuti a Mezzanotte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Di lui si sa poco. Forse è un old timer - un Super nato da esperimenti precedenti alla fatidica data del 1973 - ma non è certo, né appurato.</div>
<div style="text-align: justify;">
La Teleforce lo ha dotato di riflessi sovraumani che, uniti alla sua abilità di spadaccino kendo, lo rendono un combattente quasi invincibile nel corpo a corpo. Inoltre è dotato di una katana che probabilmente è stata tratta a sua volta con della Teleforce, visto che è in grado di fendere metallo e moderne corazze.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Musashi è un battitore libero, ma combatte dalla parte dei "buoni" e non è certo un criminale o un malavitoso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma in questa sua versione ucronica, il buon Kensei è qualcosa di diverso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto parte dallo spunto del "what if" sovietico, citato da Angelo Benuzzi nei commenti al post linkato a inizio articolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vi cito direttamente la sua idea:</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
(...) Salazar che lavora a Cuba, le centrali in tutto il Patto di Varsavia e nella Rodina. Il pull-out del 1974 degli americani dal Viet Nam spiegato dalla presenza di Sibir e del Super Soviet (AD), il Watergate nel 1973 spiegato come il fallimento del tentativo di rapire Salazar (una seconda Baia dei Porci), l’America costretta a scelte isolazioniste e il concreto pericolo di una invasione russa in Europa – con tanto di possibile escalation nucleare. Sullo sfondo i non allineati, dove personaggi come il Grande Thot sono stati “creati” con il consenso russo (sul modello dei leader africani e sud americani che avevano studiato a Mosca come <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Patrice_Lumumba">Patrice Lumumba</a>).</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Uno scenario molto bello, che sicuramente ho appuntato per qualche analisi futura, nel contesto di 0MM-2MM. </div>
<div style="text-align: justify;">
Come si inserisce il Musashi ucronico, in questo contesto?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Innanzitutto non è un old timer. Non qui. Anzi, la sua concezione è moderna e avveniristica. Il Musashi Kensei del "what if" sovietico è un supersoldato cybernetico, metà umano e metà robotico, sviluppato migliorando i progetti di uno scienziato americano di fine '800, George Moore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Moore è, per la cronaca, il creatore di Clark, il Super/cyborg che compare nel <a href="http://2minutiamezzanotte.blogspot.it/2013/02/capitolo-1-stagione-2-di-alessandro.html">capitolo 1 della stagione 2</a>, e le cui origini sono parzialmente rivelati nel mio <a href="http://alessandrogirola.me/2013/02/14/2mm-nativity-il-making-of-del-capitolo-1/">making of</a>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un team giapponese ha recuperato e migliorato i suoi progetti, dando vita a Musashi, nell'ottica di un forte riarmo nipponico. Con l'Unione Sovietica fortificata dal proliferare di Super, il Giappone (appartenente alla NATO) ha sentito il bisogno di tutelarsi in qualche modo, senza dover totalmente dipendere dall'alleato americano, già in forte deficit in campo degli studi sui superumani.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Musashi è un commando speciale delle Jieitai (le forze di autodifesa giapponesi, vale a dire le forze armate).</div>
<div style="text-align: justify;">
Alimentato a Teleforce, che gli garantisce una "durata" non ancora quantificabile, ma sicuramente molto lunga, il samurai è più veloce, più forte e più resistente di un comune essere umano. Maestro di kendo, ha doti da formidabile spadaccino, a cui unisce alcuni gadget tecnologici supplementari, che attingono in parte al tipico arsenale dei ninja: shuriken esplosivi, o "bagnati" di Teleforce, ashiko (calzature chiodate) dotate di piastre magnetiche, fukyia (cerbottana) a ripetizione, collegata alla maschera dell'armatura, in grado di sparare fléchette perforanti, più emettitori di fumo, luci accecati e altri trucchi simili.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Musashi è un ottimo combattente, ma è perfetto soprattutto per operazioni di tipo "stealth", nonché come sicario.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-11414231133062792662014-03-11T15:27:00.000+01:002014-03-11T15:27:32.667+01:00Super ucronici (1): Uranium, radioattivo, non-morto e traslato <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-DMhE-lX0b1c/Ux8XOMrWe2I/AAAAAAAADb4/qlfql1ELFfw/s1600/0MM+-+2MM+Uranium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-DMhE-lX0b1c/Ux8XOMrWe2I/AAAAAAAADb4/qlfql1ELFfw/s1600/0MM+-+2MM+Uranium.jpg" height="320" width="234" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Se vi siete persi la puntata precedente, leggetevi questo articolo: <a href="http://alessandrogirola.me/2014/03/08/0mm-2mm-alternate-universes/">0MM-2MM Alternate Universes</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
Leggetevi anche i commenti, che hanno dato il via a una preziosa, succulenta, interessante discussione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Discussione che, tra l'altro, è ancora aperta, finché non decreterò il contrario.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le buone idee sullo sviluppo di storie ucroniche riguardanti l'universo supereroistico di 2MM si accumulano. Alla fine credo che sceglierò quelle che paiono essere le migliori, e vedremo se e come svilupparle.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con racconti brevi? Con una mini-round robin? Con tavole grafiche? In nessun modo pratico? </div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto è ancora da decidere. </div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io stesso sto cercando di immaginare delle versioni alternative dei Super più famosi di 2MM. Mi è di grande aiuto la mole immensa di materiale "tematico" reperibile su siti come Tumblr e Pinterest. Su quest'ultimo social (a proposito, <a href="http://www.pinterest.com/agirola/">mi trovate qui</a>), ho per esempio scovato l'immagine che vedete qui sopra, a inizio post. Mi sembra perfetta per Uranium, l'uomo atomico del team START di 2MM. O meglio, per una sua versione ucronico/alternativa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a>Vedendo l'illustrazione, mi viene in mente un Uranium uscito ancor più cambiato dalla sua esposizione alla Teleforce, nel 1973.<br />Non ha solamente acquisito il potere di generare radiazioni ed energia nucleare: da questo potere è stato anche mutato e trasformato in qualcosa di quasi totalmente inumano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La Teleforce l'ha consumato, cauterizzando la carne e lasciandolo scheletrico, ma vivo (può essere considerato vivo? Questo è il punto). Le radiazioni che genera sono talmente intense che deve indossare una speciale tuta hazmat per contenerle, viceversa spargerebbe morte e distruzione nel raggio di chilometri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Al contempo la micidiale combinazione di Teleforce e di energia nucleare ha portato la sua percezione della realtà a livelli superiori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'Uranium alternativo è dunque in grado di vedere cose che noi umani possiamo soltanto immaginare.</div>
<div style="text-align: justify;">
C'è anche chi pensa che, se solo riuscisse a mantenere la mente più lucida (cosa che all'uomo atomico raramente riesce), Uranium potrebbe essere in grado di alterare la realtà stessa, anche se non è chiaro fino a che punto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Va da sé che un Super con queste caratteristiche non può che interpretare il ruolo che - banalizzando - definiremmo di supercriminale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non più quindi del team START (ammesso che in questo specifico universo esista lo START!), bensì solitario, caotico, probabilmente anche pazzo, almeno secondo i nostri parametri.<br />Potrebbe vendere i suoi servizi, di volta in volta, a stati-canaglia nemici degli USA. Anche se, anno dopo anno, sono sempre meno i dittatori che si fidano di un mercenario così instabile...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo è solo un esempio, un gioco di fantasia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Magari ne arriveranno altri. Se volete proporne a vostra volta, lasciate un commento. Potete farlo qui, sul post di Plutonia Experiment linkato a inizio articolo, oppure sulla f<a href="https://www.facebook.com/DueMinutiAMezzanotte">anpage ufficiale di Due Minuti a Mezzanotte</a> (su Facebook), dove tra l'altro è possibile anche postare immagini e artwork vari.</div>
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<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-21287135200611421132014-03-08T12:00:00.000+01:002014-03-08T12:00:06.296+01:00What if di Due Minuti a Mezzanotte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-4qLCgw2FBDw/UxoHYouvpbI/AAAAAAAADYE/d17536tNf9o/s1600/Ghost+Rider+What+if.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-4qLCgw2FBDw/UxoHYouvpbI/AAAAAAAADYE/d17536tNf9o/s1600/Ghost+Rider+What+if.jpg" height="320" width="207" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Cosa rappresenta questa illustrazione? Una versione alternativa del Ghost Rider? Certo che sì. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il disegno è di Alexis Ziritt, ma a me serve soprattutto per presentarvi una nuova iniziativa legata al mondo di <i>Due Minuti a Mezzanotte</i>.<br />Da tempo non ci sentiamo, ma questo scenario condiviso ha continuato a dare sussulti di vita, perfino dopo la conclusione della stagione 2, <i>Nativity</i>, che sembra aver messo la parola fine su tutto.<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora, invece, state per entrare nel mondo dei "<i>What if?"</i> supereroistici.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per farlo fate un doppio salto carpiato e <a href="http://alessandrogirola.wordpress.com/2014/03/08/0mm-2mm-alternate-universes/">date un'occhiata al blog Plutonia Experiment</a>, dove ho lanciato questa specie di sfida creativa</div>
<div style="text-align: justify;">
Se la cosa andrà in porto, la faccenda si sposterà da queste parti, nelle settimane a venire.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ah già, quasi dimenticavo: bentornati ad Admiral City!</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-74875343791266369902013-12-17T12:05:00.001+01:002013-12-17T12:06:25.735+01:00Due Minuti a Mezzanotte - Nativity: L'ebook completo e gratuito!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-yU0NE8dFnlE/UrAtPC4DTeI/AAAAAAAACpk/M3Cxzxh_N2U/s1600/2MM+Natvity.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-yU0NE8dFnlE/UrAtPC4DTeI/AAAAAAAACpk/M3Cxzxh_N2U/s320/2MM+Natvity.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Visto che molti di voi lettori ci hanno chiesto una versione ebook della seconda stagione di <i>Due Minuti a Mezzanotte</i> (intitolata <i><b>Nativity</b></i>, o anche <i><b>2MM - Nativity</b></i>), ve la regaliamo in occasione del Natale 2013. L'ebook è ora disponibile in duplice formato ePub/Mobi e in download gratuito.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si tratta di un bella e corposa novel di 26 capitoli +1 (la mia introduzione, che equivale al capitolo zero), scritta da altrettanti autori.</div>
<div style="text-align: justify;">
2MM è e resta uno dei pochi progetti di scrittura collettiva a puntate realizzati in Italia, per di più di genere supereroistico, che qui da noi viene ritenuto un filone di nicchia, per soli intenditori. <br />
E che noi abbiamo invece, almeno in parte, sdoganato.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Grazie all'impegno di Matteo Poropat e dei servizi offerti dal suo <a href="http://www.ebookandbook.it/"><b>Ebook And Book</b></a>, ora potete rileggere la storia comodamente, sui vostri eReader, senza spendere un centesimo.<br />
L'unica cosa che vi chiediamo è di fare un po' di passaparola, in modo che chi ancora non conosce 2MM possa avvicinarsi a questo universo narrativo al 100% made in Italy e indipendente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Torneranno mai gli eroi di 2MM? Chi può dirlo. Vi posso solo suggerire di fare qui, di tanto in tanto, e di tenere i radar accesi. Se ci sono novità le potrete leggere su questo blog e sul mio, <a href="http://alessandrogirola.me/">Plutonia Experiment</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
I supereroi non vanno mai in pensione: prima o poi c'è sempre un buon motivo per tornare a combattere.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Due Minuti a Mezzanotte - Nativity (ebook gratuito)</b><br />
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-yU0NE8dFnlE/UrAtPC4DTeI/AAAAAAAACpo/0ZPFehflUR0/s1600/2MM+Natvity.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-yU0NE8dFnlE/UrAtPC4DTeI/AAAAAAAACpo/0ZPFehflUR0/s200/2MM+Natvity.jpg" width="150" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<ul>
<li><a href="http://ubuntuone.com/0Tte2VbBGgUybnsG6M2Tad">Scarica la versione ePub</a></li>
<li><a href="http://ubuntuone.com/4wA9iOkE1lPms7Ok1Wdp78">Scarica la versione Mobi</a></li>
</ul>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-37724312378395072182013-09-11T11:59:00.000+02:002013-09-11T11:59:00.056+02:00Capitolo 26 - Stagione 2 (di Angelo Benuzzi)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-YoKXXTurlEw/Ui3IidWV8xI/AAAAAAAACFg/-AHWvODi9BQ/s1600/2MM+26.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="http://3.bp.blogspot.com/-YoKXXTurlEw/Ui3IidWV8xI/AAAAAAAACFg/-AHWvODi9BQ/s320/2MM+26.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10:31</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Voci. Soltanto voci, dentro e fuori la sua testa. Gaia, Rebel Yell, Kedives, le poche sillabe incoerenti dell'agonia di Grant. Persino il respiro affettato di Libby ha una voce per lei. Attraverso una lente azzurra di Teleforce sente tutto quello che accade all'interno della montagna. Solo una lacrima segna il trapasso sereno di Bannon, un guerriero fedele vissuto molto oltre il suo tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre attorno a lei tutti discutono della fine del mondo, lei ascolta. </div>
<div style="text-align: justify;">
Le lente vibrazioni di esseri in animazione sospesa, che una volta erano uomini e donne prima di mutare per la Teleforce. Le loro forme-pensiero, lente come il movimento dei ghiacciai, che confluiscono verso il loro mentore. E la SUA voce. Un brontolio magmatico al limite della sua percezione. La vuole con sé. La vuole ora. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Profondità del Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10.31</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E' stato facile. Ogni volta diventa più facile per lui. Il lento sorriso, i gesti cesellati nei decenni precedenti come Blackjack e familiari a tutti i super “buoni” del mondo. Anche Sibir si era fidata, aveva accettato la sua mano tesa, dopo che gli aveva visto disperdere il nuovo American Dream come un pugno di polvere. Come Uranium. Come quel pazzo di Ross. </div>
<div style="text-align: justify;">
Appoggia con cura i resti dell'esoscheletro del suo ex comandante, giusto sotto il massiccio contenitore al centro della sala. Livellamento quantico. Qualsiasi cosa volesse dire, le immagini che aveva preso dalla mente di Ross erano più che sufficienti per toglierli i dubbi sulla sua efficacia.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'essere conosciuto come Blackjack era talmente saturo di potere da essere ai limiti dell'esistenza fisica, gli era necessario uno sforzo continuo per non trasformarsi in luce e calore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Profondità del Monte Olimpo, dentro la capsula</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10.31</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La creatura dentro la capsula percepisce l'universo come manifestazione di energia. Concetti come tempo o spazio-tempo non hanno significato, esistono solo le manifestazioni e le distorsioni delle forze che tengono insieme questo universo. Attorno a sé sente le manifestazioni ultime di questo angolo di continuum, due strutture talmente sature di potere da piegare l'intero piano della realtà. Sta chiamando a sé la prima, il secondo stenta a mantenere la percezione della propria esistenza. Un semplice pensiero disabilita il congegno lasciato dalla cosa-Blackjack, un altro inizia l'apertura della capsula. Questo pianeta ha esaurito il suo compito.<br /><br />* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10:32</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Rebel Yell ricarica con calma una delle sue pistole, uno dei tanti rituali che contribuiscono a mantenere la sua sanità mentale in momenti difficili. La follia di Gaia è tale da togliergli il respiro. Pur avendo visto il futuro, i possibili futuri, ha voluto fare tutto questo. Quanti morti? Migliaia? Milioni? Quanti ancora prima della fine di quella maledetta giornata? </div>
<div style="text-align: justify;">
Lo stesso orrore è nell'espressione di Libby. Ha ascoltato ogni parola di Gaia e per la prima volta nella sua vita non sa più cosa fare. La sua stessa vita le pare inutile, vuota. Che senso ha avuto battersi, soffrire, vivere come ha fatto?</div>
<div style="text-align: justify;">
Un rumore. Secco. Improvviso.</div>
<div style="text-align: justify;">
All'ingresso della sala è apparsa una figura dai contorni incerti, sembra irradiare potere ad ogni passo. A un livello profondo, totalmente istintivo, sia Rebel Yell che Lady Liberty percepiscono la minaccia. E reagiscono.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quattro pallottole calibro .45” sono già in viaggio quando Libby scatta verso il nuovo venuto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi tutto finisce.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una solida parete ha preso il posto dell'ingresso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le quattro ogive sono sospese in aria, a pochi centimetri da essa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lady Liberty è svanita.<br /><br />* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Salonicco – Residenza privata</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10:32</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gaia fissa il monitor del computer, la mente cristallizzata nei pensieri vissuti e rivissuti innumerevoli volte negli anni passati. Vorrebbe dire qualcosa, congedarsi dall'esistenza con un ultima battuta. Valerie la guarda attraverso la lente della telecamera.</div>
<div style="text-align: justify;">
La borsa di coccodrillo cade sul tappeto.<br /><br />* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10:32</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Rebel Yell è ancora in posizione di fuoco, lenti riccioli di fumo azzurrino che escono dai fori di volata. Per la prima volta in tutta la sua vita sente il vuoto allo stomaco che preannuncia il panico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lentamente abbassa le braccia e si gira. </div>
<div style="text-align: justify;">
Nella stanza ci sono solo lui e Valerie. </div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto il resto è svanito.</div>
<div style="text-align: justify;">
«E ora che succede ragazzina? A chi tocca?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei lo guarda, è talmente disperata da toccare il cuore di una statua.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Reb, io ricordo cosa è successo a Kobe. Alla fine. Ricordo i suoi occhi.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Un tremito attraversa l'intera montagna, l'essere che una volta si chiamava Blackjack sta cercando entrare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Valerie si distrae per un momento, guarda nella direzione dov'era la porta. La vibrazione cessa di colpo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ho paura Reb. Di quella cosa che c'è la sotto. Vuole portarmi con sé e portare via dalla Terra la Teleforce.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lui rinfodera le pistole e le si avvicina. Si toglie il cappello e si accovaccia davanti a lei, offrendole la vista dei suoi occhi e di un viso segnato da un'esistenza oltre i limiti umani.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ti ricordi di Kobe. Vuoi davvero che succeda di nuovo?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei annuisce. Comincia a tremare.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Bene. Allora andiamo ad Edimburgo. Puoi portarci lag...»</div>
<div style="text-align: justify;">
Non finisce la frase. La sala ora è vuota.<br /><br />* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Profondità del Monte Olimpo, dentro la capsula</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10.32</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La capsula è aperta ma la creatura non esce. Qualcosa non va. Ha percepito lo spostamento del suo obiettivo e la scomparsa dall'esistenza dell'altra struttura vivente. Il reflusso di Teleforce è stato tale da scuoterlo. Attorno a sé sente come l'intera fabbrica della realtà stia vibrando. Tende i suoi sensi sull'intera superficie del pianeta e ritrova il suo obiettivo. Che sta facendo?<br /><br />* * * </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Edimburgo, Royal Mile. Cafè Central.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 08.32</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Eyes without a face riesce a mantenere il tradizionale aplomb britannico in quasi tutte le situazioni, è una delle sue capacità distintive. Vedersi apparire Reb e Valerie sulle due sedie libere al suo tavolo ne ferma solo per un istante l'azione. Sorride ad entrambi e continua a sorbire il succo d'arancia mattutino.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Volete fare colazione?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Nessuno dei due risponde. In sottofondo il televisore del locale continua a diffondere le notizie del mattino della BBC.</div>
<div style="text-align: justify;">
Reb fa un cenno e Valerie cerca di fissare i suoi occhi con grande insistenza. Non ci vuole molto a capire.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Cosa devi dimenticare bambina? Se dovessi ripetere quello che ho fatto potrebbe essere davvero troppo da sopportare per te.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Non c'è risposta. La supplica è così grande da passare le barriere dell'empatia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Eyes la fissa. Di solito gli basta un secondo o due per fare un lavoro profondo. Questa volta continua. Come a Kobe. Come prima di Kobe.<br /><br />* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Edimburgo, Royal Mile. Cafè Central.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 08.32</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Valerie si tuffa negli occhi di Eyes. Di che colore sono? Grigi? Neri? Verdi? Non ricorda più, non sa neppure più dove si trova. Sente da un lato la tremenda pressione della cosa in Grecia, dall'altro quello che costituisce la sua identità che viene disperso nelle ombre del suo cervello.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per l'ultima volta si tende,sfiora le pieghe dello spazio-tempo e le strattona. Uno strappo secco.<br /><br />* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
10 Settembre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Edimburgo, Royal Mile. Cafè Central.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 08.32</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Reb fissa incredulo la tazza di tè che ha in mano. Leva gli occhi per incontrare quelli di Eyes, vi ritrova la stessa espressione stupita. Il locale attorno a loro è lo stesso che ricorda, persino il mormorio in sottofondo dello speaker del telegiornale. Nessun segno di Valerie.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per abitudine si concentra sulla voce del giornalista.</div>
<div style="text-align: justify;">
«E ora il consueto spazio dedicato alle gesta dei super eroi. Questa mattina il presidente Obama ha incontrato alla Casa Bianca i responsabili del team START per il consueto briefing settimanale. L'argomento è sempre la difficile situazione siriana e la presenza accertata della russa Sibir a Damasco...»</div>
<div style="text-align: justify;">
Sullo schermo un viso. Quello di American Dream. Quel tizio proprio non voleva saperne di rimanere morto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-dk7ElOV8T8g/Ui3IwpLRuxI/AAAAAAAACFo/8ds2tPrldh0/s1600/2MM+26+bis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="260" src="http://2.bp.blogspot.com/-dk7ElOV8T8g/Ui3IwpLRuxI/AAAAAAAACFo/8ds2tPrldh0/s320/2MM+26+bis.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b>FINE</b></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
[un sentito ringraziamento ad Alessandro Girola per aver creato tutto questo, a chi mi ha preceduto in questa round robin e a chi ha seguito questa avventura collettiva.]</div>
<div style="text-align: justify;">
[n.b. Ringrazio per il fattivo supporto il Sig. Ibuprofene, il Sig. Sale di arginina, la Sig.ra Amoxicillina e il Sig. Acido clavulanico; senza di voi non ce l'avrei fatta.]</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Capitolo scritto da <a href="http://angelobenuzzi.wordpress.com/">Angelo Benuzzi</a></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-50263008834734001602013-09-04T11:59:00.000+02:002013-09-04T11:59:00.593+02:00Capitolo 25 - Stagione 2 (di Angelo Sommobuta Cavallaro)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-fPrFtSTVvdk/UiY_Z4r4L5I/AAAAAAAACEM/OBvLF0f34D4/s1600/clark+gable.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="235" src="http://3.bp.blogspot.com/-fPrFtSTVvdk/UiY_Z4r4L5I/AAAAAAAACEM/OBvLF0f34D4/s320/clark+gable.gif" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
22 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10:29</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il presidente Kedives non riusciva a smettere di ridere, e la sua risata convulsa riecheggiava tra le pareti della stanza. </div>
<div style="text-align: justify;">
Solo adesso si rendeva conto del quadro generale. </div>
<div style="text-align: justify;">
Solo adesso si rendeva conto di come sarebbero andate le cose. </div>
<div style="text-align: justify;">
Solo adesso si rendeva conto di come tutti erano stati giocati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Compreso lui.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non avete capito niente», sogghignò ai suoi ospiti. «Non avevo capito niente…»</div>
<div style="text-align: justify;">
I neon tornarono ad accendersi con un ronzio metallico, i generatori d’emergenza infusero nuova energia elettrica all’intero impianto.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Che cosa significa?», gli domandò di nuovo Yell, la pistola sempre puntata alla sua testa. </div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives esplose in una nuova risata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Yell esplose il colpo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives avvertì un dolore atroce all’altezza del ginocchio sinistro, un attimo dopo aver udito lo sparo. Gemette. Poi il rantolo di dolore si tramutò nell’ennesima sghignazzata nervosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Per l’ultima volta», disse Yell, tornando a mirare all’altezza della fronte, il tono di voce glaciale, «Che cosa significa?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives non rispose. Indicò il grande schermo, che si era acceso da solo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo lo sfarfallio iniziale, l’immagine era divenne nitida.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una donna bionda, sulla trentina, se ne stava seduta su di una poltrona in pelle nera. Le gambe accavallate erano coperte da autoreggenti a righe. Il tailleur rosso, ben abbinato con una borsa di coccodrillo appoggiata alla sua destra, disegnava i contorni di un corpo sensualissimo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives chiuse un istante gli occhi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Era finita. </div>
<div style="text-align: justify;">
«Bel lavoro, Gino», disse la donna, sfoggiando un sorriso ampio e luminoso. «Non potevo aspettarmi di meglio, da te.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Yell sgranò gli occhi. Sembrava incredulo. «Tu?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Anche per me è un piacere rivederti, mio caro. Quanti anni sono passati dall’ultima volta?»<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-CXfjUPgqfIA/UiZCBo5TsiI/AAAAAAAACEY/ay1e717Jf9k/s1600/gaia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://2.bp.blogspot.com/-CXfjUPgqfIA/UiZCBo5TsiI/AAAAAAAACEY/ay1e717Jf9k/s320/gaia.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
***</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
1 Gennaio 1975</div>
<div style="text-align: justify;">
Da qualche parte a San Juan – Porto Rico</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il Ribelle fu l’ultimo ad arrivare. </div>
<div style="text-align: justify;">
Prese posto, e senza perdersi in saluti e convenevoli, tirò fuori un plico dalla bisaccia che portava a tracolla e lo sbatté sul tavolo. </div>
<div style="text-align: justify;">
L’uomo che avevano cominciato a chiamare “Sogno Americano” inarcò un sopracciglio. «Che roba è?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Il Buffone ghignò. «Già, che roba è?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Un vecchio giocattolino di Moore. Un satellite che, dalla fascia di Clarke, invia continuamente segnali a ripetitori localizzati qui sulla terra.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«E quindi?», domandò American Dream.</div>
<div style="text-align: justify;">
«E quindi date un’occhiata ai ripetitori.»</div>
<div style="text-align: justify;">
American Dream aprì il plico. Si ritrovò tra le mani diversi fogli e numerose fotografie.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il Jolly ridacchiò.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Che scherzo è questo, Yell?», chiese American Dream. Indicò una delle foto che aveva davanti. «Che cosa dovremo farci con Clark Gable?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Yell sospirò. «Quello non è Clark Gable. Quello è un androide. O meglio, uno dei ripetitori.»</div>
<div style="text-align: justify;">
American Dream corrugò la fronte. «Come, scusa?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Una voce femminile risuonò dal nulla. «Io te l’avevo detto che non dovevamo fidarci di quel pazzo…»</div>
<div style="text-align: justify;">
Yell voltò la testa alla sua destra. «Incredibile. Ti sei degnata anche tu. Bentrovata.»</div>
<div style="text-align: justify;">
La donna bionda col tailleur rosso si fece avanti. «È sempre un piacere venire a questi piccoli randes vouz, mio caro. D’altronde il Protocollo non ha mai funzionato a dovere.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ecco perché abbiamo formato la Cabala!», esclamò Jolly. «Matt è il Braccio, Yell la Mente, tu il Controllore, e io…»</div>
<div style="text-align: justify;">
«E tu sei il Buffone, lo sappiamo», sospirò la donna. «È stato un errore affidare a Moore il progetto Devanagari del dottor Gupta. E questo è stato il risultato. Abbiamo abbattuto il superuomo tedesco, abbiamo vinto la guerra. E abbiamo permesso a un mostro pazzoide di attentare alla nostra sicurezza nazionale. Il satellite di Moore è una sorta di supercomputer. Invia segnali continui ai suoi ripetitori, a queste specie di automi. E in cambio riceve e accumula informazioni.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Che genere di informazioni?», chiese American Dream.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Di quelle che piacciono a Salazar», disse Yell. «Il nostro amico ha messo le mani sul satellite di Moore, ha decriptato le informazioni dei ripetitori e ha tracciato una mappa di alcune delle più importanti fonti di Teleforce del mondo. D’altronde Moore ha utilizzato nuclei di Teleforce per costruire i suoi ripetitori, quindi sapeva dove trovare l’energia che gli serviva. E gli esperimenti di due anni fa di Salazar sono figli di queste informazioni. Gli è bastato utilizzare solamente la formula di Tesla per maneggiare la Teleforce al meglio. E il risultato, purtroppo, lo conosciamo tutti.» </div>
<div style="text-align: justify;">
«E c’è di più», disse la donna. «Gli esperimenti di Salazar con la Teleforce sono solo l’inizio. Io ho visto tutto, Yell. Ho visto i piani degli scienziati di Salazar e ho visto i progetti della divisione del dottor Grant. Se riuscissero a realizzare sul serio quello che hanno teorizzato…»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Tu puoi vederlo, Gaia», fece Yell. «Puoi vedere di persona se ci riusciranno. Puoi vedere quello che sarà.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Te l’ho detto, mio caro», disse Gaia. «Io ho già visto tutto.»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
****</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
22 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10:30</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Pensavo fossi morta nell'esplosione della centrale di Kobe dopo quell’ultimo incontro, Gaia», disse Yell. «Invece ti sei salvata. Hai infranto la tua regola e hai visto il tuo stesso futuro. È così che andata, non è vero?» </div>
<div style="text-align: justify;">
Gaia annuì. «Già.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non pensavo che ti avrei mai più rivista.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Nessuno conosce il proprio futuro, mio caro.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Nessuno tranne te», replicò il Ribelle. </div>
<div style="text-align: justify;">
«Ed è una maledizione. Nel corso dei miei viaggi ho conosciuto solo una persona con un potere simile al mio. Anzi, un potere superiore, che lo consumava ad ogni utilizzo. Ma evidentemente è il prezzo che si paga per avere il controllo sul multiuniverso, oltre che sullo spazio-tempo.» </div>
<div style="text-align: justify;">
«Tu invece sei sempre uguale», puntualizzò Yell.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Come te, mio caro.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non riesco a capire come tu abbia a che fare con tutto questo, Gaia.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Invece lo sai già, mio caro», disse lei sorridendo. «Te l’avevo detto. Io avevo già visto tutto. Avevo visto cosa sarebbe stato. E purtroppo avevo visto cosa avrei fatto, perché l’avevo già fatto. Avevo visto questo momento che stiamo vivendo ora. Avevo visto quello che sarà. In questi anni ho cercato di impedirlo con tutte le mie forze, ma come mi è stato detto, come mi è stato insegnato, non si può modificare una linea temporale. E la nostra era già segnata.»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-ogTChD-psAc/UiZCeHyeW1I/AAAAAAAACEg/co0gF3NIaDY/s1600/end-of-the-world-007.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="http://3.bp.blogspot.com/-ogTChD-psAc/UiZCeHyeW1I/AAAAAAAACEg/co0gF3NIaDY/s320/end-of-the-world-007.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
****</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
3 Febbraio 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Santorini, Grecia</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Aran si rilassò sulla poltrona. «Sono contento di averti incontrata finalmente di persona, ma ho deciso di rifiutare la tua offerta. Quindi no, non sarò dei vostri.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Gaia scrollò la testa. «Perché? Se tu ti unissi a noi eviteremmo la catastrofe. Tu stesso l’hai detto. Tu stesso l’hai visto in uno dei tuoi viaggi. Se tu sarai con me, il piano della Hypotethical andrà a buon fine, le divinità di Grant polverizzeranno gli eserciti di tutto il mondo. E a fronte di una giornata di sangue garantiremo al nostro mondo pace, stabilità e sicurezza. E un futuro. Un futuro che tu stai precludendo per un tuo capriccio.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Aran socchiuse gli occhi. «Dimmi, Gaia: è così che andranno le cose? Questo piano divino andrà a buon fine? Oppure hai visto qualcosa di diverso?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Gaia non rispose.</div>
<div style="text-align: justify;">
Aran sorrise. «Tu hai visto la fine del mondo, vero?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Gaia annuì.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Raccontamela», disse Aran.</div>
<div style="text-align: justify;">
E Gaia raccontò. </div>
<div style="text-align: justify;">
Aran la ascoltò con interesse, e quando la donna ebbe finito, si strinse nelle spalle. «Lo vedi? Non c’è nulla che possiamo fare. Questo è l’universo dove io muoio. Perché ho deciso di non uccidere migliaia di persone. Non mi interessa se da qualche parte, in un altro universo, un altro me abbia appena deciso il contrario e si sia unito a te. Tu hai visto un futuro preciso. Ed è così che le cose devono andare qui. Io posso navigare tra le infinite pieghe create dalle variabili dello spazio e del tempo. Ma ognuna di quelle infinite variabili rappresenta un punto fisso di un universo ben preciso.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Allora creiamo una nuova variabile e cambiamo il futuro!», urlò Gaia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Aran scrollò la testa. «Purtroppo non funziona così. Nel momento in cui tu hai visto quel futuro, nel momento esatto in cui hai visto come andranno le cose, hai già creato una variabile nella linea temporale del tuo mondo. Hai creato un punto fisso nella storia di questo universo, modellando un futuro incontrovertibile. Non c’è più nulla che tu possa fare. Puoi solo traghettare il mondo verso la fine.» </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
****</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
22 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10:31</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Non ci è voluto molto tempo ad accumulare ricchezze ingenti con le mie conoscenze», disse Gaia. «La Hypothetical, che io ho fondato e messo nella mani di Gino, aveva come scopo quello di creare un’ulteriore variabile, per tentare di modificare gli eventi futuri. E fino a prima che apparisse di nuovo quella ragazza, pensavo di esserci riuscita.» </div>
<div style="text-align: justify;">
Yell lanciò un’occhiata a Valerie, che da qualche minuto si è seduta sul pavimento, le braccia penzoloni, gli occhi vacui.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Dimmi, mio caro. Quando hai visto cos’era in grado di fare quella ragazza, non hai pensato che fosse troppo potente? Non hai pensato che ci fosse in lei un qualcosa che non andava? Probabilmente quella ragazza vi avrà raccontato di essere una specie di aborto scientifico, un esperimento andato a male. Ma non è così. È tutto l’opposto. Lei è il più grande successo di Grant, il vero motivo della rottura tra lui e Salazar, poiché racchiude in sé tutti i codici genetici dei più potenti super mai creati a questo mondo. Lei è il motivo dell’incidente alla centrale di Kobe. Lei ha fatto saltare tutto in aria, e poi è scomparsa chissà dove per tutti questi anni. Fino a qualche giorno fa. La sua mente è un macello, i suoi pensieri, i suoi ricordi, sono sconvolti. Si è creata un mondo tutto suo, una vita che non le appartiene, una qualcosa che non esiste. Con un solo pensiero può alterare, modificare, distruggere e ricreare la realtà che ci circonda. Ed è quello che farà tra pochi minuti, Yell. Non se ne renderà nemmeno conto. Un battito di ciglia, e cancellerà l’esistenza stessa di questo universo.» </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Capitolo scritto da Angelo Sommobuta Cavallaro (<a href="http://sommobuta.blogspot.com/">Il Viagra della Mente</a> blog)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-35050106284269782752013-08-28T11:59:00.000+02:002013-08-28T11:59:00.514+02:00Capitolo 24 - Stagione 2 (di Paolo Ungheri)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-9C6uCS96kSc/UhigW5XNHNI/AAAAAAAACA4/Tgtl9qzqXZs/s1600/pantheon_of_olympian_gods_by_rebenke-d5nw9ts.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-9C6uCS96kSc/UhigW5XNHNI/AAAAAAAACA4/Tgtl9qzqXZs/s320/pantheon_of_olympian_gods_by_rebenke-d5nw9ts.jpg" width="293" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>23
ottobre 2013</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">L’uomo
è stanco. Viaggiare prosciuga la sua essenza, e ad ogni viaggio il
costo è più alto del precedente.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Aveva
perso il conto dei mondi visitati, delle realtà e le vite osservate
accendersi e spegnersi in un solo battito di ciglia.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Risposte,
ecco cosa cerca. Ma l’universo sembra negargli questa
soddisfazione, come se le porte della conoscenza fossero a lui
precluse.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Un
solo luogo, un solo tempo, questo gli rimane. Un ultimo viaggio ai
confini della vita stessa.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<br />
</div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>23
ottobre 2013</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Ore
10.24</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Monte
Olimpo</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Reb
osserva il corpo della giovane.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Tanto
potere racchiuso in così poche cellule, quello che si dice
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>ottimizzare
lo spazio</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Ma
c’è qualcosa in tutta quell’equazione che non gli torna. Creare
Dei mescolando il codice genetico di altri super, per poi infonderli
nuovamente con la Teleforce… un aumento esponenziale di capacità
che non può finire che in altro modo se non la saturazione. È come
un incesto di superpoteri, un continuo generare energia dalla stessa
energia, dandogli ogni volta una sferzata aggiuntiva grazie alla
teleforce.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Esistono
forse limiti?</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Fissando
Valerie, Reb si chiede se non sia arrivato il momento di scoprire
tali limiti.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">***</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Valerie
sente il proprio corpo farsi leggero. L’energia che ha trattenuto
fino a quel momento preme per uscire, per allungarsi e raggiungere
ogni centimetro quadrato di questo piccolo pianeta. Ma c’è
dell’altro, una consapevolezza che non aveva mai provato prima.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Sente
la forza, la paura che alberga nelle menti delle persone. Sente la
teleforce scorrere nelle cellule di tutti i super esistenti e vede
universi sovrapporsi l’uno all’altro in un continuo andirivieni
di colori e immagini. Se solo volesse potrebbe spegnere tutto, dare
il via ad un effetto a cascata che avrebbe come scopo il distruggere
qualsiasi cosa, lei compresa, e fatica a tenere a bada quella sete.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Sente
Ammit, sua madre, mescolata al resto.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Raccoglie
le forze, concentra e si focalizza su quello che i suoi nuovi occhi
possono vedere. Poi erutta, scagliando invisibili tentacoli di
energia verso i bersagli predestinati.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>23
ottobre 2013</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Londra</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Castore
e Polluce vengono investiti da una silenziosa ondata di energia. I
loro corpi si sfaldano, spazzati da un vento concentrato su i due, i
lembi delle loro carni che volano e svaniscono nell’aria.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">In
pochi istanti dei Dioscuri non rimane che un ricordo polveroso.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>22
Ottobre 2013</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Nuova
Delhi</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Il
super volteggia sui cieli di una città irriconoscibile. Le mani
scaricano saette sulla città sottostante, esplodendo e abbattendo
tutto quello che incontrano.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Sta
per lanciare l’ennesimo fulmine, ma questo rimane ancorato alla
mano. Aumenta d’intensità, cresce, brucia, fino a quando non
avvolge l’intero corpo e implode con un boato.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 100%; text-indent: 0.7cm;"><span style="color: white;"><br /></span></b></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 100%; text-indent: 0.7cm;"><span style="color: white;">23
Ottobre 2013</span></b></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 100%; text-indent: 0.7cm;"><span style="color: white;">Zhongnanhai</span></b></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Hermes
scivola lungo le strade. Al suo passaggio il terreno brucia e le
finestre esplodono.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Non
sente le urla, ne vede la devastazione che sta portando. Nella sua
attuale condizione il mondo circostante è solo una macchia distorta.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Ora
una nuova forza lo pervade, lo spinge a correre ancora di più.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Aumenta
la velocità. Una, due, dieci volte più rapido. Poi si accorge di
non avere più il controllo. Corre sempre più veloce, fino a quando
il suo corpo si ribella.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Una
gamba si stacca di netto, finendo contro la facciata di un centro
commerciale. L’esplosione che segue sovrasta ogni altro rumore.
Dopodiché il resto del corpo si smembra in minuscoli frammenti di
carne, pelle e ossa.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>23
Ottobre 2013</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Mosca</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Il
super è circondato da un vortice di acqua nebulizzata. Ad ogni gesto
delle sue mani colonne granitiche di ghiaccio si alzano fino ad
inglobare interi palazzi.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Il
Cremlino trema, scosso da un terremoto violentissimo, poi si pacca in
due. Dalla fenditura straripa una cascata di acqua e ghiaccio che
inonda tutto, trasformando l’intera piazza in una distesa polare.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Il
vortice si affievolisce, svanendo, e la figura al suo interno, nuda,
ride godendosi il trionfo. Fa per muovere un passo ma il piede sembra
incollato a terra.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Sbalordito
fissa l’arto, parzialmente congelato, e prima che possa formulare
un solo pensiero il corpo gela e va in frantumi.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>23
ottobre 2013</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Ore
10.25</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Monte
Olimpo</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Valerie
richiama l’energia appena trasmessa. È bastato un minuto per
annichilire quegli impostori e rispedirli nella leggenda.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">È
esaltata, inebriata dal potere infinito che la pervade. Potrebbe fare
quel che vuole, ora ne è conscia, e questo la spaventa.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">«I
tuoi Dei sono morti» dice atona rivolgendosi a Kedives, «erano
potenti, ma non quanto me».</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Kedives
la fissa. Per un momento sembra non abbia più parole da spendere,
nessuna brillante battuta. Poi un sorriso si affaccia sulle sue
labbra.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">«Non
avete capito nulla…» sospira, «siete solo un branco di stupidi e
ignoranti babbuini».</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Reb
vede i dubbi diventare più solidi. Alza la pistola puntandola contro
la testa del presidente.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">«Cosa
significa?»</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Kedives
continua a ridere. «Oh, lo scoprirete presto… molto presto».</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Reb
e Valerie si guardano. Nei loro occhi solo inquietudine.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-I3pogZ8oYks/UhigwyJIwVI/AAAAAAAACBA/luQkFx6rTIk/s1600/Ragnarok_by_Lemmy_X.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: white;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-I3pogZ8oYks/UhigwyJIwVI/AAAAAAAACBA/luQkFx6rTIk/s320/Ragnarok_by_Lemmy_X.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>23
Ottobre 2013</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Ore
10.25</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Profondità
del Monte Olimpo</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Sibir
si era presa cura di una ventina di guardie dell’Hypothetical,
senza troppi problemi. Avrebbe voluto essere ai piani alti, per
vedere cosa aveva in mente quello strano cowboy. Ma anche così, nel
ruolo di ripulitrice, le cose non gli andavano affatto strette.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Niente
domande. Nessuna risposta da dare. Solo pulizia. E cosa c’è di
meglio del fuoco per sterilizzare tutto.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">È
scesa di parecchi livelli da quando ha disattivato la corrente.
L’ambiente ora è meno formale, i corridoi puliti e asettici hanno
lasciato il posto a cunicoli scavati nella nuda roccia. attorno
decine di pannelli di controllo, ormai morti, dovevano servire a
controllare chissà quale diavoleria.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Il
fondo della galleria termina con un enorme porta metallica. Sibir
concentra il plasma sulla punta delle dita e lo scaglia verso il
metallo, che immediatamente inizia a sfrigolare. In pochi istanti
l’apertura è sufficiente a farla passare.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Dall’altro
lato c’è ancora luce. Sibir entra, trovandosi in una larga
caverna, di forma semisferica. Un macchinario dalle dimensioni
sproporzionate occupa quasi l’intera superficie e una colonna di
tubi e cavi si alza per una ventina di metri fino a sfiorare la
sommità della cupola.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><i>Δωδεκα
θεῶν</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Le
due parole sono incise nella pietra, proprio davanti al macchinario.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Dodici
cilindri pieni di un liquido ambrato sono incastonati nella parete e
collegati al macchinario principale. In ognuno di essi è contenuta
una massa carne viva e pulsante.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sibir
legge la targhetta che si trova sotto al primo di essi: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Κρόνος.</i></span></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Mai
saputo il greco, pensa la Super, e in fondo poco le importa. Il piano
è chiaro, distruggere tutto, e ha intenzione di portarlo a termine.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Mentre
si prepara a inondare l’intera sala col plasma, avverte uno
spostamento d’aria. Si volta, trovandosi di fronte qualcuno che non
dovrebbe essere lì.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Dabrò
pajalovith</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
ragazzone… non vuoi proprio morire, eh?».</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Periodo
Eoarcheano</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Pianeta
Terra </b></span></span>
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">L’ennesima
incarnazione di Aran aveva viaggiato fino al limitare dell’esistenza
della vita stessa. Sapeva che stavolta non era compreso il viaggio di
ritorno, non possedeva più le energie per farlo, ma quello a cui
stava per assistere non aveva prezzo.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Il
pianeta Terra era ancora agli albori della sua nascita. Le prime
forme di vita cellulare si stavano formando in un mondo inospitale.
Finalmente era dove doveva essere.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">In
quel momento la sua pazienza venne premiata.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Una
sfera di fuoco, brillante come un sole. Fora l’atmosfera, veloce,
con un rombo che pare il suono di mille tuoni.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">L’astronave
si ferma a una decina di metri dal suolo. Un cilindro, affusolato
alle estremità, lucido, quasi etereo. Sulla parte destra capeggia
una scritta: </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Προμηθεύς.
</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Senza
alcun rumore un fascio di luce si proietta sul terreno e quando si
affievolisce al suo posto vi è una figura. Un uomo, quasi tre metri
di altezza, nudo, capelli color del fuoco e il corpo che pare
scolpito nella roccia. Muove qualche passo, incerto, e al suo
passaggio la terra sotto i piedi sfrigola come colpita da acido.</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">L’essere
si ferma, fissando un punto lontano, quindi rivolge lo sguardo al
terreno e alza la mano destra, mostrando il palmo verso l’alto.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">«τοΰτο
έςτί των θέων τό πΰρ έυ χρήςθέ» pronuncia
con voce roca e profonda.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Quindi
volge la mano al terreno e qualcosa simile ad una goccia scivola dal
palmo fino a staccarsi.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Teleforce</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
riconosce l’uomo assistendo senza parole alla scena. Può sentirne
la forza, l’infinito potenziale che si nasconde al suo interno. E
infine comprende.</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">La
goccia sfiora il terreno, si accende di un bagliore accecante e
comincia a spandersi ricoprendo ogni roccia, ogni granello di sabbia.
Non c’è montagna che la fermi, nessun mare che ne diluisca
l’effetto. In pochi minuti l’intero pianeta è avvolto da una
luce azzurra, intensa e vitale, poi tutto termina.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">L’energia
della teleforce ha impregnato ogni fibra di quel pianeta appena nato.
Il seme è stato piantato.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">L’uomo,
finalmente appagato, si abbandona al lento fluire delle sue energie.
Ha vissuto tanto e tanto ha visto, ora può finalmente morire, per
l’ennesima volta. Per l’ultima volta.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 100%;"><span style="color: white;">Prima
che l’oblio lo raggiunga vede la nave riprendere il suo volo e
tornare da dove è venuta.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 100%;"><span style="color: white;">Se solo avesse ancora tempo per capire
dove sia questo luogo…</span></span></div>
<br />
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 0.7cm;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>23
ottobre 2013</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Ore
10.27</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Olympus
Mons – Marte</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Il
vulcano, vecchio di milioni di anni, trema, squassato da un’onda
che sembra voler strappare via la superficie rossastra del pianeta.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Una
scossa, un’altra, fino a quando arriva l’ultima, così violenta
da spaccare in due la montagna. Un fiume di roccia fusa esplode verso
il cielo, riversandosi per chilometri. La nube di polvere è tanto
intensa da rendere tutto indistinto.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">A
quel punto qualcosa emerge, una luce. Dapprima esile, quasi il lume
di una candela, poi erutta in un fascio che fora l’atmosfera e si
perde nello spazio.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Per
un solo istante il pianeta rosso cambia colore, inondato dalla luce
azzurra.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>23
ottobre 2013</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Ore
10.29</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: small;"><b>Fascia
di Clark</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><br />
</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Il
satellite percorre il suo lento e inesorabile cerchio attorno alla
Terra. Da anni quel agglomerato di silicio, titanio e componenti
elettronici invia segnali sul pianeta. Detriti spaziali,
comunicazioni, bolidi, una sentinella pronta a captare la seppur
minima minaccia.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Improvvisamente
i sensori si attivano. Quello che registrano è fuori scala, di gran
lunga sopra la media di qualsiasi cosa mai registrata prima.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;">Nello
stesso istante, nelle profondità dell’Olimpo, il macchinario si
attiva.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-MFkfR8lWXBA/UhihBbaOUCI/AAAAAAAACBI/i0FgRF5My3U/s1600/image002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="215" src="http://1.bp.blogspot.com/-MFkfR8lWXBA/UhihBbaOUCI/AAAAAAAACBI/i0FgRF5My3U/s320/image002.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">- - -</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif;"><b>Capitolo scritto da Paolo Ungheri Narratore (curatore del blog <a href="http://www.vitedicarta.net/">Midnight Corner</a>)</b></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></span></div>
<div align="LEFT" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.7cm;">
<br />
</div>
<br />
<div align="LEFT" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-indent: 0.7cm;">
<br />
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-9308546862653634602013-07-31T14:09:00.003+02:002013-08-21T14:21:54.822+02:00Sosta estiva per 2MM<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Vd0MyzS2q2c/Ufj-J6r-dJI/AAAAAAAAB_I/JNGSis25-YU/s1600/Superman_on_Beach.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-Vd0MyzS2q2c/Ufj-J6r-dJI/AAAAAAAAB_I/JNGSis25-YU/s320/Superman_on_Beach.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
La season 2 di <i>Due Minuti a Mezzanotte</i> si prende una sosta estiva di tre settimane.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sarebbe un peccato sprecare i capitoli finali della Round Robin nel mese di agosto, con il Web deserto e il traffico dimezzato.<br />
Quindi ci si rivede da queste parti <b>mercoledì <strike>21 agosto</strike> 28 agosto</b>, coi supereroi, i supercattivi e tutto ciò che c'è in mezzo.<br />
Buone vacanze a tutti i nostri lettori!</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-38427436875574086662013-07-24T12:01:00.001+02:002013-07-24T12:17:07.428+02:00Capitolo 23 - Stagione 2 (di Anonimo Mascherato)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-_u5HrYklBaQ/Ue-pmNFjV4I/AAAAAAAAB-4/7UU5OgkFEXw/s1600/Reb+Greece.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="210" src="http://4.bp.blogspot.com/-_u5HrYklBaQ/Ue-pmNFjV4I/AAAAAAAAB-4/7UU5OgkFEXw/s320/Reb+Greece.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 5.45</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Ma tu esattamente che poteri hai?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Sibir osserva l'uomo in grigio, e inarca un sopracciglio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono fermi sul ciglio del sentiero.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'alba è solo un'impressione all'orizzonte.</div>
<div style="text-align: justify;">
Alle loro spalle, Bannon si concede una risata, breve.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non badargli» le dice. </div>
<div style="text-align: justify;">
Si sfila lo zaino, fruga al suo interno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si avvicina, le allunga una bottiglia d'acqua.</div>
<div style="text-align: justify;">
«A Reb i russi non sono molto simpatici», le dice, mentre lei beve.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sopra di loro, i picchi del monte Olimpo sono avvolti da una spessa coltre di nubi, e nell'aria c'è odore di pioggia.</div>
<div style="text-align: justify;">
«L'Olimpo non era scosso da venti né mai bagnato da pioggia, né la neve vi cadeva, ma l'aria vi si spandeva chiara e senza nubi, e su di esso fluttuava un biancore raggiante.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutti si voltano a guardare Valerie, che fa spallucce. «È Omero,» dice.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Uno che aveva letto solo le guide turistiche,» sentenzia Reb, riprendendo la marcia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sottile, la pioggia riprende a cadere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * * </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 8.49</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«E quella cos'è, la Batcaverna?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Reb si volge verso Libby, ma è Bannon a risponderle.</div>
<div style="text-align: justify;">
«La Caverna di Ithakisiou,» le dice.</div>
<div style="text-align: justify;">
«La Porta degli Inferi,» sussurra Reb.</div>
<div style="text-align: justify;">
«L'ingresso del complesso del controllo del Progetto Pantheon della Hypothetical Inc.» conclude Valerie.</div>
<div style="text-align: justify;">
Libby li guarda uno per uno - il vecchio pistolero, la ragazzina pallida, l'uomo in nero dall'aria stanca.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi lei e Sibir si scambiano un'occhiata.</div>
<div style="text-align: justify;">
La russa annuisce.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Qual'è il piano?» chiede.</div>
<div style="text-align: justify;">
Rebel Yell si volta verso di lei, e la super percepisce i suoi occhi senza vederli, neri nel nero dell'ombra della tesa del cappello grigio, li sente mentre la attraversano portandosi via qualcosa di lei.</div>
<div style="text-align: justify;">
Rabbrividisce.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Il solito,» dice poi lui. «Entriamo, e uccidiamo tutti i cattivi.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei allunga una mano e lo afferra per un braccio, obbligandolo a voltarsi.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Tu sai come si uccide un dio?»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-0deiIKc5rlI/Ue-lft0QqfI/AAAAAAAAB-g/PVZa_pJyj-Q/s1600/nazi+hero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-0deiIKc5rlI/Ue-lft0QqfI/AAAAAAAAB-g/PVZa_pJyj-Q/s320/nazi+hero.jpg" width="206" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
9 gennaio 1937</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 15.45</div>
<div style="text-align: justify;">
Washington DC</div>
<div style="text-align: justify;">
Casa Bianca - Ala Est</div>
<div style="text-align: justify;">
Sala Proiezione 3</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Come si uccide un dio,» aveva scandito con precisione il professor Andrew Bates, PhD, guardandoli uno per uno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il filmato arrivato da Berlino era ancora impresso nelle loro retine, l'uomo volante con la swastika sul petto che volteggiava nel cielo sopra allo stadio olimpionico, per poi scendere come una foglia nel vento, a stringere la mano dell'ometto così simile a Charlie Chaplin.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Lo colpisci finché non ne può più.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Risate.</div>
<div style="text-align: justify;">
Basso, calvo, con un improbabile paio di baffi, Bates aveva scrutato nel buio della sala, lo aveva trovato, aveva annuito e lo aveva chiamato per nome.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Mi chiami Reb,» aveva risposto lui.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Reb,» aveva ripetuto Bates, annuendo. «Lei crede davvero che sia così...» un gesto vago, con le mani. «Semplice?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non ho mai detto che fosse semplice, Doc.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Altre risate. «E se non fosse sufficiente?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Reb aveva scrollato le spalle. «Lo si colpisce ancora un po'.»</div>
<div style="text-align: justify;">
L'espressione del piccoletto con la cravatta a farfalla si era fatta improvvisamente dura.</div>
<div style="text-align: justify;">
«No, signori,» aveva detto Bates, sovrastando il brusio e le risate. «Voi non avete capito nulla.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Il suo tono era a tal punto glaciale che aveva imposto il silenzio.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Voi non avete capito che il nazismo non è un sistema politico, è una religione,» aveva detto. «Voi non avete capito che il loro Ubermensch è un dio. E voi non avete capito che l'unico modo per uccidere un dio, è eliminare ogni forma di fede in lui.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Si era concesso un breve, gelido sorriso sotto i baffi. «A quel punto, Mister Reb, lei potrà colpirlo fino a che non ne potrà più. Solo a quel punto.»</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* ** </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10.12</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«La cosa che mi ha sorpreso, in tutta questa faccenda,» osserva Bannon, disarmando le guardie svenute e procedendo a legare loro i polsi coi lacci di nylon, "è che nessuno si sia domandato csa faccia esattamente la Hypothetical Inc."</div>
<div style="text-align: justify;">
Libby aggrotta le sopracciglia. «Cosa... faccia?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Sì, cosa produca,cosa commercializzi, quale sia il prodotto che viene venduto con sopra il marchio della Hypo.»</div>
<div style="text-align: justify;">
La velocista si passa una mano sul collo, «Stabilità economica... servizi amministrativi... «</div>
<div style="text-align: justify;">
«Idee,» una voce sussurra nel suo orecchio attraverso l'intercom.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Eh?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«La Hypothetical vende idee,» sussurra Valerie, perduta chissà dove nel complesso sotterraneo. </div>
<div style="text-align: justify;">
«Esatto,» sorride Bannon, facendo cenno alla velocista di seguirlo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«E qui l'idea era di solidificare l'economia attraverso la rinascita di una forte identità nazionale,» prosegue l'uomo, camminando rasente al muro lungo il corridoio.</div>
<div style="text-align: justify;">
In lontananza, passi pesanti di scarponi da combattimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lui guarda Libby e annuisce.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Un po' come fece la Thatcher,» dice Valerie.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Solo che qui, invece di farela guerra agli argentini, si è pensato di riportare i fasti olimpici all'onore delle cronache.»</div>
<div style="text-align: justify;">
La voce di Rebel Yell è un crepitio negli auricolari. «La solita soluzione di sempre: quando i problemi paiono insormontabili, ci si crea un dio da adorare.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Sibir è glaciale. «Non può funzionare.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Bannon ride.</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli uomini in nero bloccano il corridoio, ed una figura che li sovrasta di tutta la testa e le spalle si apre la strada fra di loro, avanzando verso Bannon e Libby.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Può funzionare eccome,» dice. «Se il progetto non viene dirottato.» </div>
<div style="text-align: justify;">
Bannon posa lo zaino, prende la bottiglia dell'acqua, la offre alla donna e quando lei rifiuta, senza staccare gli occhi di dosso dagli avversari, beve un lungo sorso.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Che il vostro cuore sanguini, mortali,» intona il colosso, «alla presenza di Polemos di Sparta!»</div>
<div style="text-align: justify;">
Bannon sospira.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Certo, come no.»</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-OEpq6a3DLFE/Ue-lpk2kysI/AAAAAAAAB-o/h-PrhDHLHlA/s1600/Polemos.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-OEpq6a3DLFE/Ue-lpk2kysI/AAAAAAAAB-o/h-PrhDHLHlA/s320/Polemos.jpg" width="295" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * * </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10.13</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sul grande schermo, il colosso che avanza verso l'uomo in uniforme e la ragazza in tuta sembra sovrastarli di ben più dei quaranta centimetri effettivi.</div>
<div style="text-align: justify;">
«La ragazza è la velocista dello Start,» sta dicendo Kedives, aspro. «Ma quell'uomo chi è? Indossa una vostra uniforme, mi pare?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Grant trattiene uno sbuffo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives è stato utile, finora, ma è troppo volatile per essere un serio assetto nel portfolio di opzioni del Progetto Pantheon.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dal tablet evoca una cartella. «È un nostro uomo,» ammette. «Bannon. Era a capo di una sotto-sezione dell'unità che si occupava della crisi a Santorini.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Un traditore?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Un dipendente infedele,» ammette Grant.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Polemos si prenderà cura di lui,» sorride kedives.</div>
<div style="text-align: justify;">
In quel preciso istante, sullo schermo, Bannon abbatte l'Olimpico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi Libby diventa una scia colorata, e infine il monitor mostra solo più un fastidioso effetto neve.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi, la porta alle loro spalle esplode, e il pesante battente blindato si schianta sul pavimento di marmo candido con un tuono, sollevando una nube di schegge e polvere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10.14</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sibir odia l'inattività.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'americano strambo l'ha voluta marginalizzare, affidandole questo stupido incarico.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'intercom le ha portato i suoni della devastazione che i suoi compagni hanno scatenato nella base segreta della Hypothetical.</div>
<div style="text-align: justify;">
E lei è qui a girarsi i pollici.</div>
<div style="text-align: justify;">
Davvero Bannon ha ucciso un Olimpico con una bottiglia di plastica?</div>
<div style="text-align: justify;">
È questo, il significato di quel "universalmente letale" annotato sulla sua scheda dell'Old Timer?</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi L'intercom crepita.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Sibir?»</div>
<div style="text-align: justify;">
È Reb.</div>
<div style="text-align: justify;">
Finalmente.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Dà?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Fai il buio.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Sorride, e poi, deliberatamente, estendei propri poteri ai generatori elettrici, e piomba l'intero sistema elettrico dell'Olimpo nel nulla.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Benvenuti nel neolitico, stronzi,» sussurra.</div>
<div style="text-align: justify;">
E poi, come da istruzioni, si mette in cerca di bersagli d'opportunità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10.17</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Reb lascia a Kedives e a Grant un minuto pieno per apprezzare le tenebre.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per capire che i sistemi di aerazione forzata sono morti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che sono morti i monitor della sicurezza.</div>
<div style="text-align: justify;">
I computer.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'uplink satellitare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Persino gli accendisigari elettrici.</div>
<div style="text-align: justify;">
Li lascia lì, al buio, per sessanta secondi interminabili.</div>
<div style="text-align: justify;">
«I generatori d'emergenza,» comincia Grant, cercando di mascherare il tremore nella voce.</div>
<div style="text-align: justify;">
E Reb, senza bisogno di vedere, gli polverizza un ginocchio con una pistolettata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il lampo d'uscita illumina Valerie, che sobbalza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi l'uomo in grigio accende una coppia di flare e li getta sul pavimento, illuminando la sala di marmo candido con una sinistra luce verde.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Signor presidente,» dice, con un cenno del capo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives vede la propria vita scorrere davanti ai propri occhi come in un film.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come dicono che succeda prima di morire.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10.21</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«L'hai ammazzato con una bottiglia di plastica!»</div>
<div style="text-align: justify;">
Libby è esterrefatta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Bannon è seduto a terra, le spalle contro la parete.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ha l'aria molto stanca.</div>
<div style="text-align: justify;">
Alla luce del flare, le rughe sul suo volto lo fanno sembrare scolpito nella pietra.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non era duro come credeva!»</div>
<div style="text-align: justify;">
Le sorride.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Vai,» le dice.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei è indecisa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il corridoio è ingombro di corpi, ma ci sono certamente altri uomini armati, nel complesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ma...»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Atteniamoci al piano.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei ride. «Il piano,» dice.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lui fa una smorfia. «Fin qui ha funzionato.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei annuisce.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Qui dentro, tu...»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lui fa un cenno col capo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Tranquilla. Da qui dentro non uscirà nulla.»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
23 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte Olimpo</div>
<div style="text-align: justify;">
Ore 10.23</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Spencer Grant è occupato a morire dissanguato sul pavimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Rebel Yell lo disprezza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una pressione opportuna, esercitata con calma, potrebbe rallentare l'emorragia e permettere all'uomo di sopravvivere abbastanza a lungo da rivere soccorsi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Grant lo sa, ma è troppo terrorizzato e accecato dal dolore per applicare quella semplice nozione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non sarà la ferita alla gamba ad ucciderlo, ma la sua mancanza di disciplina.</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives, dal canto suo, sembra una larva uscita dall'Ade.</div>
<div style="text-align: justify;">
Reb si volta verso Valerie, stranamente aliena nella luce verde.</div>
<div style="text-align: justify;">
«È ora, bambina,» le dice.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei lo guarda.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Fai il tuo numero, e poi andiamo a casa,» le dice.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei fa un passo avanti, stende le braccia lungo i fianchi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives trova da qualche parte nella propria anima l'energia per parlare.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ma chi diavolo sei, ragazzina?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei lo guarda, con una espressione di infinita compassione.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Mirate!» sussurra, «O Alala, figlia di Polemos! Preludio alle lance! Alla quale soldati si immolano per il bene della città nel sacro rito della morte.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Dietro di lei, Reb annuisce.</div>
<div style="text-align: justify;">
Può apprezzare la citazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Benvenuto al crepuscolo degli dei, presidente.»</div>
<br />
- - -<br />
<br />
<b>Capitolo scritto da Anonimo Mascherato</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
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<br />
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<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-65177123797545534592013-07-17T11:59:00.000+02:002013-07-17T11:59:00.130+02:00Capitolo 22 - Stagione 2 (di Nicola Corticelli)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-IiDkH988cyM/UeVA2SHFKaI/AAAAAAAAB9A/t00D6sA5MWI/s1600/apollo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="276" src="http://3.bp.blogspot.com/-IiDkH988cyM/UeVA2SHFKaI/AAAAAAAAB9A/t00D6sA5MWI/s320/apollo.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
22 ottobre 2013</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ore 7.30</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Nei pressi di Vathy,
Grecia</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Uranium guardò gli
indicatori della tuta con la coda dell'occhio, mentre continuava il
suo volo; in condizioni ottimali le spie sarebbero state tutte di
colore verde, adesso però la situazione era critica. Lo schermo del
casco era un nugolo di aloni arancioni: giroscopi, servomeccanismi,
scudo protettivo e contenitivo erano sul punto di collassare.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“<i>Sta giocando con
noi come il gatto con il topo</i>”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
La
voce di Scanner risuonò nella sua testa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Già...
ma sarà difficile che la tuta possa resistere a un altro colpo
diretto così forte.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Eric
tremò dentro di sé, consapevole che anche lo stesso Scanner avrebbe
percepito la medesima sensazione: era un dato di fatto che senza
l'ausilio della tutta sarebbe stato difficile gestire il suo potere,
specie in quest'ultimo periodo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Eric
mi ricevi?»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Ross
sei ancora vivo!»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Anche
attraverso le scariche statiche la voce di Uranium era piena di un
sollievo sincero misto alla sorpresa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«A
stento, ma sì. Situazione?»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Ho
ancora Loxias alle calcagna e la mia tuta è quasi del tutto
compromessa.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
La
comunicazione rimase muta per qualche secondo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Eric
riesce a individuare la mia posizione?»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Sì,
il radar tattico è una delle poche cose che funziona a dovere. Hai
qualcosa in mente?»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Vieni
qui. Ho una sorpresina per il tuo fastidioso inseguitore.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
22
aprile 2013</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ore
7.30</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Admiral
City</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“<i>134</i>”</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Blackjack
lasciò cadere l'ennesimo triario al suolo: il cadavere vestito di
nero si accasciò sull'asfalto come un sacco della spazzatura,
disarticolato e scomposto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“<i>Questo era
l'ultimo</i>”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
La
mappa fornitagli da Rushmore si era dimostrata accurata e efficace: i
cloni depotenziati di American Dream rimasti, quasi un centinaio,
avevano aggiunto il loro potenziale genetico a quello di Blackjack.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Forza,
velocità e capacità fisiche (oltre ai ricordi) si erano sommate a
quelle del Super.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“<i>Ora devo andare ad
aiutare Libby</i>”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Il
Super fece appena in tempo a voltarsi verso la Salazar Tower, che,
quasi fosse tutto previsto da un oscuro regista, la costruzione fu
scossa da un tremito evidente, mentre dalla struttura cresceva a
vista d'occhio un albero dalle proporzioni colossali.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Cosa
diavolo?»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Blackjack
non riuscì a trattenere l'imprecazione e nel contempo si mise a
correre a tutta velocità verso il palazzo in lontananza.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
La
velocità del Super era pazzesca (probabilmente rivaleggiante con
quella di Lady Liberty), ma i suoi sensi potenziati di 134 esseri
umani gli permisero di percepire sulla sua sinistra una serie di
esplosioni.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Era
ormai giunto alla sua meta e Blackjack sentì una strana sensazione
pervadergli il corpo costringendolo a fermarsi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Il
formicolio divenne un prurito e un nome comparve nella mente del
Super come un marchio a fuoco.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“<i>Ammit</i>”.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-GCdMU5BpQEM/UeVD5aYprWI/AAAAAAAAB9c/I3UrAHwzHgM/s1600/quick-silver-is-running-500x375+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-GCdMU5BpQEM/UeVD5aYprWI/AAAAAAAAB9c/I3UrAHwzHgM/s320/quick-silver-is-running-500x375+(1).jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
22 ottobre 2013</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ore 7.35</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Nei
pressi di Vathy, Grecia</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Uranium
atterrò al fianco del drone-armatura di Ross e si voltò di scatto
pronto a ricevere il loro ospite.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Spero
che tu sappia quella che stai facendo.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«In
realtà la mia è l'ennesima mossa disperata di un disperato.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
La
sincerità dell'esternazione di Ross strappò un sorriso a Uranium.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
I due
uomini attesero l'arrivo del Dio del Sole: Loxias toccò il suolo a
pochi metri di distanza e subito comparve al suo fianco una bambina
bionda.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Alla
fine hai smesso di correre uomo.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Il
corpo del neo incarnato Apollo era circondato da un alone lucente e
con sorriso smagliante sul volto continuò: «Ora basta giocare. È
tempo che veniate purificati dal sacro fuoco del divino Sole.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«È</span>
mai possibile che tutti i Super più potenti siano sempre dei pazzi
megalomani.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Il
riecheggiare di questa frase sembrò congelare l'azione per qualche
istante, mentre con una lentezza irreale le quattro figure si
voltarono su una quinta emergente dall'oscurità.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Il
nuovo venuto era decisamente male in arnese; le vesti
semi-carbonizzate lasciavano scoperte ampi spazi di pelle: il derma
esposto era un dedalo di ustioni di vario grado che rigeneravano a
vista d'occhio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ross
sobbalzò. “<i>Blackjack</i>!”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«E
così sei ancora vivo. Ma è una cosa a cui si può porre rimedio con
estrema facilità.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Detto
questo Loxias alzò un palmo con fare teatrale puntandolo in
direzione di Blackjack.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Questi,
per tutta risposta, si mosse a una velocità impressionante
afferrando per il polso il Dio del Sole da una mano e la bambina per
un braccio dall'altra.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Uranium
e Ross osservarono la scena come ipnotizzati, mentre la voce di
Scanner risuonava nelle loro menti: “<i>Rimanete immobili!
Blackjack sa quello che fa.</i>”</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Intanto
la bambina si divincolava nella morsa del Super, mentre Loxias
guardava il nuovo venuto perdendo la maschera celestiale e mostrando
per la prima volta una collera molto terrena.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Come
osi toccarmi con le tue mani blasfeme...»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
L'alone
di luce attorno a Loxias aumentò la sua intensità e la mano di
Blackjack a contatto con il Dio del Sole iniziò a sfrigolare come
della carne a cuocere su una griglia.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Quest'ultimo
si mise a ridacchiare: «La tua arroganza non ha limiti... Ci conosci
tutti. Spencer Grant ti ha informato bene sui nostri poteri e sai
benissimo che il mio è quello di <i>bere</i>
il codice genetico degli esseri umani comuni acquisendo le loro
capacità...»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Blackjack
si fermò un attimo fissando negli occhi prima la Pizia e poi Loxias.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Nessun
tentennamento nonostante il dolore atroce.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Ma
da quando sono stato toccato da Ammit posso farlo anche con i
soggetti dotati di Teleforce...»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ciò
detto gli altri due Super cominciarono a urlare come ossessi, mentre
Blackjack dava libero sfogo alla sua nuova capacità assorbendo i
loro poteri e la loro vita.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Alla
fine, dopo quello che parve essere un'eternità, le grida cessarono e
due corpi esamini caddero al suolo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Blackjack
si voltò sugli altri due membri dello START; lo stesso Ross non poté
evitare di fare un passo indietro a quello vista.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Il
Super parve non notare la cosa e rimase immobile.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Perché
non ci hai detto nulla del tuo nuovo potere?»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Uranium
fu il primo a spezzare quell'imbarazzane silenzio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«Gli
anni mi hanno insegnato che è meglio mantenere un profilo basso.»
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
«E
adesso?»</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Blackjack
si limitò a rispondere: «E adesso andiamo a fare il culo al
redivivo American Dream.»</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b>Capitolo scritto da <a href="http://nicolacorticelli.wordpress.com/">Nicola Corticelli</a> </b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><u>Scarica il capitolo in versione ebook:</u></b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
- Epub</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
- Mobi</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">EbookAndBook</a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-22538115367768169352013-07-10T11:59:00.000+02:002013-07-10T21:56:11.010+02:00Capitolo 21 - Stagione 2 (di Ione di Chio)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-gf1fUcjKAFE/UdyAizziJkI/AAAAAAAAB74/bL2gjrsrwqw/s1600/Zhongnanhai.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="231" src="http://1.bp.blogspot.com/-gf1fUcjKAFE/UdyAizziJkI/AAAAAAAAB74/bL2gjrsrwqw/s320/Zhongnanhai.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
22 ottobre 2013<br />
Ore 7.14 (fuso orario UTC+2)<br />
Zhongnanhai - Sede del Partito Comunista Cinese e del Governo della Repubblica Popolare<br />
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«È la sgualdrina
americana! Non può essere che lei!»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Xi Jinping indica i
monitor, slacciandosi la camicia. Non c'è più contegno, nel
Presidente della Repubblica Popolare Cinese.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Una saetta dorata
sfreccia sul lato nord del viale Chang'an occidentale. Nemmeno le più
precise tra le telecamere che sorvegliano costantemente lo
Zhongnanhai riescono a fissare i dettagli.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Gli esperti della
sicurezza cercano in ogni modo di estrarre dei fotogrammi in tempo
reale, mentre la saetta dorata attraversa da parte a pare i carri
armati Tipo 85 e gli autoblindo delle forze speciali che proteggono
la Porta della Nuova Cina, l'ingresso principale del complesso che
ospita il cuore della superpotenza asiatica.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Non è Lady Liberty»,
ribadisce il generale Lee Han Hui, l'uomo su cui, al momento, pesa la
difesa della patria da quell'attacco incredibile e inaspettato.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«E allora chi è?»,
grida il Presidente, furibondo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Non lo sappiamo. In
queste ore c'è lo stato di allerta in molti Paesi. Lo scontro sul
suolo greco è sicuramente correlato a questo.» Indica il
maxischermo al plasma, dove la saetta in forma umanoide taglia in due
l'ennesimo Tipo 85, passandogli attraverso come la proverbiale lama
nel burro.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Registriamo altri due
attacchi imputabili a terroristi superumani», esclama il maggiore
Rong, dalla sua postazione informatica. «Londra e Nuova Delhi. Forse
qualcosa a Mosca... non ho ancora notizie certe.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il generale Hui annuisce,
secco. La saetta attraversa infine la sontuosa Porta della Nuova
Cina, abbattendola, e penetra nel Zhongnanhai. Probabilmente fino a
quel momento ha soltanto giocato.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Un anziano, vestito con
una semplice camicia bianca e con dei jeans sbiaditi, esce dalle
ombre della stanza dove e rimasto in attesa fino a quel momento. Fa un inchino
ai presenti.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Shenlong», lo saluta
Hui, con rispetto. «Porta in salvo il nostro leader.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Senz'altro, generale.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Xi Jinping si aggrappa al
tavolo tattico, rosso in volto. «Io non fuggirò, né lo farà il
vecchio. Lui è il nostro più forte metaumano e...»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«E per questo entrambi
dovete vivere e pensare a una strategia per sconfiggere questi
invasori.» Hui deglutisce. Nonostante la freddezza di facciata è
terrorizzato. «Per sconfiggere questo Dio.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il Presidente non
protesta più. Shenlong lo raggiunge e gli mette una mano sulla
spalla. «Su, andiamo.» Entrambi si illuminano di un'intensa luce
dorata, e poi scompaiono nel nulla.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il generale si concede un
sospiro.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Nemico in rapido
avvicinamento», lo avvisa uno dei suoi attendenti.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Mandategli contro gli
Uomini Modulari», ordina Hui. Sa che non serviranno. Sono validi combattenti superumani, ottimi guerrieri sperimentali creati con nuove applicazioni a base di Teleforce. Risulteranno però inutili contro un Super così forte come quello che stanno per affrontare. <br />
<i>Ma saranno utili a guadagnare
del tempo.
</i></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Mentre dieci individui
identici tra loro, vestiti con aderenti tute di colore rosso, entrano
nel raggio d'azione delle telecamere esterne, il generale scosta il
maggiore Rong dalla sua postazione e gli ruba cuffie e microfono. Sa
di avere pochi minuti, una decina al massimo, per evitare che
quell'attacco provochi un disastro termonucleare.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Almeno questo può
evitarlo.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Non è poco</i>, si
consola, inoltrando la prima di tre chiamate sulle linee d'emergenza.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
* * *</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-R5URZMz2NU8/UdyAzphkidI/AAAAAAAAB8A/WMLi7BUaZfQ/s1600/Dedalo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-R5URZMz2NU8/UdyAzphkidI/AAAAAAAAB8A/WMLi7BUaZfQ/s1600/Dedalo.jpg" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
22 ottobre 2013</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ore 7.14 (fuso orario
UTC+2)</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Korinthos – Sede
centrale della Hypothetical Inc.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Kedives è fuggito, e con
lui Spencer Grant e gli altri pezzi grossi della Hypothetical,
chiunque siano.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Sibir e Libby non possono
far altro che ammettere l'evidenza. L'avanzata è stata più lenta
del previsto, nonostante gli impressionanti poteri delle due Super
unite.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
La sede della
multinazionale è protetta da mercenari armati fino ai denti, ben
addestrati e determinati a far sudare ogni centimetro di terreno
ceduto al nemico. Gli spetsnaz del team di Sibir si sono a loro volta
battuti come leoni, cadendo uno dopo l'altro per proteggere la loro
comandante. Ne rimangono in vita soltanto due, quando Libby si
accorge che c'è una figura sfuggente che li pedina, nella loro
infinita esplorazione di quel complesso, molto più grande del
previsto. Ne ha già avuto il sentore un paio di volte, poco più che
un sospetto, un riflesso incidentale nella coda dell'occhio. Ora
invece quel sospetto è una certezza: lo ha visto.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Lady Liberty afferra il
polso di Sibir, che ha appena abbattuto l'ennesimo mercenario. La
pelle della russa scotta, ma Libby non molla la presa.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Che vuoi?», la
apostrofa Nadia, sudata e furibonda. Tutta quella perdita di tempo,
quel girovagare a vuoto, la fa impazzire.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Tu continua pure a
friggerli. Io faccio una sorpresa a qualcuno.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Prima che Sibir possa
chiedere spiegazioni, Libby entra in ipervelocità e torna sui suoi
passi, ripercorrendo il lungo corridoio disseminato di cadaveri che
hanno appena attraversato.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
L'ombra sfuggente viene
colta di sorpresa, prima che possa nascondersi di nuovo. Libby lo
vede: è un uomo sui quaranta, di media statura, capelli sale e pepe,
viso anonimo, ma abbronzato. Indossa un completo bianco su una
camicia grigia, sobrio e al contempo elegante. La ragazza fa per
afferrarlo, ma rimane con un pugno d'aria in mano. La velocista
strabuzza gli occhi, stupita.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il suo bersaglio ora si
trova due metri più indietro. Le è impossibile perfino pensarlo, ma
a quanto pare si è mosso più rapidamente di lei.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Sei lenta, amica mia.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Telepatia</i>.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
L'uomo in giacca è
immobile, come un fermo immagine. Libby gli piomba addosso con un
calcio rovesciato. Il bersaglio scompare di nuovo. Il piede di Lady
Liberty colpisce la parete, trasmettendole un dolore atroce, su fino
al ginocchio. Cade a terra, perdendo la concentrazione sul suo
potere. Il mondo torna a scorrere a velocità normale. Diversi metri
più avanti la sparatoria tra gli spetsnaz e i mercenari di Kedives
prosegue imperterrita.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il suo avversario le
compare alle spalle e le afferra la nuca. La sua mano è fredda come
quella di un morto. «Fatti un giro nel labirinto di Dedalo,
piccola.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Libby si trova proiettata
in un incubo quadrimensionale. Cade in un pozzo titanico, colossale,
senza fondo ma dalle pareti irte di muri, spuntoni, contro cui sbatte
più volte, rimbalzando come in un flipper. La sensazione è simile a
quella che si prova al risveglio improvviso da certi brutti sogni, ma
moltiplicata cento volte e ripetuta all'infinito.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Cadrò per sempre... </i>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Fa giusto in tempo a
formulare quel pensiero e l'illusione, se tale era, svanisce,
sostituita da una vampata di calore che le brucia le punte dei
capelli. Riapre gli occhi e vede Dedalo avvolto dalle fiamme,
genuflesso sul pavimento a meno di un metro da lei.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
L'uomo è una torcia
umana con le mani levate verso il soffitto, simili agli stoppini di
candele consumate.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Sibir avanza verso di
lui, il plasma incandescente che sfrigola tra le sue dita. «Stai
bene?», chiede a Libby, senza togliere gli occhi di dosso a Dedalo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Bene. Credo... È la
seconda volta che mi salvi la vita.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Metti in conto.» Si
rivolge poi alla torcia umana, che stranamente sembra ancora
cosciente. «Chi sei tu?»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Sono colui che mister
Kedives ha incaricato di gestire casa, in sua assenza», biascica,
mentre il suo corpo va letteralmente a pezzi.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Beh, sei un pessimo
maggiordomo», lo apostrofa la russa.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Vi ho fatto perdere
tutto il tempo che...» si stacca il labbro inferiore, che va in
cenere. «Che era necessario per dare il via al Progetto Pantheon.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Le due Super si guardano
in faccia, con la brutta sensazione di essere state giocate. «Dov'è
Kedives?», urla Libby, furibonda.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Dove gli spetta:
sull'Olimpo.» Detto ciò il corpo di Dedalo si affloscia su se
stesso, consumandosi del tutto.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Ci hanno sconfitte»,
sussurra Sibir, incredula.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Poco più avanti, nel
corridoio, gli spari cessano. I due spetsnaz si ricongiungono alla
loro comandante. Il sergente Anton Monja si toglie il passamontagna e
si asciuga la fronte. «Comandante, i mercenari che stavamo
combattendo...»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Sono scomparsi
all'improvviso», intuisce la Super russa.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Sì. E questo corridoio
ora sembra più breve.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Erano ombre. Illusioni.
Chissà quando abbiamo ucciso l'ultimo di loro, e quanti altri
proiettili abbiamo sprecato contro dei fantasmi.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Libby la scuote per una
spalla. «Riprenditi, bella. Cosa cazzo facciamo ora?»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Il vostro amico
carbonella ve l'ha detto, no?»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Una voce maschile alle
loro spalle fa sobbalzare le due Super. Sibir si volta, pronta a
bruciare qualunque altra persona, cosa o animale si ponga sulla sua
strada. Invece vede uno strano terzetto.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Una ragazza dall'aria
smarrita, con una gran massa di capelli rossi, stretta in una felpa
che ne nasconde il corpo esile.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Un uomo vestito coi
rimasugli di una <i>battle dress uniform </i>degli stormtrooper della
Hypothetical Inc. Di mezza età, semiautomatica in mano, ma
abbassata.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Infine il tizio che ha
parlato, una specie di cowboy con tanto di cappello, e con un foulard
impolverato che gli copre la bocca.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Se cercate guai», li
saluta Sibir, «siete nel posto giusto. La mia giornata è stata
pessima, la vostra può solo peggiorare.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Frena bionda», la
blocca Libby. «Conosco quel tale. Si fa chiamare Rebel Yell e non
dovrebbe esserci ostile.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Non lo sono», conferma
il cowboy. «E nemmeno i miei soci. Anzi, mi sa che abbiamo tutti un
obiettivo comune. Anche tu, compagna.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Kedives?», domanda
Sibir.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«E Grant. E salvare il
mondo. O qualcosa del genere.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Molto teatrale,
americano.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Mai come un tizio che
vuole governare il pianeta dall'alto del Monte Olimpo.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
La siberiana spalanca gli
occhi. «Non prenderai sul serio le parole di quell'imbecille?» col
mento indica i resti scoppiettanti di Dedalo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Rebel si tocca il
cappello. «Hai forse idee migliori?»<br />
«Loro chi sono?», risponde Sibir, spazientita.<br />
«Lui è Bannon. Lo conoscerai strada facendo. Lei invece è Valerie Broussard, la persona che può risolvere tutto questo casino.»<br />
Libby e Sibir si guardano, perplesse. Tocca alla velocista esprimere i dubbi di entrambe: «Lei? Senza offesa, ma a me sembra uno scricciolo impaurito. O in alternativa l'eroina timida uscita da un film fantasy per ragazzini.»<br />
Rebel si abbassa il foulard. Sorride, anche se i suoi occhi esprimono una grande stanchezza. «Datele una chance. Vedrete che ci sarà da divertirsi.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
* * *</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-1s7PkT4OJi8/Ud0pGdf-IbI/AAAAAAAAB8Y/p-EP8JfKjlc/s1600/supergod+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="244" src="http://1.bp.blogspot.com/-1s7PkT4OJi8/Ud0pGdf-IbI/AAAAAAAAB8Y/p-EP8JfKjlc/s320/supergod+2.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
22 ottobre 2013</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ore 7.19 (fuso orario
UTC+2)</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Nei pressi di Vathy,
Grecia</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Alex Ross avanza
barcollando tra le macerie di Vathy.
<br />
L'ultima colonna di profughi ha abbandonato la città da quasi mezz'ora. L'antenna radio del suo esoscheletro ha captato le comunicazioni, un misto di greco, inglese e slavo, poco fuori dalla cerchia urbana. Si tratta senz'altro di stormtrooper della Hypothetical Inc., mandate a soccorrere i civili coinvolti nello scontro tra Super. Nessuno di loro ha intenzione di entrare a Vathy.<br />
<i>Non sono così pazzi</i>.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ross invia un comando mentale al computer di bordo e abbassa la temperatura interna del suo esoscheletro. L'armatura Drakkar I
continua a iniettargli antidolorifici e medicinali antiemorragici. Il
braccio sinistro, tagliato poco sopra il gomito, non gli fa male.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Non ancora.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Loxias non l'ha ucciso.
Forse per sbaglio, forse per scelta. Questo non lo sa e forse non lo
saprà mai.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Magari è perché tu
non sei un superuomo,</i> <i>e quindi non conti un cazzo</i>. <i>Dovevi rimanere nei Rangers, brutto imbecille</i>.<br />
Scuote
il capo, godendosi l'ossigeno extra che gli pompa l'esoscheletro
progettato da Rushmore.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Si siede all'ombra di una
casa nella periferia est della cittadina. È in posizione
sopraelevata. A trecento metri vede il mare, bellissimo. Peccato
soltanto per l'intero quartiere turistico, distrutto da uno scambio
di colpi tra Uranium e Loxias. Anche le zone attigue sono state colpite, più o meno duramente. Impossibile determinare chi tra i due
ha causato più danni collaterali. Alex è solo contento della prova
di coraggio e di forza fornita dal suo ragazzo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Contro un Dio, cazzo. O almeno così ce l'ha venduto quello psicolabile di Kedives.</i></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Certo, Eric è stato
costretto in ritirata, oltre le colline. Però ha retto il colpo.
Potere nucleare contro potere del Sole. È solo un caso che non abbia
ancora prevalso il secondo. O forse Loxias non ha forzato la mano. <i>Se
la vuole godere, il bastardo.</i></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ma per quanto durerà?</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
La ricetrasmittente del
casco trasmette una serie di notizie inquietanti, tutte inviate dal
QG di Admiral City.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Lo Zhongnanhai sotto
attacco da parte di un Super autonominatosi col nome di Hermes.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Westminster parzialmente
abbattuto da due terroristi metaumani, nome in codice Dioscuri; altri
folli vomitati dai laboratori di Kedives.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Nuova Delhi colpita in
una devastante tempesta di fulmini, innaturale e senza precedenti.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Mosca sotto assedio, con
Sibir lontana da casa. Nessuna notizia sull'identità degli
assalitori.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«<i>Drakkar I, rispondi.
Ripeto: Drakkar I, rispondi. Cristo Ross, dacci un segnale!</i>» La
richiesta di feedback da parte del QG è insistente, ossessiva.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Alex non si sogna nemmeno
di rispondere. È in modalità stealth, invisibile ai radar e allo
spionaggio elettronico più sofisticato. Ha lanciato solo un segnale radio, prima di
zittirsi del tutto.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Scanner è con Eric.
<i>Dentro di lui.</i>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Contro di loro ci sono
Loxias, il Dio del Sole, e la sua piccola strega rossa. Si stanno
dando la caccia, in un gioco estremo tra guardia e ladri, che ha come
scenario tutta la provincia greca dell'Egeo Settentrionale. Poco
importa se nel mentre Kedives ha schierato altri mostri. Per il
responsabile militare dello START ciò che conta è lo scontro di cui
è oramai solo uno spettatore moribondo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
O forse no.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il computer della Drakkar
calcola l'arrivo di Uranium entro quattro minuti esatti. Se tutto va
come hanno concordato, Loxias lo seguirà a ruota, certo di finirlo,
una volta per tutte.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
«Vieni, figlio di
puttana», sussurra Ross. Con un impulso mentale attiva la modalità
Ragnarok della sua armatura. Un regalino di Rushmore, che come sempre
ha intuito come sarebbe finito quel casino che Christina Cielo aveva
il coraggio di definire <i>missione di peacekeeping</i>.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il sapientone gli ha
spiegato per sommi capi cosa può fare il Ragnarok, oltre a
polverizzare chi ne fa uso. Per il resto ha usato un sacco di paroloni, tra cui "ordigno di livellamento quantico", qualunque cosa voglia dire. Dalla simulazione via monitor, l'effetto scenico ha ricordato ad Alex le trappole usate da Bill Murray e soci in <i>Ghostbusters</i>, ma moltiplicato per almeno mille volte.<br />
<i>E con effetti del tutto imprevedibili</i>. <i>Non a caso al Pentagono non sanno sulla di questa sorpresina</i>.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
La prospettiva lo
spaventa. Il computer gli ha appena fatto un calcolo degli abitanti che vivono nella provincia dell'Egeo Settentrionale.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
208.151 esseri umani,
dislocati in 3836 km<span style="font-family: Times New Roman, serif;">²</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Quelli che, se tutto
andrà come deve andare, diventeranno presto dei danni collaterali.</div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
- - -
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Capitolo scritto da Ione di Chio</b></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i><u><b>Scarica il capitolo in versione ebook:</b></u></i></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
- <a href="http://ubuntuone.com/0JBXygszuRKxsgveZXaQhn">Epub</a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
- <a href="http://ubuntuone.com/06jWEKtJiRruej3CwKsu4a">Mobi</a></div>
<br />
Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">EbookAndBook</a><br />
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a><br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-58891130125972127932013-07-03T11:59:00.000+02:002013-07-03T11:59:00.233+02:00Capitolo 20 - Stagione 2 (di Gianluca Santini)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-ZOPehocFhzo/UdHlR900rdI/AAAAAAAAB7A/xolE9Su0EgQ/s1024/Drakkar+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-ZOPehocFhzo/UdHlR900rdI/AAAAAAAAB7A/xolE9Su0EgQ/s320/Drakkar+1.jpg" width="160" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22
Ottobre 2013, 05:20</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nei
pressi di Vathy, Grecia</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">I
loro passi erano interrotti di tanto in tanto dall’incessabile
entusiasmo di Mercury.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Ce
l’ho fatta, ce l’ho fatta! Mai trasportata tanta gente tutta
insieme.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«E
dacci un taglio, l’abbiamo capito» lo rimproverò Blackjack.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Scanner
lo guardò, il ragazzo sembrava preoccupato. Nella sua mente vedeva
di nuovo le immagini trasmesse nel televisore.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Per
cosa stiamo combattendo? Cosa ci facciamo qui?"</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L’aria
era carica di tensione. La voce amplificata di Ross spezzò di nuovo
il silenzio.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Dovrebbe
essere tra poco.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Cosa?»
domandò Uranium.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Il
punto di incontro con i Super inviati da Fortress Europe. Dovrebbero
essere due uomini, a quanto so.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
sua voce non fece in tempo a spegnersi che due corpi caddero davanti
a loro. Due cadaveri, carbonizzati e puzzolenti. I volti anneriti
erano irriconoscibili, fermi in un’espressione di dolore e
sofferenza. Le mani ritorte in posizioni innaturali. Sulle tute che
indossavano erano ancora visibili le lettere F.E.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Merda»
commentò Blackjack.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sollevarono
lo sguardo, ritrovandosi di fronte a qualcosa che spezzò loro il
fiato.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L’uomo
che indossava il mantello rosso era accompagnato da una bambina. Il
suo sguardo era diverso da tutti quelli che avevano mai visto in vita
loro. Era uno sguardo che andava <i>oltre</i>.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Non
riuscirono a pensare, a guardare, a tentare una difesa. Non erano
preparati. Loxias scomparve in ipervelocità, per riapparire di
fronte a Mercury. La mano del Dio si posò sulla fronte dell’uomo,
e l’uomo si sciolse.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Scanner
guardò inorridito mentre il suo compagno diventava un’informe
pozza di liquido rossastro. Sentì nella mente degli altri – e
nella sua – la paura, il ribrezzo, l’orrore. Vide con la coda
dell’occhio che Blackjack si chinava a vomitare.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Loxias
alzò l’altra mano e un’ondata di luce si generò a partire da
quelle dita.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Scanner
aveva sentito qualcosa nella mente della bambina e quel qualcosa lo
aveva portato a lanciarsi verso sinistra. Sentì le urla di dolore di
Blackjack e Ross. Il bagliore non si era ancora attenuato, ma quelle
urla non sembravano smettere mai. Erano grida terribili, che Scanner
non avrebbe mai pensato di ricondurre alle corde vocali umane. Dietro
di sé sentì che anche Uranium era scampato al pericoloso attacco.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
Dio mosse il braccio verso di loro e il bagliore si spostò.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Scanner
vide il compagno alzarsi in volo e mentre sentiva che il bagliore
stava per investirlo guardò intensamente nella direzione dell’Uomo
Atomico.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Uranium
sfrecciò nel cielo, allontanandosi il più velocemente possibile da
quel luogo. Era impressionato da quello che aveva visto. Admiral
City, in confronto, era un parco giochi.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Come
si uccide un Dio?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Un
modo deve esistere, per quanto forte non è un Dio."</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
pensiero era apparso nella sua mente, non gli apparteneva.
Rabbrividì, poi pensò al suo compagno.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Scanner?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Sì,
sono io."</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Sei
ancora vivo allora?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Sì,
ma anche questa volta per sopravvivere mi sono dovuto trasferire in
un altro corpo."</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Quale?
Dove sei? Dobbiamo incontrarci.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
voce nella sua mente non rispose subito. Uranium quasi temette per la
vita dell’amico, poteva essere stato individuato da Loxias.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Loxias
non mi può individuare. Io sono dentro di te, Eric."</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />* * *<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-WyE5yFc_8XM/UdHm8nCI4WI/AAAAAAAAB7Q/-1EaIHFEUfs/s1240/Sibir.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="http://1.bp.blogspot.com/-WyE5yFc_8XM/UdHm8nCI4WI/AAAAAAAAB7Q/-1EaIHFEUfs/s320/Sibir.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22
Ottobre 2013, 05:40</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Korinthos
- Sede centrale della Hypotetical Inc.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sibir
ripensava allo scontro avuto con Hestia, ai morti tra i soldati che
la stavano accompagnando in quella missione. E sperava di ritrovarsi
di fronte all’orientale, per sistemarla una volta per tutte. La
ragazza era battuta in ritirata appena si era accorta che Sibir stava
caricando il plasma a un livello tale da poterla ferire. Al primo
segno di cedimento aveva abbandonato il terreno dello scontro, per
Sibir questo era un segno di debolezza troppo evidente.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
silenzio dell’edificio era innaturale, nessuno si aggirava per i
corridoi, a parte lei e i superstiti tra i militari russi.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sibir
fece scivolare un piccolo quantitativo di plasma nell’incavo della
mano, pronta a lanciarlo appena la situazione l’avrebbe richiesto.
Lo sentiva nell’aria, qualcosa stava per accadere.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Giunsero
davanti a una porta, l’ennesima, e la oltrepassarono seguendo lo
stesso ordine di cammino. A metà del nuovo corridoio Sibir vide
delle sbarre metalliche sulla parete di destra.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Qualcosa
accadde. I soldati della Hypotetical Inc. apparvero alle loro spalle,
oltre la porta che gli ultimi militari russi stavano superando in
quel momento. Gli spari ruppero il silenzio, l’imboscata andò a
buon fine. Sibir vide cadere in pozze di sangue i suoi compagni.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Senza
pensarci, distese il braccio verso gli assalitori e lanciò il plasma
che aveva caricato. Un sorriso gelido si formò sul suo volto, mentre
i soldati morivano di fronte a lei.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rimasta
sola avanzò verso le sbarre e guardò all’interno. Riconobbe la
prigioniera.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Buffo,
Lady Liberty non è libera.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Dentro
la gabbia vide Libby avanzare verso di lei. Negli occhi
dell’americana c’era solamente il desiderio di uscire, di fare
qualcosa.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Non
è il tempo per vecchi rancori, Sibir. Qui la situazione si aggrava
ogni momento di più. Dobbiamo aiutarci a vicenda.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sibir
non rispose, annuendo impercettibilmente con la testa. Fece colare
una piccola goccia di plasma sulla serratura delle sbarre. Qualche
secondo dopo Lady Liberty era di nuovo libera.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Grazie,
Sibir, a buon rendere. Andiamo, non c’è più tempo da perdere.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Non
così in fretta, ragazze!»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L’urlo
proveniva dalla fine del corridoio. Hestia sorrideva verso di loro,
alcune fiammelle crepitavano sulle dita delle mani.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Be’,
gli effetti del siero dovrebbero essere passati da un pezzo.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
russa sentì appena la voce di Libby, poi vide solo una scia di
colore attraversare tutto il corridoio. Infine un rumore secco, di
ossa spezzate. Sibir raggiunse Libby mentre il corpo di Hestia
scivolava a terra privo di vita.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Lei
era mia.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Libby
le sorrise in modo strano.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Vorrà
dire che la prossima la lascio a te.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Dobbiamo
trovare Kedives.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Le
due Super si guardarono, poi avanzarono oltre il cadavere.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
* * *<br /><br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22
Ottobre 2013, 05:13</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Korinthos,
Grecia</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Erano
sbarcati a metà mattina. L’uomo l’aveva accompagnata in un
piccolo albergo, accogliente, ma non molto arredato. Nella camera in
cui si trovavano ora, e in cui avevano trascorso la giornata e la
notte in un silenzio imbarazzante, Valerie poteva ammirare solamente
il letto, due anonimi comodini, un armadio e una pianta ornamentale.
Il giusto indispensabile per non far sentire a disagio gli ospiti.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vide
che Bannon la stava osservando, stava per aprire bocca e parlare. Lei
lo anticipò. La sua voce appariva dura, arrabbiata, ma dentro di sé
era un caos di emozioni. Con le dita delle mani torceva le maniche
della felpa, scaricando lo stress di quei giorni.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«No,
adesso basta. Adesso mi ascolti <i>tu</i>. Mi hai presa con te, ma
non so nemmeno chi sei o per chi lavori, anche se visto in che città
mi hai portata posso ben immaginarlo. Sei un uomo di Kedives?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Lo
ero. Avevo degli ordini dalla Hypotetical Security, in effetti, ma
ora sto seguendo altre direttive.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Altre
direttive che guarda caso ci portano nella stessa città in cui ha
sede la Hypotetical Inc.?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L’uomo
non rispose. Valerie inspirò profondamente.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Non
sono così scema come tu pensi. Ho ascoltato dentro la villa, anche
se stavo giocando con il cane. E ho ascoltato sulla barca. E se ora
mi stai cercando di fregare, be’, sappi che non so se ho voglia di
trattenermi dall’eruttare.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Non
ti sto fregando, Valerie.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Voglio
rivelare tutto sulla Hypotetical, sui loro esperimenti, sui loro
piani. Se possibile, fermarla di persona.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Perché?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Valerie
tentò di rispondere, ma dovette fare ordine nella sua mente. Le mani
andarono al volto, coprirono gli occhi per qualche secondo. Poi
affondarono nella massa di capelli rossi. Si sistemò qualche ciocca,
infine fissò Bannon.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Sono
un esperimento di Grant. Uno dei primi, i più imperfetti. Sapevo che
avrei manifestato dei poteri, ma non sapevo quando o quali. Nel mio
DNA oltre all’eredità biologica dei miei genitori ci sono corredi
genetici appartenenti a diversi Super, tra cui Ammit e altri Super
europei. Era questo che intendeva quell’Aran quando stavate
parlando nella villa.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Fece
un pausa, chinò la testa ed espirò.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Sono
un cocktail uscito male» disse amaramente.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Poteva
sentire la voglia di Bannon di rispondere, ma l’uomo non ce la
faceva. Valerie lasciò che una lacrima le corresse attraverso la
guancia, poi risollevò lo sguardo.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Allora,
mi aiuti o stai dalla loro parte?»<br /><br />* * *</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-ORb_5UvYVRc/UdHppEnfdyI/AAAAAAAAB7g/NJDOTVdXTv4/s709/Uranium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-ORb_5UvYVRc/UdHppEnfdyI/AAAAAAAAB7g/NJDOTVdXTv4/s320/Uranium.jpg" width="180" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22
Ottobre 2013, 05:25</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nei
pressi di Vathy, Grecia</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Uranium
non riuscì a replicare subito, stupito e disorientato.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Eric,
tu sei il solo tra noi che può avere una possibilità contro Loxias.
Hai visto con quanta facilità ha annientato gli altri."</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Io
dubito.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Dopo
il Flare sei più potente. E ora ci sono anche io. Formiamo una bella
squadra."</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Riesci
a leggere la mente di quel Dio?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">"No,
purtroppo. Ma riesco a percepire qualcosa nella mente della bambina,
lei vede quello che Loxias farà."</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«E
come facciamo a sapere che quelle immagini sono affidabili? Potrebbe
essere un trucco.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
voce di Scanner fece un pausa.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">"Non
possiamo saperlo. Ma dobbiamo tentare. Almeno per la nostra vita ha
senso combattere."</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Uranium
rallentò, poi si fermò a mezz’aria.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Va
bene. Cosa facciamo quindi?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /><span style="font-family: Times New Roman, serif;">* * *</span><br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22
Ottobre 2013, 05:16</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Korinthos,
Grecia</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Bannon
tirò un sospiro, sorrise, poi annuì.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Va
bene, puoi contare su di me. Chiamo un vecchio amico, ci aiuterà
anche lui. È uno che sa come risolvere le questioni.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Così
dicendo si voltò ed estrasse il telefono satellitare. Compose a
memoria il numero e attese la risposta.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Sì?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Rebel,
sono io. Dove sei?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«In
volo. Ero in Egitto, ma qualcuno ha risolto la situazione prima di
me.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Uh,
non sapevo che tu potessi volare.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Sto
ridendo, Bannon. Cosa c’è?»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Sono
a Korinthos, dobbiamo risolvere una volta per tutte la questione
greca.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Il
mio volo è per la Grecia. Atterrerò fra poco. Non ci metterò molto
a raggiungerti.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Efficiente
come al solito, Rebel.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Dall’altra
parte non giunse alcuna risposta, solo il silenzio che segnalava la
chiusura della comunicazione. Dietro di sé Bannon sentì, flebile,
la voce di Valerie.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Grazie.»</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">- - -</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Capitolo scritto da Gianluca Santini (<a href="http://gianlucasantini.blogspot.com/">Nella mente di Redrum</a> blog) </b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b> </b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
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<br />
<br />
- Epub<br />
- Mobi<br />
<br />
Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">eBookAndBook</a><br />
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-68746696320728089382013-06-26T11:59:00.000+02:002013-06-26T11:59:00.562+02:00Capitolo 19 - Stagione 2 (di Smiley)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-6uFS5af4HFU/Ucg1IC9RQDI/AAAAAAAAB6M/wd4X3VRvarQ/s1600/multiverse.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-6uFS5af4HFU/Ucg1IC9RQDI/AAAAAAAAB6M/wd4X3VRvarQ/s1600/multiverse.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; page-break-before: always; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22
ottobre 2013</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Atene</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Titanio,» disse Rosenkreutz
soppesando la protesi d’acciaio. «Mi dovrò abituare. Quelle che
ho messo negli ultimi trent'anni erano molto più pesanti.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Vedo
che ti stai divertendo», disse una voce alla sua destra.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz
girò la testa di scatto. Al suo fianco sedeva un uomo coi capelli
bianchi, la barba dello stesso colore, rughe grinzose intorno agli
occhi verdi. Indossava una tuta nera, sulla quale spiccavano le
lettere gialle ”H.I.” all’altezza del cuore. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Chi sei?»,
gli domandò Rosenkreutz. «Come hai fatto ad entrare in
macchina?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L’uomo sorrise. «Non esiste nulla di più potente,
dal punto di vista quantico, dell’ultimo pensiero di un
uomo.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz aggrottò le sopracciglia. Afferrò la pistola
presente all’interno della valigetta che teneva sulle ginocchia, la
puntò alla tempia dello sconosciuto. «Ti ho chiesto chi sei.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Hai
intenzione di uccidermi? Provaci, se vuoi.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz premette
il grilletto. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Non accadde nulla.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Ma come…»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il vecchio
increspò nuovamente le labbra in un sorriso. «Tu non puoi
uccidermi, Christian. In questo universo, tu sei già
morto.»</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">***</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22 Ottobre 2013, ore 5:00</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vathy,
Grecia.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Edificio R</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson non riusciva a fare a meno di
pensare in che guai si era cacciato – In cui </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>l’avevano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
cacciato – in quelle ultime due settimane. Prima Calcutta, con la
dottorressa Gupta e il salvataggio da parte di Sniper e Musashi. Poi
il volo dopo quattro giorni d’attesa su quel vecchio Ilyushin 76
guidato da un </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>ugualmente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
vecchio bengalese senza denti, che li aveva scaricati a 20 km da
Aleppo. Là avevano atteso altri due giorni, prima di ricevere
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>finalmente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
una comunicazione su un canale sicuro da parte di Pi Quadro, che li
aveva informati che avrebbe inviato loro in supporto il Greyhawk, il
loro velivolo stealth ipersonico dotato di camuffamento olografico,
assieme ai migliori Evron.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Quando il Greyhawk era finalmente
arrivato, e Jackson sognava già di rientrare a Calgary, Pi Greco li
aveva informati che Angela richiedeva supporto immediato ad Atene.
</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Una volta stabilito il punto di contatto, e prelevati la
dottoressa e il super conosciuto come Stakanov, c’era stato un
nuovo cambiamento di programma. All’interno del centro di ricerca
della Hypotetical dove si era infiltrata alcune ore prima, Angela
aveva ottenuto delle nuove informazioni su una sorgente di Teleforce
potente come quella di Delfi, e Pi Quadro aveva confermato che dal
suo modello 3D della Terra si era manifestata, nelle ultime 36 ore,
una nuova presenza anomala dell’energia di Tesla sulle isole
Ionie.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ecco perché, dopo aver atteso un altro giorno per
permettere ad Angela e Stakanov di recuperare le forze, Jackson si
trovava catapultato all’interno dell’edificio che secondo Angela
e Pi Quadro era la sorgente del picco anomalo di Teleforce. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
nonostante fosse protetto da Golem di classe Evron, due super e una
delle menti più brillanti del pianeta, non si sentiva affatto al
sicuro. </span><br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">***</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22 ottobre 2013</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Atene</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz
premette il grilletto.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ancora.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ancora.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">E ancora.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nessun
suono, nessun “</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>BANG!</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nulla
di nulla.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il vecchio seduto accanto a lui sospirò. «Non avevo
mai assistito ad una triplice ripartizione spazio-temporale di questa
portata prima d’ora. Non solo hai avuto il tempo di immaginare e
creare un tuo nuovo universo personale della durata di due giorni, ma
hai diversificato lo svolgere degli eventi a seconda della tua
volontà del momento. Affascinante.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz strabuzzò gli
occhi. Urlò. «Che succede? Non capisco!»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L’uomo gli appoggiò
la mano sinistra sulla spalla. «Lascia che ti mostri.»</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">***</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-X3pKgVho0Mw/Ucg2I5xWlLI/AAAAAAAAB6c/cFmVPXU2uPc/s1600/robot-army.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="205" src="http://1.bp.blogspot.com/-X3pKgVho0Mw/Ucg2I5xWlLI/AAAAAAAAB6c/cFmVPXU2uPc/s320/robot-army.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22
Ottobre 2013, ore 5:03</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vathy, Grecia.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Edificio R</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
corridoio era così stretto che due uomini affiancati non avrebbero
potuto attraversarlo.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Figurarsi i Golem.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La strategia la
suggerì la dottoressa Solheim prima di imboccare il passaggio.
Jackson sapeva che da quando il suo laboratorio di Savannah era stato
attaccato, lei era cambiata, poiché si sentiva personalmente in
colpa delle perdite subite. Ecco perché, negli ultimi mesi,
partecipava attivamente a tutte le missioni rischiose. Il </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Rafkon</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
l’armatura biotecnologica che indossava in quel momento, era quanto
di meglio il NIMBUS avesse creato negli ultimi anni. Comandato a
distanza, era il Golem definitivo, o come lo chiamava Pi Quadro, il
“</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Super Golem</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”.
Guidato da Angela, che l’aveva personalmente ideato e realizzato
per adattarlo alle </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>sue</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
esigenze e alla </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>sua</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
struttura fisica, era il capolavoro assoluto del loro centro di
ricerche. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«La situazione è fin troppo strana», disse Angela.
«Fuori dall’edificio e nei settori che abbiamo controllato non
abbiamo incontrato alcuna resistenza. Chiamatemi pazza, ma questo
corridoio mi sembra fin troppo sospetto.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«In che senso?»,
domandò Musashi.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Un laboratorio interamente vuoto,
caratterizzato da spazi ampissimi collegati da corridoi come questo,
che sembrano delle strettoie fatte apposta per incastrare i nostri
golem non l’avevo mai visto. E le piantine che ho recuperato ad
Atene si stanno rivelando inaffidabili.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«E allora che si fa?»,
chiese Stakanov, che aveva recuperato la vista dopo la cecità
temporanea.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Angela rimase in silenzio un istante. Poi annuì da
sola, come se avesse avuto l’idea giusta. «Dobbiamo rischiare e
andare avanti. Dividerci, a questo punto, sarebbe un errore. Ci
muoveremo in fila indiana cercando di raggiungere l’estremità del
corridoio nel più breve tempo possibile. New Blaster, Cryptor, Ornix
e Primark andranno per primi. Dopo verremo io, Stakanov, Jackson e
Musashi, seguiti da New Brawler, Dural, Marker, Golder e Suitor.
Sniper, tu verrai per ultimo, ci coprirai le spalle.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Roger»,
disse il Golem.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Non incontrarono problemi. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Raggiunsero
l’estremità del corridoio in pochi secondi, attraversarono una
porta che si aprì automaticamente al loro passaggio, e si
ritrovarono all’interno di una nuova stanza, dalla forma quadrata e
con le pareti interamente occupate da schermi al plasma. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson
pensò che da qualche parte dovesse esserci una telecamera nascosta,
perché su tutti teleschermi, in quel momento, era inquadrato il suo
gruppo.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">A ridosso della parete opposta alla porta d’ingresso, si
trovava un oggetto dalla forma ovoidale, alto un metro e
mezzo.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson non ebbe il tempo di pensare cosa fosse. L’uovo
ruotò su sé stesso, mostrandosi per quello che era: una specie di
seggiola. Nella sua parte cava era seduto, con la gamba sinistra
accavallata sul bracciolo, un uomo pelato.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Gli occhiali da sole
non consentivano di vedere i suoi occhi, ma il camice nero indossato
su di una tuta dello stesso colore, in contrasto con il colorito
cadaverico della sua pelle, lo rendevano estremamente
inquietante.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson non aveva mai avuto modo di incontrarlo, ma
aveva letto e studiato a fondo i file che lo riguardavano. Non
credeva che quell’uomo fosse proprio davanti a lui. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Anche
Angela sembrava stupefatta. «Cosa ci fa lei qui?»</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">***</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22
ottobre 2013, ore 7.00</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Glifada, Molo dei
Pescatori</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«No...tu...sei...morto.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Amico sono qui,
davanti a te. Credici.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Credimi tu. Se dico...che sei...morto.»
</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz vide sé stesso svenire davanti a un redivivo Angelo.
Allungò una mano per afferrarlo, ma la mano gli passò </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>attraverso</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
come fosse divenuto un fantasma. Fece un passo indietro, spaventato.
«Che diavolo sta succedendo?», gridò, in direzione del
vecchio.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Quello scrollò le spalle. «È la tua prima
tripartizione. Hai immaginato di rivedere il tuo amico decidendo di
far fallire la missione. Nella seconda, che non ti mostro per motivi
di tempo, affronti i soldati della Hypothetical e porti a termine il
tuo compito. Nella terza, invece, che è la più divertente, risolvi
in tutta solitudine l’emergenza Kedives, salvi il mondo
esorcizzando Loxias e converti addirittura la dottoressa Gupta.
Niente male anche la panoramica su Kedives che contatta il tuo
vecchio maestro. C’era forse della ruggine, tra voi due?»
</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz crollò in ginocchio. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La realtà intorno a lui
scomparve in un vortice bianco.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">***</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22 Ottobre 2013,
ore 5:05</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vathy, Grecia.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Edificio R</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il dottor Spencer
Grant si alzò dalla sedia ovoidale e fece un passo in avanti.
«Benvenuta, dottoressa Solheim.» Con un cenno della testa indicò
Musashi e Stakanov. «Benvenuto anche a te, Alexsej. E anche a te,
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Takezo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson
vide Musashi aggrottare le sopracciglia. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Un attimo dopo, Grant
gli rivolse la parola. «Tu, invece…Non ti conosco. Ma i tuoi occhi
mi rivelano tutto ciò che devo sapere. Flare di Teleforce.
Telecinesi. Giusto? In ogni caso, benvenuto anche a te.» Infine
indicò i Golem. «Vedo che come suo padre, suo nonno e il suo
bisnonno, anche lei è affezionata a quei giocattolini, dottoressa
Solheim.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Cosa intende dire?», chiese Angela.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Che la sua
famiglia cerca incessantemente da settant’anni di emulare ciò che
ha fatto George Moore, senza mai esserci riuscita o minimamente
avvicinata. I suoi golem sono solo rotelle meccaniche che girano
grazie a un nucleo di teleforce. E lei è appena giunta allo stadio
dell’umano </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>all’interno</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
di un costrutto biomeccanico. Ci vorranno ancora diversi decenni
prima che sia in grado di realizzare la forma inversa. Ma d’altronde
il dottor Moore era un genio visionario, avanti un secolo rispetto a
tutti gli altri scienziati del suo tempo. Il lavoro della famiglia
Solheim non può essere minimamente paragonato al suo. O al
mio.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Credevo che il suo laboratorio fosse a Corinto, alla sede
centrale della Hypothetical!»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Grant sbottò in una risata. «Solo
un pazzo conserverebbe tutta la propria ricchezza in un unico
posto.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Lei </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>è</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
un pazzo.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Grant face spallucce. «Sono sempre stato abituato a
certe </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>parole</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Ad ogni modo, dottoressa, cosa la porta qui? Cosa posso fare per
lei?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Lo sa benissimo. C’è lei dietro gli esperimenti della
Hypothetical. È lei, che secondo le nostre informazioni, ha creato
Loxias. E sono sicuro che la causa dei picchi anomali di Teleforce in
questa zona dell’Europa è sempre lei, dottor Grant. Perché lo fa?
Perché ha creato un’aberrazione come Loxias?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Per lo stesso
motivo per cui lei crea i suoi pupazzetti, dottoressa. Perché amo la
scienza e la genetica. E perché Kedives ha creduto nelle mie
ricerche e mi ha pagato più degli altri. Ma non è una questione di
vile danaro. Mi creda, su questo. Io sono sempre lo stesso che ha
lavorato con Salazar, prima che mi cacciasse per le mie idee. Sono
sempre lo stesso che ha lavorato </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>con</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
e </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>per</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
gli americani, prima che mi dessero il benservito. E sono sempre lo
stesso che ha lavorato con suo padre, prima che anche lui mi mandasse
via perché spaventato dalle mie ricerche. Ma si sa, il tempo è
galantuomo. E alla fine sono io quello che ha dimostrato di aver
ragione.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Ragione su cosa? Lei sta collaborando con dei
criminali! Quali sono i vostri scopi? A che cosa state
puntando?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Per quanto mi riguarda, punto solo al
perfezionamento. Menti illuminate come Tesla e come Moore avevano
intuito che la Teleforce poteva </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>migliorarci</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Mentre invece, la maggior parte di coloro che l’hanno utilizzata,
l’hanno sempre ritenuta il fine da raggiungere. Non il
mezzo.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Angela scosse il capo. «Non credo di seguirla.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Grant
ghignò. «Come potrebbe, d’altronde? Lei utilizza la Teleforce per
far muovere i suoi giocattolini, Salazar e quelli prima di lui hanno
utilizzato la teleforce per creare quelli come Alexsej o Takezo.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«E
lei ha utilizzato la Teleforce per creare quel mostro di Loxias!»,
disse Stakanov.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Grant sogghignò. «Non proprio, Alexsej. È qui
che vi sbagliate tutti.»</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">***</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">20 Ottobre
2013</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Santorini, Grecia</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz vomitava a quattro zampe
sul pavimento di una stanza sconosciuta. Nonostante i conati lo
inchiodassero in quella posizione, riuscì a mettere a fuoco
l’ambiente circostante.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Alla sua sinistra, una striscia di
sangue trasversale macchiava la parete e l’acquario incassato nel
muro. Sotto l’acquario, la protesi in acciaio di una metà
inferiore di una gamba con un mocassino nero era a pochi passi dal
corpo inerte di un cane. Alla sua destra, su di una poltrona, giaceva
il cadavere di un uomo reso irriconoscibile da diversi
proiettili.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz fu scosso da un nuovo conato. «Cos’è
questa diavoleria? Perché non mi rispondi? Che mi sta
succedendo?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il vecchio raccolse la protesi, gli passò accanto e
si piazzò alla sinistra del cadavere sulla poltrona. «Te l’ho
detto, Christian. Sei morto.» Sventolò la gamba d’acciaio e
gliela gettò davanti. «Questo sei tu. O quel che ne rimane. Bannon
ha utilizzato un giocattolino che ha vaporizzato te e il teleporta
che ti accompagnava. Questo, invece», disse indicando il morto,
«Sono io, qualche anno fa. O almeno, è l’io di </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>questo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
universo. Un universo molto più interessante di quello in cui ho
accettato l’assegno di quelli della Hypothetical, non sono stato
ucciso dal mio compagno Bannon, e ho reso a Kedives, Loxias e Grant
il gioco più semplice. Ogni tanto mi concedo un viaggio qui per
godermi lo spettacolo che questo universo offre in questi
giorni.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Io…Io non capisco…», balbettò Rosenkreutz. «Se
sono morto, come faccio a parlare con te?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Il pensiero umano
viaggia a velocità inimmaginabili, in un picosecondo interi universi
nascono, crescono, si sviluppano, evolvono e poi muoiono. Universi
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>personali </i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">come
quello che hai creato tu, Christian. Io, col passare del tempo, ho
imparato a viaggiare non solo attraverso il multiuniverso, ma anche a
vedere quelli creati dai singoli individui. Ogni viaggio ha un costo
per il mio corpo, ma credimi, ne vale dannatamente la pena.
Soprattutto quando il pensiero si tramuta in pura energia, e per una
infinitesima frazione di secondo sopravvive alla materia,
modificandola e plasmandola a proprio piacimento.» </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz
sgranò gli occhi. Vide le sue mani divenire trasparenti.
«Allora…tutto quello che ho vissuto…non era reale?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
vecchio sorrise. «Lo era per te. Ma nella realtà di questo mondo
sei appena morto. Naturalmente, essendo il tuo l’ultimo pensiero di
un singola persona, non ha impatto sugli altri o sulle scorrere del
tempo </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>reale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Rosenkreutz
si accorse che le mani erano scomparse. Adesso erano le braccia ad
essere trasparenti. «Cosa mi succederà?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il vecchio si strinse
nelle spalle. «Questo non posso saperlo. Quando l’energia
creatrice del pensiero svanisce, l’universo parallelo personale che
l’individuo ha plasmato svanisce di conseguenza. Ad ogni modo, una
domanda del genere non dovresti nemmeno porla. Non posso sapere cosa
succede </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>dopo</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
E poi, tra noi due, quello credente dovresti essere tu. Addio,
Christian.» </span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">***</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-r6aRJLuMLrE/Ucg3kBzJLBI/AAAAAAAAB6o/3Y64AOMrNbs/s1600/Spencer.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-r6aRJLuMLrE/Ucg3kBzJLBI/AAAAAAAAB6o/3Y64AOMrNbs/s1600/Spencer.jpg" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">22 Ottobre 2013, ore 5:14</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vathy,
Grecia.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Edificio R</span><br />
<br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Come vi ho appena detto, la Teleforce
altera un individuo sotto ogni punto di vista, organico e genetico.
Chi viene investito dalla Teleforce è identico a prima solo
esteriormente, mentre invece il cambiamento è totale, radicale. Ed è
totalmente </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>innaturale</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Cosa succederebbe, invece, se la Teleforce venisse irradiata in
persone predisposte </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>geneticamente</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
ad accoglierla?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson vide Angela portarsi una mano alla
testa, Musashi deglutire e Stakanov saltellare nervosamente da un
piede all’altro. Stava cominciando a capire dove il dottor Grant
volesse arrivare. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Il flare di Teleforce è l’esempio perfetto
per farvi comprendere ciò che intendo dire», continuò Grant. «Ha
fatto nascere nuovi super, come il nostro amico qui presente, mentre
quelli già dotati di poteri li hanno visti incrementare a dismisura.
Questo aumento, però, è stato solo temporaneo, dato che i super,
per divenire tali, sono stati esposti alla Teleforce già una volta.
Immaginiamo invece di avere la possibilità di creare dei super </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>senza</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
utilizzare la Teleforce, partendo da dei semplici embrioni e
utilizzando il DNA di individui dotati di poteri di varia natura.
Cosa succederebbe se questi individui, una volta cresciuti e già in
possesso di capacità strabilianti, venissero esposti alla
Teleforce?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Creeremmo dei mostri…», disse
Angela.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Sbagliato, dottoressa Solheim!», esclamò Grant.
«Creeremmo degli dei. Vere e proprie divinità al nostro servizio.
Utilizzando la Teleforce come mezzo, e non come fine.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«È così
che ha creato Loxias, dottor Grant? Ha somministrato Teleforce ad
individui geneticamente modificati?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Grant annuì. «I miei
esperimenti hanno dimostrato che una persona che </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>nasce</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
già con un patrimonio genetico modificato dalla Teleforce, può
incamerarla in modo naturale. E amplificare i propri poteri in modo
permanente. In una scala da 1 a 10, dove “1” è rappresentato da
un novello super che non sa come utilizzare i propri poteri, e “10”
da un super esperto inondato dal flare di Teleforce, Loxias e gli
altri arrivano probabilmente a 50…Se non di più.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Angela fece
un passo indietro. «Altri? Ce ne sono degli altri?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Grant
ridacchiò di nuovo. «Oh, sì. Ce ne sono altri quattro, come lui. E
aveva ragione sui picchi inusuali di Teleforce, dottoressa. Ogni
qualvolta ne avete registrato uno in questi ultimi mesi, un Dio è
sorto. Sono eccitato di vederli in azione, sa? Mancano solo…»,
Grant guardò l’orologio che aveva al polso, «Poco meno di tre
ore, prima che il piano abbia inizio.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Musashi estrasse la sua
katana dal fodero, l’acciaio emanò una luce violacea. «Di cosa
parli?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Loxias e gli altri Dei faranno piazza pulita dei centri
militari di ogni singola nazione. Le simulazioni del nostro Pavel
hanno stimato che, incontrando la massima resistenza degli eserciti e
dei super a disposizione delle varie nazioni della Terra, i nostri
saranno in grado di portare al termine la missione nel giro di due
ore. E nella peggiore delle ipotesi, rimarremmo con due Dei. Quello
che avverrà dopo è molto semplice. L’Hypothetical Incorporated
sarà l’unica multinazionale al mondo in grado di poter garantire
pace, stabilità e sicurezza su scala planetaria. Avremo il monopolio
della difesa degli altri paesi, e i Governi faranno la fila per
chiedere la nostra assistenza. Il tutto con la legittimazione di chi
ha subito un attentato alla propria sovranità popolare. Gli Dei
scenderanno sulla terra per punire i malvagi, dispenseranno morte e
distruzione, dopodiché prometteranno un futuro fatto di pace e
libertà. La Hypothetical non avrà contendenti, e io potrò
continuare in tutta tranquillità le mie ricerche.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Siete
pazzi! </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sei</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
pazzo! Non te lo lasceremo fare!», urlò Angela.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Grant si tolse
gli occhiali da sole. Due occhi gelidi si posarono su tutti loro.
Sorrise. «Dottoressa Solheim, lei mi delude. Pensa che io le avrei
detto tutte queste cose se lei avesse avuto una minima possibilità
di fermarci? Per chi ci ha preso? Per i cattivi di un fumetto? Lei è
giunta qui seguendo i picchi anomali di Teleforce. Non dimentica
forse qualcosa? Guardi alle sue spalle…»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La porta della stanza
si aprì. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson, Angela, Musashi, Stakanov e i golem si
voltarono di scatto.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«N…non può essere…», balbettò
Jackson. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Fuoco, fuoco!», urlò Angela.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">I Golem crivellarono
di proiettili la figura che avevano davanti. Gli schermi sulle pareti
esplosero in miliardi di pezzi, la stanza fu ricoperta da una nube di
polvere e da un puzzo di cordite.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson si era nascosto dietro
Sniper, che nel frattempo era stato affiancato da Musashi e
Stakanov.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Come ai vecchi tempi, eh?», urlò il russo nel
frastuono generale. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Musashi non ebbe tempo di rispondergli. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
figura emerse dalla polvere, il suo pugno bucò lo stomaco del
giapponese, fuoriuscì dalla schiena. Stakanov gli si gettò addosso,
ma due fasci di luce rossa, emanati dagli occhi dell’uomo, lo
incenerirono all’istante. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson cadde all’indietro, il
culo sul pavimento. Era impietrito. A pochi passi da lui, Musashi
giaceva a terra in un lago di sangue. Di Stakanov, invece, non
rimaneva che polvere. Tentò di seguire i movimenti dell’uomo –
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>del Dio</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
– evocato da Grant, con i propri occhi, ma era impossibile, dato
che sembrava muoversi ad una velocità ipersonica. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nei secondi
successivi, Jackson udì dieci esplosioni in successione. Poi vide
solo alcune parti meccaniche dei golem. Frammenti di dita, di
braccia, di gambe, di mitragliatori e di teste erano sparpagliati sul
pavimento intorno a lui. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">In piedi, alla sua sinistra, rimaneva
solo Angela. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La dottoressa stese il braccio, il palmo della mano
rivolto in avanti. Ne fuoriuscirono dei raggi di luce bianca, che
colpirono il Dio dritto nel petto. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il Dio vacillò un istante,
poi balzò addosso ad Angela, afferrò la sua gola e la sollevò da
terra.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson serrò gli occhi. Alle sue orecchie arrivò un
“</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>CRICK!</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
metallico, seguito da un tonfo. Quando riaprì le palpebre, il corpo
di Angela racchiuso nel </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Rafkor</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
era a terra, il collo piegato a sinistra in una posizione
innaturale.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Grant si fece una grassa risata. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson rimase
immobile al suo posto, mentre il Dio si avvicinava a passi lenti
verso di lui. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Quando si fermò davanti a lui, Jackson lo vide
torreggiare su di sé. Indossava una tuta aderente completamente
nera. All’altezza del cuore risaltavano due lettere gialle “H.I.”.
</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson non voleva crederci. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Non </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>poteva</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
crederci.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il volto. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Le fattezze.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La potenza smisurata.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
Dio era proprio </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>lui</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Quello
che una volta era conosciuto come il </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sogno
Americano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Un </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sogno
Americano</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> redivivo, ma
nella maniera sbagliata. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Un incubo.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Alla stessa stregua di ciò
che era avvenuto ad Admiral City.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson ebbe un moto d’orgoglio.
«Come ci sei riuscito?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Quando hai a disposizione il DNA del
più potente dei Super assieme una sua copia genetica identica,
crearne un altro partendo da un semplice embrione è molto semplice.
Il resto mi sembra di avertelo già spiegato.»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson deglutì.
«Copia genetica identica?»</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Oh, sì. Una copia genetica
identica. Com’è che li avevano chiamati? Ah, già. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Triari</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Erano dei cloni depotenziati del vostro eroe prediletto, sai? Ma
ormai non importa più, dico bene </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>telecineta</i></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">?»
</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Jackson alzò lo sguardo in direzione del Dio, che gli
sorrise.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Chiuse gli occhi. </span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per un istante, vide Tabitha.</span><br />
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Poi
una luce rossa lo ottenebrò.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-6z4JUHGRDtI/Ucg34sEmH2I/AAAAAAAAB6w/wN7KX1BJIvE/s1600/triario.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-6z4JUHGRDtI/Ucg34sEmH2I/AAAAAAAAB6w/wN7KX1BJIvE/s320/triario.jpg" width="255" /></a></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; page-break-before: always; text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; page-break-before: always; text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; page-break-before: always; text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; page-break-before: always; text-align: justify;">
<br />
<b>Capitolo scritto da Smiley</b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; page-break-before: always; text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; page-break-before: always; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
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<br />
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<br />
Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">eBookAndBook</a><br />
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; page-break-before: always; text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-74006595926690687032013-06-12T11:59:00.000+02:002013-06-12T11:59:01.052+02:00Capitolo 18 - Stagione 2 (di Valerio Villa)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/--lNG4L2rGjc/UbXTlLu0ZdI/AAAAAAAAB4Y/vReR4ltI3tM/s1600/amorth.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/--lNG4L2rGjc/UbXTlLu0ZdI/AAAAAAAAB4Y/vReR4ltI3tM/s320/amorth.jpg" width="254" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
5 Novembre 1982</div>
<div style="text-align: justify;">
Friburgo, Germania </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>'Exorcizamus te, omnis immundus spiritus,</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>omnis satanica potestas, omnis incursio infernalis adversarii,</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>omnis legio, omnis congregatio et secta diabolica,</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>in nomine et virtute Domini Nostri Jesu Christi,</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>eradicare et effugare a Dei Ecclesia,</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>ab animabus ad imaginem Dei conditis ac pretioso</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>divini Agni sanguine redemptis'</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando il giovane prete finì di recitare la litania, il corpo delle ragazza legato sul letto smise di tremare convulsamante. </div>
<div style="text-align: justify;">
«Ci sei riuscito Christian» la voce del vecchio Klaus, suo mentore e aiutante in quell'esorcismo, gli giungeva lontana.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Grazie amico mio. Quando la posseduta mi ha distrutto il crocefisso credevo fosse finita.» Parlare gli risultava sempre più difficile. « Mi sento, stanco...»</div>
<div style="text-align: justify;">
«O mio Signore, Christian! La tua gamba!»</div>
<br />
* * *<br />
<br />
22 Ottobre 2013<br />
Atene, Grecia<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
La suoneria del cellulare fece riemergere Rosenkreutz da quei lontani ricordi.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Pronto.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Kedives ha commesso un errore. Si è fidato delle persone sbagliate. La ragazza sarà consegnata in un piccolo molo a sud di Atene. Rendez-vous con la tua squadra fra due ore. Ti giro le coordinate.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Perfetto.» Una leggera vibrazione del cellulare notificò l'arrivo della mail.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Eh, Christian...non è stata colpa tua.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Erano passati quasi due giorni.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Lo so Klaus. Mi stavo quasi affezionando a quel teleporta.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Chiusero insieme la comunicazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'odore di disinfettante impregnava tutta la camera.</div>
<div style="text-align: justify;">
Rosenkreutz si alzò dal divano, saltellò fino al tavolo posto al centro della stanza e si sedette alla sedia più vicina. Appoggiata allo schienale c'era una stampella.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Dannate aberrazioni</i> - pensò – <i>Me la pagherete. Angelo non meritava quella fine</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prese quel pezzo di metallo, si alzò, spostando il peso da una parte all'altra per saggiare l'equilibrio.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Bene. Sono pronto a prendere a calci nel culo qualche super.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Uscì dalla stanza, un appartamento sicuro usato dai servizi vaticani, dopo aver preso le armi.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'Entità si era messa in moto, e se sapeva come agivano, avrebbe trovato ad attenderlo una berlina nera fuori dall'albergo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Uscì dalla hall e vide una Audi Q7, con il motore acceso, proprio davanti all'ingresso. Nera.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vi salì con qualche difficoltà vista la mancanza dell'arto destro. I sedili emanavano odore di pelle.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Mi aspettavo la classica Mercedes. Non mancate mai di stupirmi.» disse rivolto all'autista.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Spero sia di suo gradimento anche il regalo che le abbiamo portato.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Rosenkreutz vide una valigetta sul sedile al suo fianco.</div>
<div style="text-align: justify;">
La aprì, trovandoci una nuova protesi per la sua gamba.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Titanio,» disse soppesandola, « mi dovrò abituare. Quelle che ho messo negli ultimi trent'anni erano molto più pesanti.»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
22 ottobre 2013, ore 6.45</div>
<div style="text-align: justify;">
Al largo di Glifada</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'imbarcazione su cui viaggiavano Bannon e Valerie stava per attraccare. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il molo era quasi deserto, usato per lo più da pescatori locali. Alcuni peschereggi stavano rientrando dopo una notte in mare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Era l'alba, la ragazza si era da poco svegliata e cercava di capire dove si trovassero.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Siamo a Glifada, mia cara,» Bannon rispose ai suoi pensieri, «tu non lo sai piccola, ma si può dire che da qui si è messo in moto tutto.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Dieci minuti all'attracco.» gridò il pescatore al timone.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Molto bene.» sussurrò Bannon.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
22 ottobre 2013,ore 6.50</div>
<div style="text-align: justify;">
Glifada, Molo dei Pescatori</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Stanno arrivando signore»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Silenzio radio, quel super potrebbe intercettarci» rispose Rosenkreutz.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non siamo a conoscenze di questo suo potere, signore.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non sappiamo molte cose su di lui, diacono Mischi.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Agli ordini, signore.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Sul molo c'erano solo un paio di pescatori di ritorno da una magra pesca. Nell'aria c'era un puzzo di pesce che sembrava attaccarsi ai vestiti. Degli uomini della Hypotetical nessuna traccia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che il loro infiltrato abbia fatto il doppiogioco? Odiava quei patetici super.</div>
<div style="text-align: justify;">
La barca stava attraccando non molto lontano, il mare calmo consentì una manovra sicura e veloce. Solo una leggera brezza proveniente dal mare. Il Signore li aiutava tenendoli sottovento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un uomo e una donna scesero dall'imbarcazione. Bannon e il bersaglio, Valerie Broussard.</div>
<div style="text-align: justify;">
Duecento metri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dovevano attendere il più possibile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Centocinquanta metri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quasi a tiro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cento metri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Fece un cenno al diacono Mischi, che lo rigirò al fratello Nereo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il rumore soppresso del fucile fu coperto dal beccheggio di un peschereggio li vicino.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Valerie si accasciò a terra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Bannon si chinò. Uno sguardo veloce alla ragazza gli fece notare un proiettile tranquillizzante spuntare dal collo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Dannazione», si girò verso l'inizio del pontile. «Abbiamo ospiti indesiderati.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Cinque uomini in tenuta da combattimento, guidati da un uomo sulla cinquantina.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Ew_axzzNWHA/UbXUUNPDATI/AAAAAAAAB4k/39WaRLpiOiE/s1600/team+commando.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="http://3.bp.blogspot.com/-Ew_axzzNWHA/UbXUUNPDATI/AAAAAAAAB4k/39WaRLpiOiE/s320/team+commando.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
* * *<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
22 ottobre 2013, ore 6.55</div>
<div style="text-align: justify;">
Korinthos</div>
<div style="text-align: justify;">
Sede Centrale della Hypotetical Inc., ufficio del presidente</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sullo schermo, la ripresa in diretta di quello che sembra uno scontro su un molo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ottimo direi,» Kedives sorseggiò dal bicchiere, «ora vediamo di far capire anche al Vaticano, che la Grecia non vuole intromissioni. Terrestri o divine che siano.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Uno degli uomini sul molo, alzò le mani verso Bannon.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Cosa sta facendo?» chiese Pavel.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Credo stia cercando di compiere un esorcismo.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ah ah ah, credono ancora a quelle fandonie?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non solo ci credono. Ma ne hanno fatta un'arma.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Mi scusi?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Osserva, mio caro Pavel. Osserva.»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
22 ottobre 2013,ore 7.00</div>
<div style="text-align: justify;">
Glifada, Molo dei Pescatori</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«...<i>in nomine et virtute Domini Nostri Jesu Christi, eradicare et effugare a Dei Ecclesia</i>,...»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Cosa credi di fare con questo sproloquio in latino?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Rosenkreutz continuò nella litania.</div>
<div style="text-align: justify;">
«...<i>ab animabus ad imaginem Dei conditis ac pretioso</i>...»</div>
<div style="text-align: justify;">
A Bannon cedettero le gambe. Il suo corpo di fece pesante.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non vorrai farmi credere..che..»</div>
<div style="text-align: justify;">
«..<i>.divini Agni sanguine redemptis</i>.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Il super era a terra, svuotato di ogni forza. Anche il solo respirare risultava difficile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Rosenhreutz gli si avvicinò. «La parola di nostro Signore. Da secoli capace di inibire il potere di voi demoni, voi posseduti, voi aberrazioni. Per tua fortuna non ti ucciderà. Per tua sfortuna sarai senza forze per qualche giorno.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Il comandante dell' Entità si rivolse al suo secondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Diacono, impacchetti questi due.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Non ebbe risposta.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Diacono...» si girò verso la sua squadra. Erano tutti a terra. Il sangue che si spandeva da sotto i loro corpi non lasciava dubbi.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Aberrazioni doppiogiochiste. La razza peggiore.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Qualcosa lo colpì, la vista iniziò a vacillare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cercò di resistere ma era inutile, cadde a terra, mentre una decina di uomini armati usciva dal vicino peschereccio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Che sciocco a non controllare</i> – pensò Rosenkreutz</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli uomini della Hypotetical, avvicinarono.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ehi svizzero, grazie per il doppio regalo. Ti devo un Banana Daiqiri»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Tu..tu sei...»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Morto? In effetti la visione creata dal mio amico era molto efficace. Cavoli, vedermi sbudellato in quel bar mi ha scosso.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«No...tu...sei...morto.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Amico sono qui, davanti a te. Credici.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Credimi tu. Se dico...che sei...morto.» Rosenkreutz svenne.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
22 ottobre 2013, ore 7.05</div>
<div style="text-align: justify;">
Korinthos</div>
<div style="text-align: justify;">
Sede Centrale della Hypotetical Inc., ufficio del presidente</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sugli schermi Kedives poteva vedere il frutto dei suoi piani.</div>
<div style="text-align: justify;">
In America la popolazione iniziava a rivoltarsi contro un governo di falsi patrioti.</div>
<div style="text-align: justify;">
A Glifada, i suoi uomini stavano prelevando altri due personaggi chiave per la sua lotta.</div>
<div style="text-align: justify;">
E nei sotterranei, l'algida eroina russa stava per cadere in trappola.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Pavel, mio caro, è ora che i greci sappiano.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Avviso i giornali, signore.» disse l'aiutante del presidente uscendo dall'ufficio</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives si alzò dalla sua poltrona e prese il telefono; premette un tasto di chiamata rapida e attese.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo pochi secondi una voce dal forte accento tedesco rispose all'altro capo dell'apparecchio.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Tutto finito?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Tutto secondo i piani.» rispose Kedives</div>
<div style="text-align: justify;">
«Si ricordi il nostro patto.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non si preoccupi. Sono un uomo di parola.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«A presto.» Un click chiuse la conversazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
«A presto, Klaus.» sussurrò Kedives. </div>
- - -<br />
<br />
<b>Capitolo scritto da Valerio Villa (<a href="http://www.lapongaedizioni.it/">LaPonga Edizioni</a>)</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-30605213436319445602013-06-05T11:59:00.000+02:002013-06-05T11:59:00.033+02:00Capitolo 17 - Stagione 2 (di Marina Belli)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-OFBtHCKZE-w/Uaml7fEUZ4I/AAAAAAAAB3w/ZO2MJnIv66s/s1600/anonymous.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="204" src="http://3.bp.blogspot.com/-OFBtHCKZE-w/Uaml7fEUZ4I/AAAAAAAAB3w/ZO2MJnIv66s/s320/anonymous.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
22 ottobre 2013, ore 05.05</div>
<div style="text-align: justify;">
Korinthos</div>
<div style="text-align: justify;">
Sede Centrale della Hypotetical Inc., livello -4</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le piantine di Clark sono più che affidabili.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sibir e gli spetsnaz procedono con cautela, se svoltano a sinistra e seguono il corridoio per altre tre intersezioni, saranno al laboratorio di Grant.</div>
<div style="text-align: justify;">
L’uomo in testa si appoggia contro il muro, sbircia oltre l’angolo e emette un verso strozzato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si tira indietro con il capo avvolto dalle fiamme, incespica e cade a terra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sibir lancia un dardo di plasma oltre l’angolo, si affaccia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una ragazzina dai tratti orientali attende dall’altro lato del corridoio, fasciata in una tuta nera con inserti color fuoco.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Sibir!» esclama la ragazzina, sorridente da orecchio a orecchio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le risponde con due dardi di plasma che si sciolgono quando la colpiscono. La ragazza non smette di sorridere e cantilena:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Roses are red, violets are blue, my name is Hestia, and I will burn you!»</div>
<div style="text-align: justify;">
I disegni sulla tuta si animano mentre Hestia solleva le braccia, diventano lingue di fuoco che schizzano come proiettili verso Sibir.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Sarà una notte interessante.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
22 ottobre 2013, ore 05.09</div>
<div style="text-align: justify;">
Korinthos</div>
<div style="text-align: justify;">
Sede Centrale della Hypotetical Inc., ufficio del presidente</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il tritono distrae Kedives dall’andamento della borsa di Tokyo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Mi dica, Pavel.» dice alla stanza vuota.</div>
<div style="text-align: justify;">
La voce echeggia nell’ufficio, liscia come seta:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Gli americani hanno messo in moto Settembre.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ha registrato tutto.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Come sempre, signore.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Bene. Si tenga pronto.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Sì, signore. La polizia riferisce che due persone, probabilmente Super, sono fuggite dalle rovine del laboratorio di Agia Paraskevi. Ne hanno perso le tracce. E Hestia ha disubbidito all’ordine di non attaccare Sibir.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives storce la bocca, va al mobiletto bar.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Come sta andando?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Si stanno studiando. Le mando il feed?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Perché no.»</div>
<div style="text-align: justify;">
La voce di Pavel tace, le immagini di un corridoio di uno dei livelli sotterranei, ripreso da due angolazioni diverse, si affiancano a quelle di telegiornali vari. Hestia ha fatto esattamente quel che le aveva detto di non fare. Impossibile resistere alla tentazione di scontrarsi con qualcuno di simile. La capisce. Meglio di sfidare un simile c’è solo giocare allo stesso gioco dei bulli, con le stesse regole, nella speranza di prenderli a calci in culo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives si versa un dito di scotch, poi chiama:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Pavel.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Sì?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Loxias?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«È uscito, da circa…»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non importa da quanto sia uscito. Dove è andato?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non lo ha specificato. La Pizia è con lui, ha detto…» Pavel si interrompe, sostituito da una registrazione della voce distaccata della Pizia che annuncia:</div>
<div style="text-align: justify;">
«I cinque americani si sono meritati il caldo benvenuto da parte di Loxias.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Silenzio.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Devo richiamarlo?» domanda Pavel, neutro.</div>
<div style="text-align: justify;">
«No. Sa quel che fa.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Su uno degli schermi, Hestia è avvolta da fiamme dalle punte verde scuro e le lancia a manciate verso Sibir e i suoi accompagnatori.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ah, Pavel? Mi mostri anche un feed dei sensori strutturali. Non vogliamo che ci crolli l’edificio sotto il culo, come quel coglione di Salazar, vero?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«No signore!» esclama Pavel. Ride pure. Da segnare sul calendario.</div>
<br />
* * *<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-CA5TMaSVYFo/Uamm8jPLAUI/AAAAAAAAB38/FOv2tmH_jds/s1600/teleport.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="http://2.bp.blogspot.com/-CA5TMaSVYFo/Uamm8jPLAUI/AAAAAAAAB38/FOv2tmH_jds/s320/teleport.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Island Stone, Admiral City, Puertorico</div>
<div style="text-align: justify;">
21 ottobre 2013, ore 22.40</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Era anche ora!» sbuffa Blackjack quando la voce di Ross, amplificata dalla Drakkar 1, annuncia che hanno il via libera definitivo, dopo quella stronzata del “all'arrivo dovete attendere il nostro segnale, prima di mettere piede sul suolo greco”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Scanner non ha bisogno di guardare Blackjack o gli altri per sapere che anche loro pensano che è passato troppo poco tra l’annuncio della telefonata anonima in tv e il via libera definitivo. Che è tutto molto sospetto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che si pone meno domande sulle circostanze è Mercury, impegnato a immaginare la Grecia, e a chiedersi se morirà un’altra volta.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Forza, venite tutti qui!» chiama Jolly. «Più vicini, e ora prendetevi per mano. Non lasciate la presa, non agitatevi, non vomitate nelle armature. Niente uscite di sicurezza, niente aperitivi, ma sarà divertente, giuro! È la prima volta che trasporto così tante persone in una sola volta!»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non suona rassicurante, Teddy!» esclama Uranium.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il teleporter non fa in tempo a rispondere. Dalla tv rimasta accesa, arriva un bip prolungato che li fa girare tutti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Qualche secondo di monoscopio con al centro una maschera bianca ridente, segnata da baffetti sottili e pizzetto neri, poi compare il viso di una donna dai capelli grigi che parla in camera, come se fosse impegnata in una videoconferenza. Una barra rossa alla base dell’inquadratura reca la scritta: Christina Cielo, vicesegretario alla Difesa USA, 21 ottobre, ore 15.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non me ne frega assolutamente nulla se lei reputa <i>inopportuno </i>l'intervento del team di superumani dello START in territorio greco. Quello che le sto dando è un ordine. Se le faccio il favore di discutere la faccenda è solo per motivi di ordine pratico.»</div>
<div style="text-align: justify;">
La voce di Ross, fuoricampo:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Stiamo già ricevendo accuse di aver violato la sovranità territoriale greca e...»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non me ne importa un cazzo delle accuse di quei fotticapre! Inoltre lo staff del presidente sta lavorando per rendere sacrosanto l'intervento del nostro team superumano in loco.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Il viso della Cielo viene sostituito dal rogo del Garden per una manciata di secondi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Scanner si volta a guardare Ross nell’armatura, torna a dargli le spalle.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Abbiamo tutto ciò che serve per avanzare la necessità di esportare un po' di democrazia.» annuncia sicura la donna. Di nuovo il Garden, torna il viso serio della Cielo:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Con gli imbecilli del Ram Dao che stanno combinando casini su casini nell'area mediterranea, noi siamo ragionevolmente certi di poter accusare Kedives e i suoi di supporto attivo al terrorismo internazionale metaumano.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ma non c'è uno straccio di prova a sostegno di questa teoria bizantina.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«La posta in gioco è molto alta.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Cinque secondi con due bambini che si rincorrono davanti ai gradini del Partenone.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ora che gli ingranaggi si sono messi in moto possiamo fare soltanto due cose: lasciare a quel bastardo di Kedives e a chi si schiererà con lui l'esclusiva sullo sviluppo di applicazioni a base di Teleforce, oppure intervenire e sottrarre alla Hypo i risultati di anni di esperimenti.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Per il bene del paese». Ribatte la voce di Ross, ironica.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Per il bene del paese, del mondo, degli uomini di buona volontà. La veda come vuole. L'importante è che le ricerche di» interferenza audio e video «Kedives non diventino di proprietà di nostri... diretti concorrenti.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Una donna inginocchiata a terra piange a pochi metri dal Madison Square Garden.</div>
<div style="text-align: justify;">
Split screen.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sulla destra una sala operativa. Christina Cielo, militari in uniforme e uomini e donne in abiti civili. Sulla sinistra la webcam di un portatile inquadra un cinquantenne ispanico in camicia hawaiana seduto su un divano di pelle bianca e impegnato a battere sulla tastiera con aria concentrata. Sotto entrambe le inquadrature, la data 21 ottobre 2013 e l’ora: 22.00.</div>
<div style="text-align: justify;">
La Cielo sospira: «Diamo il via all’operazione Settembre.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Sissignore.» dice uno degli uomini nella stanza con lei, prima di prendere un cellulare e fare un numero. L’uomo sulla sinistra pochi istanti dopo si immobilizza al suono di una canzonetta pop.</div>
<div style="text-align: justify;">
Porta all’orecchio un antiquato cellulare.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Le sere di settembre di solito sono miti.» dice il militare sulla destra.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Io però preferisco il caldo dell’estate.» risponde l’uomo sulla sinistra.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Speriamo che non piova.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Il militare chiude la comunicazione e getta a terra il telefono, lo fracassano a pedate. Sull’altra metà dello schermo, l’uomo al computer chiude gli occhi. Quando li riapre, la mano con cui regge il cellulare è illuminata di azzurro.</div>
<div style="text-align: justify;">
La Cielo si sposta verso la porta:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Io vado ad avvisare il segretario e il presidente. Tenetemi costantemente informata sugli sviluppi.»</div>
<div style="text-align: justify;">
L’ispanico porta l’apparecchio all’orecchio, attende, occhi socchiusi per la concentrazione, poi annuncia:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Al Garden stasera sorgerà il fuoco di Loxias.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Riattacca senza aspettare risposta, prende dal taschino della hawaiana quello che sembra un telecomando per garage. Di nuovo ha la mano avvolta da luce azzurra. Clicca il tasto centrale del telecomando e sussurra:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Boom.»</div>
<div style="text-align: justify;">
La Stanza Ovale, inquadratura alta dalla sinistra della scrivania presidenziale. Lo staff e il presidente sono voltati verso la porta da cui è appena entrata Christina Cielo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Settembre?» domanda Romney.</div>
<div style="text-align: justify;">
«È iniziato Signore.» risponde lei.</div>
<div style="text-align: justify;">
Immagini di repertorio di Rodeo Drive, il cratere fumante dell’esplosione visto dall’alto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Torna l’inquadratura dello staff presidenziale. Romney annuncia:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Siamo nuovamente costretti a farci carico di un pesante fardello, confidiamo in nostro Signore che ci aiuti a sopportarlo e ci sia vicino in questo difficile momento. E che soprattutto ci perdoni per le vite innocenti che siamo costretti a sacrificare.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo schermo della tv diventa nero, con in sovraimpressione una scritta:</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Scusate l’interruzione. Spero abbiate gradito l’esportazione di un po’ di verità nella vostra grande nazione.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Nessuno parla, sebbene Scanner senta ondate di paranoia, inquietudine e ribrezzo annegare la stanza.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ditemi che partiamo lo stesso!» esclama Mercury, senza smettere di sorridere.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Sì.» sputa Ross.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Si va, allora!»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* * *</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
22 ottobre 2013, ore 05.55</div>
<div style="text-align: justify;">
Korinthos</div>
<div style="text-align: justify;">
Sede Centrale della Hypotetical Inc., ufficio del presidente</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Un po’ teatrale, ma d’effetto, Pavel.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Grazie. Per averlo messo insieme così in fretta, sono piuttosto soddisfatto del risultato.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ci sono già reazioni?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Twitter e Facebook stanno impazzendo. Oh, c’è già anche una gif animata su Tumblr!»</div>
<div style="text-align: justify;">
Pavel la proietta sullo schermo, a fianco a Hestia che batte in ritirata senza smettere di sorridere: Christina Cielo ripete ancora e ancora il labiale di “Non me ne importa un cazzo delle accuse di quei fotticapre!”, occhi sgranati e ghigno iroso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Kedives solleva il bicchiere in direzione della gif.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Alla popolarità del tuo capo e alle tue chance di trovare un qualsiasi lavoro d’ora in poi, Christina!»</div>
<div style="text-align: justify;">
Nulla è più dolce che prendere a calci un bullo!</div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<br />
<b>Capitolo scritto da Marina Belli (<a href="http://spaceofentropy.wordpress.com/">Space of Entropy</a> blog)</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
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<br />
Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">eBookAndBook</a><br />
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-81898272861197643602013-05-29T11:59:00.000+02:002013-05-29T12:02:22.290+02:00Capitolo 16 - Stagione 2 (di Fra Moretta)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-J2V0YgA8_bU/UaSi_Som9zI/AAAAAAAAB2A/_zddFT8jops/s1600/egyptian+gods.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-J2V0YgA8_bU/UaSi_Som9zI/AAAAAAAAB2A/_zddFT8jops/s320/egyptian+gods.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Capitolo 16<br />
Mattina del 22 Ottobre <br />
Da qualche parte lungo i confini dell’Egitto.<br />
<br />
La fuga era qualcosa che non gli si addiceva questo pensava Wael ormai al sicuro in un rifugio di cui solo lui conosceva l’ubicazione. <br />
Eppure doveva ammettere con se stesso che era stata l’unica scelta possibile, nonostante il “regalo” di Romney l’avesse rimesso in piedi non si sentiva completamento ristabilito e l’assorbimento dei suoi canopi aveva contribuito a spossarlo. Sparpagliare il suo potere in quel modo era stato folle, l’aveva reso debole e quasi pazzo esponendolo all’attacco di un nemico e se non fosse stato per l’insperato aiuto del suo vecchio alleato sarebbe stata la fine. (Quello e un mezzo di trasporto preparato per situazioni d'emergenza pronto alla fuga).<br />
Ora si sarebbe riposato e avrebbe riorganizzato le forze contando sugli uomini ancora fedeli a lui nella regione, non soltanto si sarebbe ripreso il suo regno ma avrebbe trovato i miserabili che avevano osato attaccarlo e li avrebbe sterminati come cani. Nonostante simili propositi Wael non si sentiva molto sicuro perché da qualche ora durante il viaggio verso il suo nascondiglio aveva iniziato a provare delle fitte lungo braccia e gambe simili ai sintomi della febbre. Sul momento aveva solo pensato che il viaggio e il riassorbimento delle menti dei Canopi lo avessero spossato più del previsto ma ora non era più cosi sicuro.<br />
Mentre rifletteva Wael senti improvvisamente una voce deriderlo alle sue spalle.<br />
«Allora grand’uomo come stai? Non bene vedo» lo scherniva.<br />
Wael fece per alzarsi e girarsi ma venne rapidamente colpito da un pugno in faccia e poi da un altro allo stomaco che lo fece barcollare. Istintivamente cerco di reagire sferrando a sua volta un pugno al misterioso aggressore ma nella sua precaria posizione si rivelò un errore. Perse l’equilibrio e il suo colpo non andò a segno mentre l’aggressore ne approfittò per colpirlo di nuovo facendolo definitivamente cadere in ginocchio.<br />
«Per terra come i cani, ecco dove meriti di stare Wael!» lo derise nuovamente lo sconosciuto.<br />
Wael alzo la testa per vedere chi lo insultava cosi beffardamente e che con tale facilità lo aveva strapazzato trovandosi di fronte un uomo dalla pelle scura (forse indiano) vestito molto semplicemente. Furioso per l’umiliazione subita Toth decise di farlo parlare per prendere tempo.<br />
«Chi sei?» gli chiese cercando di sembrare calmo.<br />
«Il mio nome non deve interessare a chi è già morto», rispose lo straniero con una punta di derisione. <br />
«Ti sbagli sconosciuto» rispose Wael. «Se c’è qualcuno che morirà qui dentro sei tu».<br />
E dopo aver pronunciato quelle parole si amputò due dita con un coltello che portava addosso pronto a generare dei Canopi, ma con sua sorpresa le dita iniziarono a decomporsi. Sorpreso e con la mano dolorante guardò il suo aggressore che si limito a ridergli in faccia.<br />
«Credevi veramente che non sapessimo che c’era un infedele tra le nostre fila? Ti fidi troppo di te stesso e non sei un ottimo consigliere Wael», lo scherni nuovamente . Poi proseguendo: «Abbiamo intercettato il regalino di Romney e lo abbiamo sostituito con qualcos’altro un veleno che ha agito lentamente intossicando il tuo corpo».<br />
«Stai mentendo!» gli gridò Toth ormai incapace di mascherare il panico nella sua voce «Come potevate sapere di Romney? E perché usare un piano cosi contorto?».<br />
«Guardati la mano che ti sei ferito e dimmi se ti sto mentendo».<br />
Wael guardo la propria mano e vide che la pelle dove si era tagliato le dita era violacea come in una cancrena e che anche il resto della mano stava assumendo lo stesso colore.<br />
«Abbiamo informatori dappertutto Wael proprio come ce li avevi tu» riprese a parlare lo sconosciuto «Questo rifugio? Scoperto un mese fa mentre deliravi dentro quella specie di vasca per pesci. Ne abbiamo hackerato i sistemi di sicurezza et voilà eccomi qua!». <br />
«In quanto al piano che tu definisci contorto abbiamo pensato fosse meglio illuderti di essere salvo per poi strapparti questa speranza e lasciarti nella disperazione,lei lo avrebbe gradito», concluse.<br />
«Lei?» sbotto Wael. «Quella cagna di Ammit!».<br />
A quelle parole l’espressione dell’uomo mutò da beffarda a seria e con rapidità colpi con un calcio il febbricitante Wael facendolo crollare a terra. Poi gli si avvicinò e continuò ad infierire colpendolo al volto con altri calci. Il dolore rendeva Toth incapace di difendersi e quando vide il suo aggressore avvicinarsi tremò.<br />
«Non osare più chiamarla cagna piccolo uomo», gli disse con tono minaccioso. Poi appoggio la mano destra sul petto di Wael e iniziò a spingere con forza.<br />
Wael senti le costole incrinarsi e spezzarsi e la mano del suo nemico sfondargli lentamente il petto. Prima di perdere i sensi per sempre senti queste ultime parole: «Volevi il mio nome pezzo di merda? I miei fratelli mi chiamano Yama».<br />
<br />
* * * </div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-PRGrhepJ1gU/UaSkPiYXzRI/AAAAAAAAB2M/YmCqZ7Tsqsk/s1600/lady+liberty.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="http://4.bp.blogspot.com/-PRGrhepJ1gU/UaSkPiYXzRI/AAAAAAAAB2M/YmCqZ7Tsqsk/s320/lady+liberty.jpg" width="320" /></a></div>
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<br />
22 ottobre ore 8:00<br />
Korinthos - Sede Centrale della Hypotetical Inc.<br />
<br />
Libby aveva da poco ripreso i sensi e le ultime cose che ricordava erano la strana bambina e l’uomo vestito di rosso che aveva attaccato lei e Stakanov al centro ricerche. Da quel che poteva vedere si trovava in una cella dall’aspetto asettico e completamente spoglia a parte la branda su cui era seduta. All’improvviso la porta si apri e un uomo ben vestito dai capelli grigi entrò accompagnato da due guardie.<br />
«Bene, vedo che è rinvenuta Lady Liberty. Sono Kedives e, prima che lei tenti qualcosa di stupido, sappia che i miei uomini non esiteranno a spararle.» disse il visitatore con un tono in apparenza cortese. <br />
Ma Libby non lo ascoltava ,se veramente quell’uomo era Kedives aveva di fronte a lei il responsabile del furto dei campioni di DNA dallo START. Furiosa al ricordo di quello che era successo cerco di aggredire l’uomo muovendosi la supervelocità ma non ci riuscì, i suoi poteri erano scomparsi.<br />
«Non sia sorpresa signorina credeva veramente che avrei corso il rischio di parlarle senza precauzioni?» disse sardonicamente Kedives. «Mentre era svenuta le abbiamo iniettato un siero che inibisce i suoi poteri. Non si preoccupi l’effetto non va oltre un'oretta presto sarà di nuovo come prima».<br />
«Cosa diavolo vuole?».<br />
«Farle un'offerta, può collaborare con noi e le garantisco che non le sarà fatto alcun male. Non siamo i mostri che lei crede stiamo solo facendo quel che è necessario per il mondo».<br />
«Creare quella specie di mostro che mi ha portato qui? Come può essere utile al mondo? Me lo spieghi. Per quanto riguarda la sua proposta lavorerò con voi quando l’inferno gelerà».<br />
Il viso di Kedives cambio espressione diventando più duro, poi si girò e seguito dalle guardie fece per uscire dalla cella. Prima di andarsene si girò e rivolto a Libby disse: «Allora mia cara credo che le toccherà rimanere qui ancora per molto».<br />
<br />
* * *<br />
<br />
22 Ottobre 8:00<br />
Rifugio segreto di Toth,Egitto<br />
<br />
Yama era deluso. Il grande Toth non era durato molto, era collassato quasi subito dopo che aveva iniziato a lavorarselo. Il suo cadavere giaceva a terra con il petto squarciato e consumato dal veleno, il volto talmente violaceo da essere irriconoscibile. Se non avesse ucciso con le sue mani Agni per averli traditi al palazzo di Toth avrebbe potuto fargli bruciare quel corpo invece avrebbe dovuto ingegnarsi diversamente. Forse lo avrebbe gettato nel Nilo lasciando ai coccodrilli. <br />
Avrebbe tanto voluto che Kareema mandasse lui e gli altri Lokapāla in Grecia; smaniava dalla voglia di confrontarsi con Loxias. Purtroppo gli ordini erano diversi la Grecia era un'incognita e pertanto non se ne sarebbero occupati, almeno per il momento. <br />
Yama si accese una sigaretta si caricò in spalla il cadavere di Toth e uscì.</div>
<div style="text-align: justify;">
- - -<br />
<br />
<b>Capitolo scritto da Fra Moretta (<a href="http://moretta1987.wordpress.com/">The Tralfamadore Connection blog</a>)</b></div>
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</div>
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<br /></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
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Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">eBookAndBook</a><br />
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a></div>
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<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com20tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-53200573416589762052013-05-22T11:59:00.000+02:002013-05-22T11:59:00.310+02:00Capitolo 15 - Stagione 2 (di Masca Micilina)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-_KTqkdkwUls/UZdK64QnqfI/AAAAAAAAB08/agolahNHuL4/s1600/anonimo.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="217" src="http://4.bp.blogspot.com/-_KTqkdkwUls/UZdK64QnqfI/AAAAAAAAB08/agolahNHuL4/s320/anonimo.jpeg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
New York <br />
21 ottobre 2013 ore 22.01<br />
<br />
«Times cronaca, buona sera come posso esserle utile? »<br />
«Daily News, buonasera.»<br />
«Buonasera New York Post, con chi desidera parlare? »<br />
….<br />
«Al Garden stasera sorgerà il fuoco di Loxias.» <i>Click</i>.<br />
….<br />
«Come? Ma chi parla?»<br />
«Cos’è uno scherzo?»<br />
«Pronto, pronto?»<br />
<br />
***<br />
<br />
Alba del 21 Ottobre 2013.<br />
Egitto, Il Cairo.<br />
Palazzo del Grande Toth.<br />
<br />
Arrivare al Sarcofago fu facile. I Canopi e i pochi girini che aveva incontrato giacevano a terra, carbonizzati. Non avevano opposto resistenza, anzi pareva che il loro sguardo avvolto dalle fiamme fosse pervaso da una sorta di estasi mistica. <br />
Sembrava fossero contenti di morire.<br />
Wael guardò Agni da sotto la maschera. <br />
Sorrise. Un sorriso vestito di rassegnazione. <br />
«Ciao campione! Non fa bene alla pelle stare sempre a mollo, sai?»<br />
Toth sbuffò.<br />
«Mi spiace, non ti capisco. Sai, non parlo la lingua delle bolle»<br />
«Dipendesse da me, ti ridurrei un crostino, ma sei fortunato. Scommetto che non sai di avere un amico. Un grande amico, perché solo un amico del cuore potrebbe farti un regalo come questo.»<br />
Con teatralità estrasse dalla cintura ignifuga una fialetta. La ruppe e la versò nel sarcofago in cui giaceva il grande Toth.<br />
«Una piccola cura ricostituente.»<br />
Lo sguardo di Wael tradì la sua sorpresa e le domande che si stavano facendo largo nella sua mente.<br />
«Quando uscirai dal bagnetto, ricordati del tuo caro amico Mitt che ti ha inviato questo piccolo dono per farsi perdonare.»<br />
E con la teatralità che lo caratterizzava Agni se ne andò. <br />
Fuori dal palazzo respirò a pieni polmoni l’aria satura di monossido di carbonio. Gli sembrò aria di montagna. <br />
Lo sguardo di Toth gli aveva gelato il sangue nelle vene.<br />
Non aveva mai provato una paura simile in tutta la sua vita.<br />
Ormai il più era fatto. Ora bastava sparire e al diavolo Toth, Ram Dao e tutti quei pazzi scatenati. D’ora in poi si sarebbe goduto i soldi, tanti soldi, che il big boss aveva versato sul suo conto svizzero.<br />
Gli girava la testa, doveva essersi stancato parecchio perché non si sentiva molto bene.<br />
<br />
***<br />
<br />
Washington D.C.<br />
Casa Bianca<br />
21 ottobre 2013 Ore 22.00<br />
<br />
Christina Cielo odiava viaggiare, soprattutto quando era costretta a farlo senza preavviso e in fretta. Il trasferimento da Island Stone a Washington era stato veloce ma dannatamente scomodo. Si massaggiò lentamente le tempie. Odiava quei giorni. La facevano sentire debole e non le piaceva quella sensazione: la debolezza è dei perdenti. Lei era abituata a vincere e quel dannato mal di testa le faceva ricordare che era sempre e solo un essere umano. E come tale avrebbe potuto anche fallire. Ma non questa volta. <br />
Si alzò, uscì dall’ufficio e scese nella sala operativa.<br />
«Aggiornatemi sulla situazione.»<br />
«Il colonnello Ross e la sua squadra sono in partenza, Signore.»<br />
«Bene, confermi loro che all’arrivo devono attendere il nostro segnale prima di posare i loro dannati piedi sul territorio greco.»<br />
«Sissignore.»<br />
Il soldato diede la conferma alla squadra in partenza.<br />
Il vice segretario sospirò: «Diamo il via all’operazione Settembre .»<br />
«Sissignore.»<br />
L’operatore prese un cellulare usa e getta e compose un breve numero. Attese qualche istante e poi disse: «Le sere di settembre di solito sono miti.» Attese la risposta e aggiunse «Speriamo che non piova.». Chiuse la comunicazione e gettò a terra il telefono. Un soldato si fece avanti e con due precisi colpi di stivale fracassò l’apparecchio.<br />
«Io vado ad avvisare il segretario e il presidente. Tenetemi costantemente informata sugli sviluppi.»<br />
Christina uscì dalla sala riunioni smozzicando parole veloci.<br />
Il piantone scattò sugli attenti ma la donna lo ignorò. Il soldato giurò di averla sentita mormorare …doni e abbia pietà di noi.<br />
<br />
***<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-42yYsy2_ooU/UZdJ9U4xd-I/AAAAAAAAB0w/9ov_QL22mMs/s1600/fire.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="259" src="http://1.bp.blogspot.com/-42yYsy2_ooU/UZdJ9U4xd-I/AAAAAAAAB0w/9ov_QL22mMs/s320/fire.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
New York City<br />
Madison Square Garden<br />
21 ottobre 2013 Ore 22.15<br />
<br />
Il Madison Square Garden è imballato. Pieno in ogni ordine di posto. Ventimila persone stanno cantando insieme ai Coldplay nell’encore di quello che Rolling Stone ha definito lo show più bello degli ultimi dieci anni.<br />
<i>In the night, the stormy night, <br />She closed her eyes. <br />In the night, the stormy night, <br />Away she flied. <br />And dreamed of para-para-paradise, <br />Para-para-paradise, <br />Para-para-paradise, <br />Whoa-oh-oh oh-oooh oh-oh-oh. </i><br />
I braccialetti luminosi che ogni spettatore ha ricevuto all’ingresso si accendono e si spengono all’unisono seguendo il ritmo della canzone. Il pubblico canta, salta e balla. L’aria è satura di divertimento e di adrenalina. <br />
<i>Paradise </i>sta per finire e i braccialetti si accendono e si spengono sempre più velocemente.<br />
Al colpo finale del rullante si accendono per l’ultima volta.<br />
Poi non si spengono più.<br />
E iniziano a prendere fuoco.<br />
<br />
***<br />
<br />
Washington D.C.<br />
Casa Bianca<br />
21 ottobre 2013 Ore 22.15<br />
<br />
«Settembre? »<br />
«E iniziato Signore»<br />
«Qualcuno accenda la tv. Il pacco è stato consegnato? »<br />
«Sì Signor Presidente.»<br />
«E il corriere?»<br />
«Tra qualche ora non esisterà più nessun corriere.»<br />
«Bene, speriamo solo di aver fatto la scelta giusta. Altrimenti siamo tutti morti.»<br />
Nessuno osò ribattere.<br />
«E quando dico tutti, non parlo solo di noi, ma dell’intero popolo Americano se non riusciremo a convincere Toth a stare dalla nostra parte. Siamo nuovamente costretti a farci carico di un pesante fardello, confidiamo in nostro Signore che ci aiuti a sopportarlo e ci sia vicino in questo difficile momento. E che soprattutto ci perdoni per le vite innocenti che siamo costretti a sacrificare.»<br />
«Signore, ci siamo.»<br />
«Alzi il volume.»<br />
<br />
***<br />
<br />
Alba del 21 Ottobre 2013.<br />
Egitto, Il Cairo.<br />
Palazzo del Grande Toth.<br />
<br />
Wael Ghaly se ne stava seduto sul bordo del sarcofago e rideva.<br />
Fino a pochi minuti prima era sicuro di morire. Quando aveva visto quell’idiota entrare aveva pensato che tutto fosse finito. Invece il liquido ambrato che aveva buttato nell’arca si era lentamente mescolato sprigionando una debole luce che aveva invaso tutto il sarcofago. Pochi secondi e il suo corpo aveva prosciugato tutto il liquido ridandogli un’energia che non sentiva da tempo immemore.<br />
Forse non era stata la scelta giusta quella di ritirarsi in esilio mentre il suo popolo stava lentamente decadendo. Decadimento che stava intaccando lo stesso Toth che, ormai vinto dal tedio, era diventato l’ombra di se stesso. La felicità che induceva attraverso il suo potere non era altro che una droga. Un re non si comporta così con il suo popolo e nemmeno un Dio. Aveva sbagliato. Di nuovo.<br />
E di nuovo si trovava tra i piedi quel bastardo di Romney che aveva trovato il modo di rimetterlo in gioco pur sapendo di rischiare la sua stessa vita.<br />
Perché? <br />
Non era ancora al massimo, ma poteva reggersi in piedi e concentrarsi come non gli capitava da molto tempo. Aveva l’occasione di tornare, non come prima, ma più forte e più potente. Bastava richiamare a sé le parti che aveva sparpagliato in giro per il mondo: doveva richiamare i canopi. Il loro potere, il SUO potere, insieme alla parte di Ammit che ora albergava in lui lo avrebbe fatto risorgere. Lo avrebbero reso simile a un Dio. Un Dio che avrebbe fatto rinascere il suo popolo e lo avrebbe portato alla conquista del mondo. <br />
Prima però doveva fare una visita al suo nuovo <i>amico</i>.<br />
Intanto, nel mondo, i Wael Ghaly stavano iniziando a morire. <br />
A ogni morte anche il vero Wael o quello che rimaneva della sua parte umana moriva.<br />
Mentre il Grande Toth nasceva a nuova vita. <br />
<br />
***<br />
<br />
Washington D.C.<br />
Sala Ovale della Casa Bianca<br />
21 ottobre 2013 Ore 22.35<br />
<br />
Il televisore led appeso alla parete emanava una flebile luce rossastra. <br />
I pochi astanti, in piedi, ascoltavano il giornalista che concitatamente leggeva notizie su notizie quasi mangiandosi le parole. Era visibilmente scosso.<br />
«…l’accesso al Garden è impossibile. Le fiamme, come potete vedere alle mie spalle, sono altissime…I vigili del fuoco non possono fare nulla se non cercare di circoscrivere l’incendio. E’ stato richiesto l’intervento dei Canadair. E’ ancora troppo presto per capire quali possano essere state le cause. Non ci sono state esplosioni, quindi si esclude per il momento l’ipotesi di una o più bombe. Inquietanti voci, non confermate, parlano di persone che prendevano fuoco spontaneamente. Qualcun altro parla di un difetto nei braccialetti elettronici che sono stati dati agli spettatori e che erano parte integrante dello show. Al momento non si può ancora quantificare il numero delle vittime, che però sembra altissimo. Ricordiamo che si stava svolgendo il concerto del gruppo pop britannico dei Coldplay e che il Madison Square Garden era esaurito con quasi ventimila presenze.»<br />
Nessuno parlava. <br />
Romney si diresse verso il bar e si versò una dose abbondante di Wild Turkey. Fece per chiudere la bottiglia ma si fermò. Prese altri bicchieri e disse: «Non penso di sbagliare se dico che ne avete bisogno anche voi.»<br />
Intanto sullo schermo il giornalista continuava a ricevere agenzie su agenzie. Le leggeva pedissequamente intercalando la lettura con <i>sembra</i>, <i>pare </i>e da <i>confermare</i>.<br />
A un certo punto si bloccò e mise una mano sull’auricolare per capire meglio che cosa gli stavano dicendo.<br />
Sbiancò visibilmente e quando ricominciò a parlare gli uscì un balbettio<br />
«M-m-m- mi è arrivata una notizia che è data per confermata. Questa sera alle 21 circa, quindi poco prima dello scoppio dell’incendio allo stadio, il New York Times, il Daily News e il New York Post hanno ricevuto contemporaneamente, ripeto contemporaneamente una telefonata che avvisava dell’imminente tragedia. Le autorità sono ancora caute ma pare proprio che ci troviamo di fronte ad un attentato. E sperando di essere smentito si tratta di un attentato dalle dimensioni apocalittiche per quanto riguarda il numero di vittime. »<br />
…<br />
«Ripeto: è confermata la notizia di una telefonata fatta contemporaneamente alle tre principali testate della nostra città. Telefonata che avrebbe previsto l’incendio.»<br />
Il ministro della difesa prese il telecomando e cambiò canale. Stessa scena, stesse parole.<br />
Il Presidente degli Stati Uniti ingoiò un generoso sorso di whisky.<br />
Posò il bicchiere e disse:<br />
«Signori, date l’ordine. Abbiamo il pretesto per invadere la Grecia.»<br />
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Capitolo scritto da Masca Micilina (<a href="http://www.imperetrix.blogspot.it/">Silverfish Imperetrix</a> blog)</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OtpOc3ctWNg/UROnkaQ9BtI/AAAAAAAABVc/-N1WbUF6eB8/s1600/Nativity+ebook+banner.jpg" /></a></div>
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<br />
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<br />
Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">eBookAndBook</a><br />
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-44748602584318527162013-05-16T11:59:00.000+02:002013-05-16T11:59:00.022+02:00Making of del capitolo 14<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-bGp_otGV5SI/UZORBDqQ_DI/AAAAAAAABz0/Z_AWiTbFH2Q/s1600/Miss+Marvel.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-bGp_otGV5SI/UZORBDqQ_DI/AAAAAAAABz0/Z_AWiTbFH2Q/s320/Miss+Marvel.jpg" width="213" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Miss Marvel, autrice del <a href="http://www.2minutiamezzanotte.blogspot.it/2013/05/capitolo-14-stagione-2-di-miss-marvel.html">capitolo 14</a> di 2MM Nativity (e del capitolo 30 della prima stagione) mi ha chiesto di ospitare il suo breve making of sul blog ufficiale del progetto. <br />
Visto che la nostra cara amica non ha un suo blog personale ho accettato volentieri questa proposta, anche per mantenere viva l'interessante tradizione del "dietro le quinte" dei vari capitoli, nata in questa season 2 della Round Robin.<br />
Tra l'altro credo siano ottimi contributi per aiutare i futuri scrittori coinvolti nella RR. Un punto di raccordo tra i vari autori, ottimi per potenziare la continuity narrativa.<br />
Sperando che il making off di Carol alias "Miss Marvel" vi piaccia, vi auguro buona lettura.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<h4 style="text-align: center;">
Making of del capitolo 14 </h4>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-VwPDAoiv0vU/UZOPn6I2knI/AAAAAAAABzg/YOq-lBWmMac/s1600/drakkar+1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-VwPDAoiv0vU/UZOPn6I2knI/AAAAAAAABzg/YOq-lBWmMac/s320/drakkar+1.png" width="162" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Esoscheletro Drakkar I</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per il capitolo quattordici di <i>Nativity </i>ho ritenuto opportuno inserire un pizzico di teoria del complotto, rifacendomi soprattutto a quanto ha detto Germano Hell Greco nel <a href="http://www.bookandnegative.com/underground/due-minuti-a-mezzanotte-nativity-making-of-del-capitolo-12/">making of</a><a href="http://www.blogger.com/null"> del capitolo 12</a>. Vale a dire: chi ha mai deciso che quelli dello START devono essere per forza buoni al 100%?<br />
Del resto, già sul finire della prima stagione, ricorderete il disvelarsi di un piano globale per eliminare i Super. Piano ordito non dal "cattivo" Mezzanotte, bensì dai governi di alcune superpotenze.<br />
In quell'occasione lo START si distinse e riuscì a mantenersi comunque sulla giusta via, ma era evidente che altre forze politiche e militari stavano pensando di prendere il sopravvento sulla gerarchia dell'agenzia superoistica americana, per motivi ancora tutti da defninire.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mi è stato facile immaginare come una multinazionale quale è la Hypothetical Inc. possa risultare particolarmente disturbante per gli Stati Uniti. In fondo mister Kedives sta dando prova di poter "costruire" superumani anche più potenti di quelli già esistenti, e di non rispondere a nessun controllo di tipo politico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre l'infiltrazione di <b>Nadia/Sibir</b>, la potente supersoldatessa russa (in azione nella seconda parte del capitolo), mette in campo un altro fattore di grave rischio per l'egemonia metaumana di Washington. Al che ho ritenuto opportuno pensare a un intervento in forze di un nuovo team START, con l'obiettivo di rubare le ricerche di Kedives e del suo staff, e di distruggere i laboratori Hypothetical.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il nuovo team convocato sul campo l'ho pensato in base ai Super a disposizione. A parte <b>Uranium</b>, unico vecchio membro dello START a essere in squadra, mi servivano dei nomi interessanti. Ho pescato dai nomi di alcuni personaggi della season one.<br />
Il <b>professor Scanner</b>, che come ricorderete abita il corpo del telepate francese Cheveux d'Ange, dopo aver perso il suo per morte cerebrale, durante il manifestarsi di Mezzanotte.<br />
<b>Blackjack</b>, che ha già fatto una comparsata nel <a href="http://2minutiamezzanotte.blogspot.it/2013/01/capitolo-0-stagione-2-di-alessandro.html">capitolo zero</a>, dichiarandosi nuovo membro dello START.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Teddy Mercury</b>, il misterioso teleportista comparso nei capitoli finali della stagione uno, di cui si sa poco, ma che mi dà l'idea di avere delle grandi potenzialità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Infine un leader, che ho scelto proprio nella persona di <b>Alex Ross</b>, tenente-colonnello a capo dello START, ex Ranger degli Stati Uniti, senza superpoteri. Per compensare il gap mi sono inventata un'armatura tecnologica, diciamo qualcosa a metà tra Iron Man e l'Advanced Soldier RIG di <i>Dead Space</i>. Questo esoscheletro è progettato da Rushmore, il membro solitamente non combattente del team. Il prototipo che indosserà Ross si chiama <b>Drakkar 1</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per creare il personaggio di <b>Christina Cielo</b>, vicesegretario alla Difesa del governo nordamericano, mi sono esteticamente ispirata all'italianissima Paola Marella, di cui vi pubblico una foto.<br />
<br />
Un'ultima nota la riservo al ruolo che ho ritagliato al <b>Ram Dao</b>, che ha scatenato un'azione terroristica su vasta scala soprattutto in Egitto. <br />Cercando una spiegazione plausibile a tutto ciò io l'ho trovata così: il loro operato può giustificare (o tentare di farlo) l'intervento militare americano nell'area mediterranea. Come la stessa Cielo sostiene, i servizi segreti cercheranno di far passare Kedives come un sostenitore delle azioni del Ram Dao, in modo da giustificare la violazione della sovranità territoriale greca da parte del team START (tra l'altro già perpetrata dal fallito raid di Libby e Stakanov, vedi <a href="http://www.2minutiamezzanotte.blogspot.it/2013/05/capitolo-12-stagione-2-di-germano-m.html">capitolo 12</a>). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-g_UNRATUbIM/UZOQDeKqziI/AAAAAAAABzo/5NYwHQu47us/s1600/f_paola_marella1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="222" src="http://1.bp.blogspot.com/-g_UNRATUbIM/UZOQDeKqziI/AAAAAAAABzo/5NYwHQu47us/s320/f_paola_marella1.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vicesegretario alla Difesa Christina Cielo</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Da qui si possono aprire molti scenari, compreso un coinvolgimento del gruppo di Super europei, Fortress Europe, e un possibile confronto tra i metaumani governativi di Stati Uniti e UE contro Loxias e altri eventuali Super al servizio di Kedives.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con la variante di Sibir, che è già in azione, in anticipo sulle mosse degli americani.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vada come vada, credo che ne leggeremo delle belle! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-80573767895091061902013-05-15T11:59:00.000+02:002013-05-15T12:03:58.092+02:00Capitolo 14 - Stagione 2 (di Miss Marvel)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-ftT9MiJdPRM/UZE6LvvY_gI/AAAAAAAAByQ/mhtZEhfICT8/s1600/Secret-Meeting.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-ftT9MiJdPRM/UZE6LvvY_gI/AAAAAAAAByQ/mhtZEhfICT8/s320/Secret-Meeting.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
21 ottobre<br />
Island Stone - Admiral City<br />
Portorico<br />
<br />
Le dita guantate del tenente colonnello Alex Ross tambureggiavano sempre più nervosamente sulla scrivania del suo ufficio. La sua interlocutrice lo osservava di rimando dallo schermo ultrapiatto del computer, ignorando l'irritazione dell'ufficiale START.<br />
Christina Cielo era una bella ma austera donna di mezza età. Aveva i capelli orgogliosamente grigi, perfettamente pettinati, e dei freddi, impenetrabili occhi azzurri. Tutto in lei suggeriva eleganza e autocontrollo.<br />
La verità però era ben diversa. <br />
«Ross, non me ne frega assolutamente nulla se lei reputa <i>inopportuno </i>l'intervento del team di superumani dello START in territorio greco. Quello che le sto dando è un ordine. Se le faccio il favore di discutere la faccenda è solo per motivi di ordine pratico.»<br />
Alex pensò a una caterva di insulti da rivolgere al vicesegretario alla Difesa, ma si trattenne. «Stiamo già ricevendo accuse di aver violato la sovranità territoriale greca e...»<br />
«Non me ne importa un cazzo delle accuse di quei fotticapre! Inoltre lo staff del presidente sta lavorando per rendere sacrosanto l'intervento del nostro team superumano in loco.»<br />
«E come, di grazia?», replicò Ross, spazientito.<br />
«Oh, andiamo... Siamo da tempo in contatto coi partiti ellenici dell'opposizione, specialmente con quelli che Kedives ha dichiarato illegali. Abbiamo tutto ciò che serve per avanzare la necessità di esportare un po' di democrazia.»<br />
«La nostra sarà comunque un'azione grave e senza precedenti.»<br />
«Cazzate. Con gli imbecilli del Ram Dao che stanno combinando casini su casini nell'area mediterranea, noi siamo ragionevolmente certi di poter accusare Kedives e i suoi di supporto attivo al terrorismo internazionale metaumano.»<br />
«Ma non c'è uno straccio di prova a sostegno di questa teoria bizantina.» Ross si morse il labbro subito dopo aver parlato. Sapeva benissimo che i falchi del governo Romney se ne fregavano di certi <i>dettagli</i>.<br />
«La posta in gioco è molto alta», gli spiegò la Cielo. Sospirò e si passò una mano sugli occhi. Lo stress doveva essere parecchio anche per una donna di ferro come lei. «La Hypothetical di Kedives ha sviluppato una tecnologia per creare, clonare o comunque per produrre superumani. Loxias ne è l'esempio più eccelso, ma non è il solo. Nemmeno quello stronzo di Salazar era mai arrivato a tanto. In fondo, pur essendo un antico e astuto figlio di puttana, non aveva a disposizione una fonte di Teleforce antica e naturale come quella che la Hypo ha trovato a Delfi.»<br />
«Vuole forse farmi credere che...»<br />
«Zitto e ascolti. Ora che gli ingranaggi si sono messi in moto possiamo fare soltanto due cose: lasciare a quel bastardo di Kedives e a chi si schiererà con lui l'esclusiva sullo sviluppo di applicazioni a base di Teleforce, oppure intervenire e sottrarre alla Hypo i risultati di anni di esperimenti.»<br />
«Per il bene del paese», interloquì l'ufficiale dello START, non senza ironia.<br />
«Per il bene del paese, del mondo, degli uomini di buona volontà. La veda come vuole. L'importante è che che le ricerche di Spencer Grant e di Kedives non diventino di proprietà di nostri... diretti concorrenti.»<br />
«A tal proposito mi sono giunte segnalazioni di attività dell'Unità S russa in terra ellenica.»<br />
Christina Cielo annuì. «Come vede è proprio l'urgenza a spingerci all'azione.»<br />
«Il mio team è ridotto all'osso.»<br />
«Se quella troietta mestruata non avesse agito di testa sua, coinvolgendo anche il signor Stakanov nella sua assurda ricerca di vendetta, la situazione sarebbe diversa.» <br />
Alex fu ferito da quelle parole. Nonostante tutto continuava a considerarsi un grande amico di Libby. Però la vicesegretario non aveva tutti i torti. «Fortress Europe interverrà?»<br />
«Un loro agente ad Atene, nome in codice Clark, li ha già traditi. A quanto pare questo Super ha delle informazioni importanti in suo possesso. Fortress Europe unirà un paio di suoi elementi al suo team, colonnello. Cercare Clark sarà però il loro focus primario.»<br />
«Qualche suggerimento sulla composizione del nostro gruppo?», le chiese, esausto da quel colloquio.<br />
«Ci sarà senz'altro Uranium, forse l'unico che può tenere testa a Loxias.»<br />
«Sarà come spostare un'arma nucleare in territorio non belligerante.»<br />
«E sia.»<br />
«Vada avanti.»<br />
«Blackjack. Scanner. Teddy Mercury.»<br />
<i>Oh Cristo...</i><br />
«E infine lei», conclude la Cielo.<br />
«Io? E che potrei fare tra questi fenomeni?»<br />
«Manca un leader. Uranium non lo è, e nemmeno Scanner, non con quel casino che ha in testa dopo l'Evento Mezzanotte. Ross, questa sarà la sua occasione per testare l'esoscheletro Drakkar 1 progettato da Rushmore. Dovrebbe metterla alla pari di un Super di medio livello.»<br />
«Rassicurante.»<br />
«Prepari tutto e non si preoccupi del <i>come </i>arriverete a destinazione. Mercury penserà al viaggio.»<br />
«Non vedo l'ora», mugugnò l'ufficiale, quindi si prese la soddisfazione di scollegare il computer. Come aveva detto quella strega della Cielo c'era molto da fare, e pochissimo tempo per farlo.<br />
<br />
- - -<br />
<br />
21 ottobre 2013 ore 03:20 <br />
Canale di Korinthos - profondità – 12 mt<br />
<br />
Sibir non poteva usare i suoi poteri sotto acqua e si stava facendo trascinare verso la costa da un mini propulsore subacqueo. Il funzionamento elettrico non produceva nessun rumore, lei e gli altri commandos erano solo ombre nel mare nero.<br />
Il sistema di navigazione li avrebbe portati direttamente al punto di inserzione primario, uno sbocco dei condotti di refrigerazione dal quale penetrare direttamente ai laboratori, questo secondo i piani di costruzione del centro di comando della Hypotetical Inc. fornitegli da Clark.<br />
Nessuno aveva verificato le informazioni, non c'era tempo sopratutto dopo che aveva saputo di Libby.<br />
Cosa ci faceva lì quella smorfiosa, questo era un lavoro da soldati.<br />
Davanti agli occhi passò veloce l'immagine di American Dream.<br />
Si concentrò sul display del sistema inerziale, mancavano pochi metri al target.<br />
<br />
- - -<br />
<br />
21 ottobre 2013 ore 04:20 <br />
Mar Egeo <br />
<br />
Bannon decise che fosse giunto il momento di vedere le carte che aveva in mano.<br />
Estrasse dalla tasca un compatto telefono satellitare e compose un numero dalla rubrica.<br />
«Bannon, fatemi parlare con il capo.»<br />
«Attenda» la voce all'altro lato era completamente inespressiva forse solo una nota di tedio poteva far trapelare la sua origine umana.<br />
«Dove cazzo sei?» Kedives aveva urlato così forte da costringere Bannon a scostare l'apparecchio dal viso.<br />
«In mare» la risposta rimase nei normali toni della conversazione<br />
«Hai la ragazza?» la voce del Premier Greco era ancora incrinata da una nota di apprensione<br />
«È qui con me, ma noi dobbiamo parlare.»<br />
Bannon cercò un altra sigaretta<br />
«Parliamo quanto cazzo vuoi, se è un problema di soldi dimmelo subito. Ma adesso vieni subito qui, siamo in un grandissimo casino»<br />
«Tu sei in un casino, non io» <br />
Bannon rimise il telefono in tasca, coprì la sigaretta con le mani per cercare di accenderla contrastando il vento gelido della notte.<br />
Valerie continuava a dormire come se nulla fosse.<br />
<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-cXPtVlqomXc/UZE62GAiqPI/AAAAAAAAByY/QpSpGPf1QcY/s1600/Sibir.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="140" src="http://3.bp.blogspot.com/-cXPtVlqomXc/UZE62GAiqPI/AAAAAAAAByY/QpSpGPf1QcY/s320/Sibir.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
21 ottobre 2013 ore 04:29 <br />
Canale di Korinthos - Punto di Inserzione Primaria<br />
<br />
Il sistema inerziale di navigazione aveva portato Sibir e gli altri nel posto indicato dalle mappe. La bocca metallica del canale di scarico dei flussi di raffreddamento alla base della sede della Hypothetical Inc.<br />
Avevano 15 minuti prima che il sistema si resettasse e cambiasse il movimento di flusso. Due spetsnaz si misero al lavoro con la fiamma ossidrica sui bulloni che mantenevano la grata di protezione in posizione. <br />
<br />
30 secondi all'inversione del flusso<br />
<br />
I bulloni cedettero trascinando la grata nelle profondità. Sibir controllò il cronometro e si infilò nel tubo oscuro come le viscere dell' inferno. Pinneggiò velocemente, le mani guantate trovarono una scaletta di metallo dopo pochi secondi, afferrò il gradino, tolse le pinne ed iniziò a salire.<br />
Il condotto aveva una luce sulla verticale, secondo le informazioni avrebbe dovuto sbucare in una cisterna di servizio.<br />
Sibir aprì la copertura e si sporse con la testa fuori dal bordo metallico.<br />
Una scarica di proiettili si schiantò sulla paratia, facendo volare scintille ovunque.<br />
«Merda!» Sibir ritrasse la testa un attimo prima di essere colpita.<br />
Mise mano alla cintura e staccò due granate a frammentazione, un lancio a parabola per coprire il locale. <br />
Si abbassò e strinse la testa tra le braccia.<br />
Il tubo di metallo vibrò con violenza scosso dall'esplosione, senza aspettare lanciò altri due fumogeni.<br />
Fece forza sul bordo e si proiettò fuori con una capriola.<br />
Fanculo all'effetto sorpresa.<br />
Il locale era ancora invaso dal fumo chimico, tracce di mirini laser attraversavano la nebbia bianca e spessa.<br />
Sibir lanciò brevi scariche di plasma incandescente dove vedeva le luci dei laser.<br />
Cercava di risparmiare le forze, di conservare energia.<br />
Le urla le confermavano di aver fatto centro; nel frattempo gli altri componenti del team erano usciti dal tubo e si erano disposti a coprire il perimetro. <br />
Gli spari silenziati si facevano sempre più radi.<br />
Il primo passo era fatto.<br />
- - -</div>
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<br /></div>
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<b>Capitolo scritto da <a href="http://www.facebook.com/carolsusanjane.danvers.94">Miss Marvel</a></b></div>
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<br /></div>
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Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">eBookAndBook</a><br />
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-37237961223562331382013-05-08T11:59:00.000+02:002013-05-08T13:03:36.027+02:00Capitolo 13 - Stagione 2 (di Cristiano Pugno)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-HI3rHPb9Iis/UYQTeXIfXNI/AAAAAAAABvE/7yl7fNOoZYo/s1600/Loxias.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="272" src="http://3.bp.blogspot.com/-HI3rHPb9Iis/UYQTeXIfXNI/AAAAAAAABvE/7yl7fNOoZYo/s320/Loxias.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
21 ottobre 2013 ore 00:52<br />
Cielo sopra Atene<br />
<br />
Loxias galleggiava nell’aria, circondato da una bolla di luce.<br />
Libby era aggrappata al suo torace, le braccia non riuscivano ad avvolgerlo completamente, sotto le mani ancora protette dai guanti sentiva la muscolatura. Definita e rigida come quella di una statua di marmo.<br />
Nella bolla che l’avvolgeva non sentiva il fruscio dell’aria, la gamba continuava a farle terribilmente male ma non voleva distrarsi, aveva una fottuta paura di cadere.<br />
La mano di Loxias si poggiò sulla ferita sprigionando un'onda di gelo che quasi la stordì.<br />
Il viso del Super non aveva mostrato nessuna espressione, gli occhi ardevano in maniera innaturale, quasi ipnotica.<br />
<br />
<b>- - -</b><br />
<br />
21 ottobre 2013 ore 00:54<br />
Mare Egeo<br />
<br />
Bannon era sdraiato a poppa, la sigaretta ormai ridotta ad un mozzicone pendeva dalle sue labbra.<br />
Il rumore sommesso del diesel gli faceva compagnia insieme al dolce movimento della barca.<br />
«Ο Θεός μας!!»*<br />
L’urlo del pescatore al timone lo fece trasalire. Alzò lo sguardo al cielo, un globo rossastro si muoveva sopra l’acqua increspando le onde sotto si sé.<br />
Anche Valerie si destò, sorpresa da quel trambusto. <br />
«Cos’è quello?» disse, indicando la sfera con un dito.<br />
«Quello potrebbe essere la soluzione dei nostri problemi, piccola» rispose Bannon sfiorandole i capelli intrisi del salmastro notturno.<br />
L’oscurità del battello, rischiarata solo dalle deboli luci degli strumenti gli impediva di vedere l’espressione della ragazza <br />
«…oppure il più grande dei problemi!» <br />
Ma Valerie non udì l’ultima parte, si era già rimessa a dormire rannicchiata nella coperta.</div>
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</div>
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<br />
21 ottobre 2013 ore 01:18<br />
Korinthos – Sede Centrale della Hypotetical Inc.<br />
<br />
Kedives si rilassò sulla poltrona di pelle nera. Aveva voglia di fumare un sigaro e di bere qualcosa di forte, finalmente dopo tanti problemi le cose iniziavano a girare per il verso giusto.<br />
Ovvero quello che lui aveva previsto.<br />
Loxias stava arrivando portando con sé lamericana. La notizia del Centro Ricerche distrutto dopo un'incursione non autorizzata di alcuni super era già stata battuta dalla principali agenzie. Tra qualche ora avrebbero aggiunto i dettagli, magari con un bel video di Lady Liberty che confessava.<br />
Anche Bannon aveva chiamato, era con Valerie, probabilmente sarebbero rientrati tra poco.<br />
Sfiorò un tasto sulla scrivania per attivare i monitor dell’ufficio, le pareti sino ad un momento prima nere come l’inchiostro si riempirono di schermate colorate, immagini video, canali tv sat.<br />
Alzò il volume della CNN che trasmetteva in diretta da il Cairo, le periferie continuavano a bruciare in un immenso rogo che nessuno pareva in grado di spegnere.<br />
Non si accorse del suo ingresso, i tacchi da 12 centimetri affondavano nella spessa moquette, nera come il resto dell’ufficio. <br />
Il rumore della borsetta di coccodrillo sulla scrivania in cristallo fece voltare Kedives.<br />
«Continui ad entrare senza bussare» disse ritornando al controller dei monitor.<br />
«Tu continui ad agire completamente di testa tua » la voce della donna era poco più di un sussurro.<br />
«Ricordati che c’è un Consiglio di Amminitrazione e anche un Governo, a cui devi rispondere» pronunciò la parola Governo con un fare di scherno e si accomodò sul divanetto a due posti.<br />
Le sue mosse erano aggraziate, fluide, le gambe fasciate da impalpabili autoreggenti si disposero perfettamente accavallate.<br />
Kedives parve non fare caso al bordo di pizzo che sporgeva di qualche millimetro dall’orlo della gonna della nuova arrivata.<br />
«Di quella banda di pagliacci me sbatto altamente!» replicò alzando il tono della voce.<br />
«Tra poco arriverà Loxias con Lady Liberty, Bannon è in viaggio con Valerie, arriveranno forse domani. Nulla ci potrà impedire di dare seguito al nostro piano.»<br />
«Dicono che Lady Liberty sia la Super più bella» disse la donna levandosi un immaginario pelucco dalla camicetta sotto la quale faceva capolino un piccolo bordo in pizzo.<br />
«Mai quanto te» rispose Kedives sfiorandole la mano con un perfetto baciamano.<br />
«Gino, Gino, è inutile che fai il galante, sai cosa mi aspetto da te.» La sconosciuta proruppe in una risata cristallina rovesciando indietro la testa.<br />
Nessuno lo chiamava Gino, per tutti era il Presidente o al massimo Mister Kedives. Ma quella donna era una delle poche persone a cui non poteva dire di no.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-gNS6e-R7pcU/UYQUSEcMdgI/AAAAAAAABvU/u238Od2lS4Q/s1600/Vanessa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-gNS6e-R7pcU/UYQUSEcMdgI/AAAAAAAABvU/u238Od2lS4Q/s320/Vanessa.jpg" width="255" /></a></div>
<br />
- - -<br />
<br />
21 ottobre 2013 ore 02:50<br />
Korinthos – Sede Centrale della della Hypotetical Inc.<br />
<br />
Loxias si poggiò sulla terrazza del palazzo senza nessun rumore, la luminosità che emanava rendeva inutili le lampade predisposte per l’atterraggio degli elicotteri, allentò l'abbraccio e depose Libby a terra.<br />
La Super mosse qualche passo sulla superficie antisdrucciolo della terrazza, ancora stordita per il volo.<br />
Osservò con stupore la gamba. Non aveva nulla ed anche la tuta era perfettamente integra come se non fosse stata toccata dalla folgore.<br />
«Donna, ogni resistenza è inutile» le parole si stamparono nella mente di Libby mentre sulla piattaforma accorreva il personale di sicurezza della Hypotetical Inc.<br />
Un soffio di aria calda spazzò la terrazza, ed accanto a lei si materializzò la bambina che aveva visto alcune ora prima.<br />
«Hai fatto bene a chiedere aiuto alla tua amica dagli occhi di ghiaccio» disse con la sua vocina infantile mentre faceva volteggiare la macchinina come fosse un piccolo aeroplano.<br />
La prese per mano e la condusse verso quello che poteva essere un ascensore, Libby la seguì docilmente. <br />
I guardiani della Hypotetical abbassarono le armi.<br />
<br />
- - -<br />
<br />
21 ottobre 2013 ore 02:50<br />
Canale di Korinthos – Peschereccio Луна<br />
<br />
Il rumore del vecchio diesel accompagnava il movimento della nave, il motore ansimava ed ogni tanto pareva perdere qualche colpo. <br />
Ma era tutto un trucco, la ruggine era in realtà solo una pasta sintetica ed il rumore del motore una registrazione trasmessa da altoparlanti disposti sulla finta sovrastruttura.<br />
Sotto l’aspetto di una carretta dei mari si nascondeva uno dei vascelli più moderni della marina russa, la nave per operazioni speciali Luna.<br />
«Compagna, è pronta?» Il comandante della squadra di spetznaz si affacciò nel quadrato Ufficiali dove Sibir stava indossando il suo costume nella versione modificata per le operazioni subacquee.<br />
«Io sono pronta Colonello, i suoi uomini?» rispose la super sistemando una ciocca bionda all’ interno del cappuccio di latex.<br />
«Tutti pronti, il minisub è già nel moon-pool.»<br />
Sibir scese le scalette seguendo l’ufficiale, vista la sua altezza doveva stare attenta a non impigliarsi negli stretti passaggi della nave, sino ad arrivare nella parte più bassa direttamente a contatto con l’acqua.<br />
Mentre sedeva sul bordo della piscina ripassò mentalmente le piante che aveva avuto da Clark solo due giorni prima, non c’era stato modo di verificare le informazioni, avrebbe dovuto fidarsi della sua parola.<br />
Gli altri spetznaz avevano già indossato le mute e si preparavano ad entrare nel sommergibile.<br />
«Compagna...» Il comandante si chinò per sussurrare a Sibir che stava per immergersi.<br />
«Cosa c’è, Comandante?»<br />
«Devo trasmetterle un messaggio da parte del compagno Generale Kisurin.»<br />
«Dica!»<br />
«La tua amica ti aspetta ed ha bisogno di aiuto».<br />
Sibir rispose con un cenno del capo e strinse la maschera facciale prima di scomparire nelle acque del canale.<br />
<br />
- - -<br />
<br />
21 ottobre 2013 ore 03:07<br />
Korinthos – Sede Centrale della della Hypotetical Inc.- Ufficio del Presidente<br />
<br />
Kedives accolse con piacere il soffio di aria bollente che riempì il suo ufficio, conosceva il suo significato.<br />
Loxias entrò senza toccare la porta, la sua aura segnò la moquette bruciandola.<br />
Si alzò dalla poltrona, per andare a ricevere il suo ospite.<br />
«Hai onorato i patti, per questo sarai ricompensato, anche se non dovevi cercare di colpire la donna con gli occhi di ghiaccio!» La voce della bambina aveva una calma raggelante.<br />
«Quale donna?» urlò Kedives<br />
L’ unica traccia del passaggio del Super era un leggero alone carbonizzato sulla moquette.<br />
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
* Dal greco - "<i>E' il nostro Dio</i>".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Capitolo scritto da Cristiano Pugno (<a href="http://beppeiaf.altervista.org/blog/">Il Blog di Beppe</a>) </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-65497138528977570352013-05-01T11:59:00.000+02:002013-05-01T11:59:00.402+02:00Capitolo 12 - Stagione 2 (di Germano M.)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-KqQjWjSOMpk/UX0GPhFRkwI/AAAAAAAABt0/3cfkq067FLY/s1600/2MMN+12+Loxias.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="272" src="http://1.bp.blogspot.com/-KqQjWjSOMpk/UX0GPhFRkwI/AAAAAAAABt0/3cfkq067FLY/s320/2MMN+12+Loxias.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
20 Ottobre 2013<br />
Santorini, Grecia<br />
<br />
Bannon fissò a lungo il suo ospite. Era lo stesso sguardo che aveva rivolto a Tesla, quando il serbo aveva fatto, a lui e al gruppo, <i>la grande rivelazione...</i><br />
L'afa di Santorini gli si incollò addosso, il laccio della fondina gli pizzicava la pelle, il cuore perse un battito. <br />
Aran s'accigliò, sbuffando. Flender, in fondo alla stanza, mugugnava a Valerie.<br />
Osservò l'acquario incassato nel muro, accanto alla scrivania, Si piegò, sfiorando il vetro col naso. Due pesci blu spandevano le code, tra coralli rosa e bianchi. Il cuore accelerò.<br />
«Non hai proprio niente da dire?» lo incalzò Aran.<br />
Bannon sollevò l'angolo della bocca. Parlò rivolto ai pesci: «E così, Ammit s'è fatta una sveltina...» L'ospite mise da parte il sorriso di circostanza e indurì i muscoli del viso.<br />
Lui continuò: «Zeus lo faceva di continuo, e nessuno s'è mai messo a fare il teatro che fai tu.» S'interruppe, mosse le dita assecondando la musica in sottofondo, «Metà dei Greci erano figli suoi: semidei!» <br />
Sentì le braccia pesanti...<br />
«Ma no! Non capisci! Tu non hai idea di cosa comporti...» protestò Aran.<br />
«Mentre l'altra metà... Sono figli di puttana qualunque.» Allargò un sorriso, scosse la testa, mentre l'ambiente perdeva i contorni e si faceva grigio. «Solo schizzi di teleforce: niente di più...» aggiunse, quasi senza fiato.<br />
Arrivò mentre si accasciava, la fitta al petto. Violentissima.<br />
<br />
Il grigio sfumò, la camera riassunse la forma e i colori di Flender, che lo fissava roteando il capo, a un centimetro dal viso.<br />
Allungò una mano per accarezzarlo. Il cane abbassò le orecchie, mostrò le zanne ed emise un ringhio basso. <i>Figlio di puttana...</i><br />
Flender arretrò, ebbe un sussulto. Bannon si alzò, vide se stesso pancia a terra, una mano al petto, il braccio allungato.<br />
Aran in ginocchio lì accanto, lo chiamava, scuotendolo da una spalla.<br />
«Non so, cosa sia successo, Valerie... credo abbia avuto un infarto.»<br />
«Spostati» ordinò. Aran apparve, se possibile, ancora più sorpreso dal tono. Era stato troppo brusco.<br />
Si piegò sul proprio corpo, guardò le rughe profonde che segnavano le guance, i capelli grigi e corti, la cima della cicatrice a stella che spuntava dal colletto della camicia. Si vide invecchiato, si sentì incazzato e stanco, il cervello incasinato dai pensieri chiassosi di Valerie.<br />
Rovesciò il corpo, schiena a terra. Fece la recita: posò la mano all'altezza della giugulare. «Non c'è battito» affermò.<br />
Aran scattò alla scrivania.<br />
Bannon spostò sotto il risvolto della giacca. Sfiorò il cane della Beretta.<br />
«D-Devo chiamare subito qualcuno! Non riesco a concentrarmi... Stanno tentando di entrare...»<br />
Slacciò la linguetta, estrasse l'arma e tirò il carrello con pollice e indice. Puntò, schiacciò il grilletto. Non più di due secondi. <br />
Il primo colpo spalancò gli occhi di Aran, lo fece accasciare sulla poltrona di pelle marrone. Sulla camicia si allargò una rosa. <br />
La scarica che seguì, veloce e precisa, lo centrò ancora al petto. <br />
Alzò il tiro, e sparò altre tre volte alla testa, che si sgonfiò come un pallone bucato, riducendosi a poltiglia color carne mista a capelli. Del liquido pastoso colò dal bordo del cuscino.<br />
L'ultimo colpo a Flender, che correva verso di lui.<br />
Sputò. Si rannicchiò in posizione fetale accanto al suo corpo.<br />
Riaprì gli occhi, divorando l'aria. Poi vomitò. Si rimise in piedi a fatica. <br />
Valerie si mosse appena, gemette. Il tagliacarte sulla scrivania vibrò.<br />
«Sta' calma, ragazza...» disse, con tono calmo, ma deciso. «La spossatezza che senti passerà tra poco...» <br />
«Tu... tu hai ammazzato... Perché!?»<br />
«Aggiungili alla cinquantina di turisti che hai spappolato in piazzetta.» <br />
«N-Non è stata colpa mia! T-Tu sei... un bastardo!» <br />
«Forse. Ma ora che ci siamo <i>conosciuti</i> un po' di più, sai anche che non sono così bastardo, e che non sono qui per fotterti. In un senso, o nell'<i>altro</i>...»<br />
«E-E adesso?» <br />
«Tirati su, ce ne andiamo, ci troviamo un posto tranquillo e parliamo un po', solo noi due. Poi deciderai se vale la pena seguirmi, o sputtanare la Hypo. Le cose che hai scoperto, be'... non sono come sembrano.»<br />
Bannon avvertì l'aria sul viso, poi la vide smuovere la pelliccia di Flender, per terra. Il minuscolo vortice si accentrò, misto a scintille, dal lato opposto della stanza.<br />
Mise una mano in tasca e estrasse una moneta. La strofinò e la lanciò verso il vortice, mentre comparivano due figure.<br />
La moneta deflagrò, il vortice si dissolse portandosi dietro un urlo. La metà inferiore di una gamba, mocassino di cuoio nero, si schiantò contro la parete insieme a una strisciata di sangue.<br />
<br />
* * *</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
21 Ottobre 2013, ore 00:41</div>
<div style="text-align: justify;">
A largo di Santorini, Grecia</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il cabinato fendeva l'acqua scura come il petrolio. Valerie dormiva rannicchiata sul sedile a poppa, sotto una coperta. Bannon tirò una boccata dalla sigaretta regalatagli dal pescatore. Espirò, il fumo si dissolse nella notte.</div>
<br />
* * *<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-0hbrdoCBRzc/UX0G3hbYKjI/AAAAAAAABt8/Yqy_17pTo_8/s1600/2MMN+12+Pizia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-0hbrdoCBRzc/UX0G3hbYKjI/AAAAAAAABt8/Yqy_17pTo_8/s320/2MMN+12+Pizia.jpg" width="158" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
20 Ottobre 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
Centro Ricerche della Hypotetical Inc.</div>
<div style="text-align: justify;">
Agia Paraskevi - Atene</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le pareti del corridoio s'allungarono. </div>
<div style="text-align: justify;">
Libby svoltò, sul lato sinistro una lunga fila di finestre. Davano su un cortile interno, al centro un olivo maestoso illuminato da faretti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le gote avvamparono, il sudore colò all'interno del visore notturno. Rallentò. La tuta bruciava. No, era l'aria...</div>
<div style="text-align: justify;">
Si fermò del tutto, arrivata quasi al cartello in plexiglas che indicava il <i>Centro Analisi</i>. I suoni scorsero di nuovo naturali: passi attutiti.</div>
<div style="text-align: justify;">
La prima cosa che notò spuntare da dietro l'angolo fu un piede.</div>
<div style="text-align: justify;">
Era una ragazzina bionda, avvolta in una tunica rossa che le ricadeva sul capo. Stringeva, portandola al mento, un modellino di cadillac rossa col tettuccio bianco. Nell'altra mano un ramoscello d'ulivo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stakanov arrivò di corsa. «Che caldo che fa qui! Ehi, che diav...»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Loxias vi ha conosciuto. È deluso» dichiarò la bambina. Una voce neutra, vuota.</div>
<div style="text-align: justify;">
Libby ne esaminò meglio i lineamenti, gli occhi grigi...</div>
<div style="text-align: justify;">
«<i>Yobanji</i>!»</div>
<div style="text-align: justify;">
Capì che anche Stakanov aveva notato la somiglianza...</div>
<div style="text-align: justify;">
«Loxias? Ti sbagli, a meno che non ti riferisci a Mister Scintille Viola. Tu chi sei?» chiese Libby, nel modo più amichevole possibile. Allo stesso tempo portò una mano dietro la schiena, sperando che l'ucraino notasse il suo cenno di fuggire. L'avrebbe coperto.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Sì, il mio DNA si è già incontrato con entrambi» rispose. Quel tono distaccato le mise i brividi, oltre a comunicarle certezza.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Dov'è Matt?!» urlò.</div>
<div style="text-align: justify;">
I vetri vibrarono.</div>
<div style="text-align: justify;">
La luce entrò dalle finestre, s'allungò in fasci sul corridoio, scivolò sulla parete.</div>
<div style="text-align: justify;">
Libby guardò il cortile illuminato a giorno, fu costretta a togliersi il visore e a ripararsi con le mani, quasi stesse guardando il sole.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il globo di luce atterrò dolcemente sotto l'ulivo, sfumò facendosi arancione e poi rossastro lasciando, intorno alla figura imponente di un uomo, solo un baluginio di brace.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si sentì prendere la mano. Era la ragazzina, che proseguì, quasi guidandola.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Libby, io credo che dovremmo...»</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo ignorò. Inspirò e lasciò accelerare il battito.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò che rimase della velocista fu uno sbuffo d'aria che mosse il mantello rosso della ragazzina, che si volse a guardare Stakanov. «Ti sei abbassato, sei stato bravo.» Sorrise, aveva i denti grandi.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'ucraino si affrettò, tentando invano di mettersi in contatto, attraverso i comunicatori del cappuccio, con il ponte mobile dello START.</div>
<div style="text-align: justify;">
Aveva quasi raggiunto l'ingresso al cortile, quando ripensò alle parole della bambina. Imprecò, e decise di gettarsi in avanti, compiendo una capriola. Rimase accucciato, ginocchio piantato a terra. E si sentì stupido.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un raggio di luce tagliò l'aria sopra la sua testa, lasciando sulla parete opposta un foro bruciacchiato.</div>
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Stakanov slacciò il cappuccio della tuta e respirò. Fu un attimo, ricompose il teschio rosso e proseguì.</div>
<div style="text-align: justify;">
Li trovò che si fronteggiavano. L'uomo, cinto di tessuto rosso intorno al bacino, stava con l'indice fumante puntato verso di lui. Libby era immobile, al centro di un cerchio irregolare, che pareva bruciato.</div>
<div style="text-align: justify;">
La voce della bambina, alle spalle, lo fece trasalire: «Il Centro Ricerche della Hypotetical Inc. di Atene è stato distrutto. La cattura di Lady Liberty, membro dello START, da parte di Loxias è stata la prova di un attacco deliberato portato alla Sovranità Nazionale della Grecia.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Prima deve prendermi, ragazzina. Sono molto più veloce di così!» ringhiò Libby.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stakanov allungò una mano per fermarla, e tutto ciò che vide, in quella sfumatura di grigio nero e oro che si mosse davanti a lui, fu un nuovo raggio scagliato dall'essere. Poi venne raggiunto dall'odore di carne bruciata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vide Libby a terra, si stringeva la coscia, la bocca una smorfia di dolore. Il cortile avvampò, inondato di luce.</div>
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<br /></div>
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Loxias la strinse al petto. Si sollevarono a una velocità che la stordì. Si fermarono dopo un istante. </div>
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Fluttuavano. Ora poteva vedere le luci della città.</div>
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L'essere mostrò l'indice. Sulla punta s'addensò una goccia di luce, che s'ingrossò fino a staccarsi e precipitare.</div>
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Dopo diversi secondi, dal basso provenne un fragore. L'onda d'urto sollevò polvere e schegge, allargandosi in una circonferenza di esplosioni e crolli di edifici: un fiore di energia e morte che abbatté l'intera struttura del Centro Ricerche e diversi isolati di tessuto urbano.</div>
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Loxias l'accarezzò. Poi partirono.</div>
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<br /></div>
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Qualcosa si mosse intorno a Stakanov. Colpi di tosse. Il buio era totale, il viso bruciava. Le orecchie fischiavano ancora per l'esplosione.</div>
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«Ti ho preso e ho aperto un varco appena in tempo.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Chi... chi c'è?» domandò l'ucraino, poi la riconobbe: «A-Angela, sei tu?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«E chi altri? Il seminterrato ci è cascato addosso... Aspetta, faccio un po' di luce.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Udì un click.</div>
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«Ecco fatto. Ora pensiamo alla direzione che conviene prendere.»</div>
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«Dove sei?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Come sarebbe, sono qui, davanti a te! Oddio...»</div>
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«Non ci vedo. Non ci vedo più...»</div>
<div style="text-align: justify;">
«...»</div>
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<b>Capitolo scritto da Germano M. (<a href="http://www.bookandnegative.com/">Book and Negative</a> blog)</b><br />
<b><br /></b>
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<br />
Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">eBookAndBook</a><br />
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com22tag:blogger.com,1999:blog-3804794284018168750.post-39733292632275374722013-04-24T11:59:00.000+02:002013-04-24T11:59:00.266+02:00Capitolo 11 - Stagione 2 (di Nicola Parisi)<div style="text-align: justify;">
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-xb1D3Jk9jY0/UXI2em9il5I/AAAAAAAABr4/O5Qde5by2hc/s1600/Cairo+in+fiamme.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-xb1D3Jk9jY0/UXI2em9il5I/AAAAAAAABr4/O5Qde5by2hc/s320/Cairo+in+fiamme.jpg" width="320" /></a></div>
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20 Ottobre 2013<br />
Santorini, Grecia<br />
<br />
<br />
La prospettiva di Rosenkreutz è totalmente riempita dalla struttura della Villa, da tre giorni tutti i suoi pensieri sono rivolti alla costruzione prodotto di un opulenza di altri altri tempi.<br />
Tempi che sembrano irrimediabilmente lontani, dal momento che tutto nel complesso che sta osservando: dal giardino incolto fino alle crepe nei muri sembrano voler denunciare un irreversibile decadenza.<br />
Tre giorni a sorvegliare la Villa, il luogo dove convergevano tutti i segnali, tutte le emissioni incontrollate, tre giorni ad aspettare il nulla, soffrendo il caldo afoso dell'isola, interminabili ore senza nemmeno scorgere una luce che si accendesse all'interno, tre giorni senza che nessuno entrasse ed uscisse dal luogo.<br />
Sopratutto tre giorni rovinati dalla forzata compagnia di Angelo.<br />
Per l'ennesima volta Rosenkreutz rimpiange il fresco dei corridoi vaticani.<br />
«Basta adesso! Sono stanco di aspettare. Riproviamo ad entrare!»<br />
Angelo perso nel suo Ipad sembra scuotersi a stento dalla sua indolenza. Con estrema disinvoltura il giovane Super fa almeno lo sforzo di alzarsi :«Il mio potere non funziona lì!» Il dito teso ad indicare la Villa «Non so perché ma qualcosa o qualcuno dentro quella merda di posto, interferisce deviandoci. Quante volte ci abbiamo provato? tre ? Quattro? Non ti è bastata l'ultima volta?<br />
Cavolo! Ancora sento la puzza di quella maledetta porcilaia!»<br />
«La ragazza è lì dentro lo sento. Ascoltami Angelo, pure io preferirei fare irruzione in quel cazzo di posto con le armi spianata accompagnato da una divisione dell'Entità , però conosci gli ordini: per il momento dobbiamo cercare di tenere un profilo basso. Dai!» Prova ad addolcire Rosenkreutz «Sarà l'ultima volta! Se non dovesse funzionare nemmeno stavolta ti prometto che chiamerò rinforzi e tenteremo altre strade.»<br />
Angelo sospira, non lo dice al suo compagno ma dentro di sé non fa altro che chiedersi come mai certe cose non siano mai capitate ad Harry Potter mentre il Capitano dell'Entità si domanda cosa abbia fatto di male per finire in compagnia del giovane<br />
«Va bene» si rassegna Angelo «Vieni, solita procedura appoggiami una mano sulla spalla. Così. E speriamo bene. Uno... due...»<br />
<i>Sì</i>. Pensa decisamente Rosenkreutz. <i>Il Vaticano è decisamente lontano</i>.<br />
«Tre!»<br />
Ancora una volta Rosenkreutz si sente risucchiare dal vuoto.<br />
<br />
* * *<br />
<br />
20 Ottobre 2013<br />
Egitto – Deserto occidentale.<br />
<br />
Non rimane poi molto del corpo di Heavy Rain dopo la caduta. Un rivolo di sangue ancora esce dal volto tumefatto del cadavere. Il resto sembra essere stato rivendicato dalla sabbia.<br />
«A quanto pare la stagione delle piogge è finita in anticipo quest'anno.»<br />
Rebel Yell è abituato alla morte, eppure c'è qualcosa nell'espressione di sorpresa congelata nello sguardo di Rain che lo scuote, quasi non si accorge nemmeno del risuonare rabbioso del telefono satellitare.<br />
E ci può essere un unica persona a conoscenza di quel particolare numero.<br />
«Ci aveva visto giusto. La crisi sta colpendo per primo l'Egitto non la Grecia.»<br />
La risposta sembra arrivare da eoni di distanza, la voce che gli risponde tramite l'apparecchio è poco più di un sibilo, a Yell sembra di intercettare come una sorta di musica dal sottofondo.<br />
«Siamo solo l'inizio, mi creda Yell » risponde la voce «Gli eventi stanno accadendo troppo in fretta. Perfino per me. Si sbrighi ad arrivare al Cairo, se i cloni di Wael cominciano a farsi la guerra tra loro non riusciremo più a fermare tutto questo casino.»<br />
Rebel per un attimo pensa al Grande Toth, pensa al sé stesso di molti anni prima, non può nemmeno impedirsi di pensare per un solo, breve attimo ad Ammit. <br />
Dei tre è questo il ricordo che gli fa più male.<br />
<i>Dio Mio, quanto ancora dovrò pagare per quell'unico errore? </i><br />
Rebel sa che in futuro si odierà ancora di più di quanto non faccia già, ma rivolge lo stesso la domanda:<br />
«Lei come sta?»<br />
«La ragazza sta bene» gli risponde il crepitio lontano «Almeno per il momento. Ora debbo lasciarla, temo di stare per ricevere delle visite.»<br />
Il satellitare rimane muto nelle mani di Yell, per la prima volta da che abbia memoria il Super si sente vecchio.<br />
Vecchio è stanco.<br />
<i>Dio Mio, quanto ancora dovrò pagare per quell'unico errore? <br />Per tutto il resto della vita, temo.</i><br />
Yell si scuote giusto in tempo per accorgersi del sopraggiungere del tramonto.<br />
In lontananza l'immensa nube di fumo proveniente del Cairo non accenna a scomparire.<br />
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* * *<br />
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20 Ottobre 2013<br />
Atene, Grecia<br />
<br />
Nel momento in cui la realtà esterna riappare ai suoi occhi, Christian Maria Rosenkreutz è convinto di essere pronto a tutto. Nel momento in cui osserva il locale dentro cui è spuntato si convince di essersi sbagliato.<br />
Attorno a lui si alzano le urla a metà tra il sorpreso e lo spaventato degli avventori del Bar.<br />
Gli occhi di Rosenkreutz lentamente si abituano allo scintillio delle luci stroboscopiche: le scritte neon alle pareti, i vari poster disseminati per tutto il locale non lasciano spazio al dubbio.<br />
Angelo appare più sconvolto di lui «Mi sa che siamo finiti dentro un Bar per Gay» Il ragazzo tiene gli occhi bassi mentre attorno a lui una folla di soli uomini fugge velocemente verso l'uscita calpestando un tappeto di ombrellini rosa da cocktail.<br />
«Adesso comincio veramente a stancarmi! Riportami alla Villa Angelo, a costo di farla bombardare quel posto ora ho realmente voglia di trovarmi faccia a faccia con la persona che mi sta prendendo per il cu...per i fondelli !» <br />
«Aspetta un momento Christian. Visto che ormai siamo qui, cosa ne diresti di farci almeno un Banana Daiqiri prima di andarcene?»<br />
<br />
* * *<br />
<br />
20 Ottobre 2013<br />
Santorini, Grecia<br />
<br />
L'eco delle ultime note dell'Adagio di Albinoni si dissolve tra le mura della Villa, dentro la stanza due uomini si studiano.<br />
«Una musica adatta a queste circostanze, non ritieni?» Sorride Aran Ohana.<br />
«Non saprei» Gli risponde l'agente che finge di non notare il cassetto dove Aran rinchiude il cellulare utilizzato fino a pochi istanti prima. Così come in precedenza ha finto di non fare caso alla conversazione dell'altro.<br />
Apparentemente l'attenzione di Bannon è rivolta allo schermo del P.C da cui da ore appaiono i servizi che le reti All News di tutto il globo dedicano alla crisi egiziana: la schermata della BBC si sofferma in maniera quasi ipnotica sulle forme lisergiche della nube incendiaria, la CNN invece preferisce soffermarsi sulle urla dei feriti delle baraccopoli cairote, solo il corrispondente della tedesca ARD, rimanda in un continuo loop le inquadrature della figura umana che si muove incolume tra le fiamme color rosso sangue in direzione del palazzo presidenziale. <br />
Bannon sente il bisogno di distogliere la vista da tutte quelle scene di distruzione. Quando si decide a parlare il suo è quasi un bisbiglio.<br />
«Voglio risposte. Prima quando ci hai trascinato qui dentro hai accennato qualcosa sulla ragazza.»<br />
Con un cenno della testa l'agente indica Valerie, la ragazza in fondo alla stanza ha superato la crisi provocatagli dai suoi poteri e adesso sta giocando con Flender.<br />
Con movenze studiate, quasi da attore l'essere che si fa chiamare Aran si siede vicino a lui, un gesto delle mani e l' Adagio viene sostituito da un altra sinfonia.<br />
«Ecco,mi sbagliavo forse l' Arlesienne è più adatta a questa chiacchierata. Con Bizet si va sempre sul sicuro.»<br />
Le mani intrecciate sul petto Ohana sembra quasi trovare divertente l'irritazione di Bannon, adesso i due uomini sono talmente vicini che ognuno potrebbe quasi sentire il rumore del respiro dell'altro.<br />
«Risposte Bannon? Vedi questa è una storia complicata: ufficialmente stiamo parlando di Loxias , della Hypotetical, o perfino di quei due buffoni che da giorni stanno cercando di introdursi dentro questa Villa, buffoni, che per inciso, potrò tenere lontani da noi ancora per poco. Ufficialmente c'è perfino una ragazza spaventata e quel tuo ridicolo Protocollo che ti ha imposto di occuparti di lei.»<br />
«E in realtà?»<br />
«In realtà questa è una storia complicata, che come tutte le storie complicate scava che ti scava si rivelano semplici storie di amicizie tradite, di padri, figli e di madri. sopratutto di madri pericolose.<br />
Madri ingombranti e anche pericolose, aggiungerei .»<br />
«Continuo a non capire.»<br />
«Capirai. Eccome se capirai !» Aran allarga le braccia al cielo in atteggiamento ieratico, al punto che Bannon comincia a temere di avere a che fare con un matto.<br />
«Vedi, non posso darti tutte le risposte che cerchi, ma non adesso! Mancano ancora due attori fondamentali alla nostra piccola farsa, presto i due buffoni saranno dentro e allora potremo procedere. Però qualcosa te la posso anticipare già adesso.»<br />
Aran mostra tre dita.<br />
«Come dicevo questa è fondamentalmente una storia di padri e di figli. Ci possono essere diverse tipologie di paternità o maternità: esiste la via che ci indica la natura con i figli naturali o con quelli adottivi che sono la maggioranza.» Il primo dito viene abbassato. «Poi ci può essere una seconda tipologia: i cloni di un individuo originario, come potrebbero esserlo i Canopi o i Girini del Grande Toth, tutti esseri che adesso stanno impazzendo a causa dell'eccesso di stress.» <br />
Per un attimo l'uomo si interrompe, adesso un unico dito resta alzato, da lontano giungono le risate di Valerie. Quando riprende a parlare la voce di Aran Ohana presenta una velatura di tristezza.<br />
«Infine ci sono i casi più pericolosi: i figli di mostri come Ammit. Naturalmente, anche se lei ancora non lo sa, parlando della nostra piccola Valerie Broussard!»</div>
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<b>Capitolo scritto da Nicola Parisi (<a href="http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/">Nocturnia</a> blog)</b><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Impaginazione a cura di <a href="http://www.ebookandbook.it/">eBookAndBook</a><br />
Grafica a cura di <a href="http://giudappeso.blogspot.it/">Giordano Efrodini</a></div>
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