martedì 4 settembre 2012

Capitolo 21 (di Qwertyminus)




Admiral City
Distretto di Monacillo Urbano
22 Aprile 2013
Ora 6.25 AM

L'insegna del market lampeggiava a intermittenza. 
“Stanne fuori”, continuava a dirsi. Tutto inutile. In cuor suo sperava almeno che gli Yankee credessero alle sue minacce. “Siamo là fuori e osserviamo” aveva detto al presidente. Ma adesso che era da solo poteva mostrare le carte. “Chi c'è, là fuori, Yell? Sei quasi da solo, oramai... è stato tutto un bluff e se non ci cascheranno...”, Scosse la testa e proseguì.
A lui, dopotutto, cos'è che cambiava? Rebel Yell si scrollò di dosso la polvere e i pensieri, attraversò la strada e imboccò un vicolo gettando il mozzicone di una sigaretta. Il vicolo era stretto al limite della claustrofobia e pregno di un tanfo fetido che sapeva di morte. 
Il super si chinò su uno dei cadaveri e rovistò fra i suoi abiti. «Caporale Nelson Valdivia», lesse a voce alta. «Puerto Rico National Guard», e gettò via il tesserino identificativo. Yell osservò da sopra una spalla un colpo di vento che se lo portava via come fosse fatto di carta velina. Quando lo vide lontano, la sua attenzione tornò al povero Valdivia. “Spero tu non abbia sofferto”, pensò serrandogli le palpebre con due dita. “Una città piena di eroi e nessuno che pensa a soccorrere i  caduti...”. 
«Credevo che quelle voci fossero sbagliate, amico. Devo ricredermi?», Quello che Ride era in piedi dietro di lui, il corpo tozzo e deforme, gli abiti che aveva indosso erano maldestramente tinti di giallo e di rosso, levitava a pochi centimetri dal suolo.
«A quali voci ti riferisci?».
«Dicono che Yell il ribelle si stia rammollendo. Buon per te che ti abbia visto prendere a calci quegli yankee... potevo anche crederci, lo sai?», e sbottò in una risata sguaiata.
“Ride”, pensò Yell. “Ride sempre...”
Teddy Mercury, nome in codice Jolly, Buffone per i pochi nemici e Quello che Ride per tutti gli altri, rideva sempre e comunque. Da quando era morto per la prima volta, durante l'incidente, non faceva nient'altro. “La teleforce dà, la teleforce toglie... a lui ha tolto il senno”. «Dimmi co'shai scoperto piuttosto che dire cazzate.»
«Da dove comincio?», chiese Jolly. E sghignazzò come se da qualche parte, nella sua testa, stesse guardando un film comico. Yell avvertì il desiderio di regalargli un pezzo di piombo in mezzo agli occhi. “Settantasette più uno quanto fa?”, gli avrebbe chiesto. Sperando che dopo l'ennesimo  risveglio non avesse più tutta quella voglia di ridere. 
«Comincia dalle cose importanti...». 
Jolly ci pensò un attimo, un grosso sorriso da ebete stampato in faccia. Mostrava senza remore due fila di denti marci e storti. I riccioli rossi e neri che partivano scomposti in tutte e quattro le direzioni avvolgevano la sua testa come fiamme dell'inferno. «Indovina un po'... Scanner si è fatto vivo, o almeno così sembra. Geniaccio gli ha aperto in qualche modo la testa... non in senso reale, intendo... Ma la cosa più divertente è che non serviva affatto. Scanner ne era già uscito e adesso parla con la erremoscia. Poveraccio, sì... ammesso che sia davvero lui. Non è vero, caro amico diffidente?», Rebel Yell non rispose al suo sorriso. «Vuoi sapere cos'è che hanno sentito queste orecchie?».
Rebel Yell si rimise in piedi. «Parla!», ordinò. 
Jolly sorrise. Ancora. «Nomi», fece una pausa portandosi l'indice tozzo e biancastro sotto il mento. «Nella mente di mezzanotte c'erano solo nomi, Dave, Maxwell, Scarlett... Rushmore ha anche raccontato un fatterello. Tempo addietro Matt gli parlò di un certo Dave, un suo amico. 'Un uomo che sapeva', disse Matt. 'Un uomo che ha sempre saputo'.»
Yell mostrò il suo disappunto sputando. Iniziò a camminare fra i cadaveri, tutti uomini della P.R.N.G., tutti caduti per un gioco più grande di loro. «Matt è vittima e carnefice... lui crede davvero che Mezzanotte sia questo Dave, l'amico di sempre. Lady Liberty finirà col pensare che Mezzanotte sia la prima puttanella che si troverà davanti e che indosserà abiti più belli dei suoi. Quel chiacchierone di Salazar crederà nell'avvento di un nuovo figlio di dio e...», sentì la bocca impastata, anche deglutire gli venne difficile. «Che gli ficchino in testa quello che vogliono, su di lui sapevo già di non poter contare. A questo punto mi chiedo chi sarà il primo ad aprire gli occhi e capire come stanno realmente le cose...».
«Tu?», Jolly sorrise. «Tu l'hai già fatto, è vero... e io sono morto! Vuoi che vada alla torre? Che prenda qualcuno e...»
«No!», tuonò Yell. Il sorriso sul volto di Jolly si tramutò in un'espressione di muto sgomento. Ma fu un istante, solo e soltanto un istante. Poi riprese a ridere. «Siamo tutti figli della stessa sciagura, di un dono così maledettamente iniquo da... troppo potere corrompe, Jolly, porta alla follia chi lo possiede e tutti coloro che vi stanno intorno. Come se esso fosse una stella e, tutti gli altri, stupidi pianeti privi di vita...»
«Oh oh oh...».
«Il potere è vivo», riprese Yell. Cominciò a camminare verso l'uscita del vicolo. Jolly restò alle sue spalle. «Il potere corrompe...».
«Ogni potere».
«Ogni potere, certo... specialmente se è vivo e ha deciso che questo mondo deve essere suo. È stato Matt a volere che noi sei ci riunissimo... e le sue intenzioni erano buone, ne sono certo».
«L'hai già detto. Matt è vittima quanto noi, Rebel. Ma di cosa?».
«Di se stesso», rispose Yell. «Del suo potere e di quello che l'incidente gli ha fatto», il vecchio super prese fiato. «Posso sbagliarmi, Jolly.  Ma c'è una parte di me che ne è fermamente convinta... troppe cose tornano... la nostra cabala, l'attenzione per quel ragazzo e per i suoi poteri... e Salazar. Perché coinvolgere Salazar nel nostro progetto?».
«Salazar ha la torre».
«La tecnologia e le conoscenze. Salazar è entrato nel gruppo perché Matt credeva che servisse uno come lui... io ero contrario, quell'uomo è vuoto, vive in virtù della sua fede. Ma adesso... Cos'è che può volere Salazar da tutto questo? Anche lui è stato ingannato come noi, me lo sento... e Matt è l'unico ad avere il potere di controllarci tutti».
«Il ragazzo di cui hai parlato è Prezzemolino?», chiese Jolly. «O forse era Mister basilico...?».
«Non è questo l'importante», Yell era spazientito. Lo guardò si maledisse. “Come ho fatto a sopportarlo per tutti questi anni?”, pensò. “Non è Eddie Tormack a preoccuparmi, è il suo potere”. «Eddie può generare la vita. Qualunque sia il loro obiettivo...». Fu allora che li vide sgusciare nella penombra. I suoi occhi lampeggiarono.
«Sei sempre stato al fianco di Matt. Avete formato la cabala insieme. Tu eri la mente, lui il braccio e...», Jolly sbottò in una risata che si protrasse per qualche minuto. «Io ero il buffone, ovviamente. Ma io sono già morto settantasette volte... Tu? Il potere corrompe, dici da grand'uomo quale sei. Ma se tutti gli altri credono nella realtà distorta creata da Matt, perché non tu?». Prima che potesse tornare a ridere, Yell si era già scagliato contro di lui. Lo accolse con un sorriso gelido, diverso, e aspettò che lo attraversasse prima di voltarsi a guardare.

Yell combatté con i tre Triari come avrebbe fatto ai vecchi tempi, quando il mondo era più facile e c'erano soltanto buoni e cattivi. Nessuna menzogna, nessun inganno. Ne mise uno a terra e si volse a guardare l'altro. Dovette parare i suoi colpi, schivarli. Jolly osservava in silenzio.
«Io non sono come tutti gli altri, Jolly», esclamò. Afferrò il nemico per la gola e strinse, poi lo spinse contro una parete. Estrasse la pistola e... 
Ne restò soltanto uno. Poteva finirlo con un solo colpo ma non era questo che voleva. Voleva l'ultima, inconfutabile, prova. Gli si avvicinò, il Triario sembrava quasi volesse aspettarlo. «Mostrami il tuo vero volto», gli disse. «Il volto del tuo creatore». 
Il Triario obbedì.
La maschera iniziò a sudare, rivoli scuri corsero via e rivelarono un volto che Rebel Yell conosceva bene. Il volto del sogno americano. «Quand'ero piccolo mia madre diceva sempre la stessa cosa. Noi non avevamo nulla e fuori dalla nostra porta il mondo mangiava e godeva di tesori che erano anche nostri. Lei mi guardava, guardava mia sorella e poi ci mostrava quel mondo che tanto ci affascinava, quel mondo che invidiavamo con tutto il nostro animo e diceva: 'Basta un attimo, figli miei, un attimo solo e anche il sogno più grande può diventare l'incubo peggiore'. Mi spiace per te, Matt». Premere il grilletto fu quasi una liberazione.

«Ora me lo spieghi, amico? Che ci faceva Matt in quel brutto corpo?».
«È un potere come un altro... uno dei tanti. Ho già visto qualcosa di simile aldilà dell'oceano». “Chissà se Wael intende muoversi... il potere attira potere e non c'è uomo che abbia una bramosia pari a quella del Grande Thot...”.
«Oh... e Matt ha questo potere?».
«Se quello che penso è giusto, Jolly, Matt non possiede alcun potere. È il potere a possedere lui...». Uscì dal vicolo lasciandosi Quello che Ride alle spalle. Ma per Jolly lo spazio non aveva alcun valore. Una volta fuori, il super era già lì e lo guardava col suo ghigno beffardo.
«Cosa vuoi che faccia, mio immenso amico?», gli chiese-
«Musashi, non mi resta che lui... Trovalo e digli che il governo e le sue spie possono anche andare a farsi fottere. Quello che mi serve è altro...».
Jolly intanto alzò lo sguardo e accolse con meraviglia il fiocco dolce che gli scivolò sul naso. «Cos'è che ti serve? Un altro passaggio? Posso pensarci io... di nuovo!».
«No. Quando sei in guerra hai bisogno di una sola cosa: un esercito, Jolly. E non serve né a me né a te... è questo dannato mondo ad averne bisogno. Prenderemo la torre e se non avremo alternative uccideremo American Dream». Poi alzò lo sguardo e la neve si poggiò, soffice, sul suo volto. I ricordi iniziarono a riaffiorare come un treno in corsa. Chiuse gli occhi e li scacciò via. Non erano affatto candidi come la neve... erano rossi, rossi come il sangue.
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16 commenti:

  1. Fighissimo il Jolly!!
    Però mamma mia...mi si incasina sempre di più la testa con tutti questi intrecci! O_o
    Penso che dovrò ri-ri-leggere tutto l'ebook per riacchiappare le sotto-trame aperte e i personaggi in giro...
    E mancano altri due capitoli! O_O
    Che cagazza... :D

    Comunque complimenti Qwerty per il personaggio strafigo e il suo potere... E Yell è sempre più coatto! :D

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  2. Sono d'accordo, Jolly è un gran bel personaggio. Galleggia in aria, si teletrasporta (?), è morto un sacco di volte ed è un gran spione :D Fico proprio! Finalmente poi (magari erano già state dette ma mi accorgo solo ora e quindi rileggerò il tutto) sappiamo che probabilmente i componenti dei ''sei'' sono Yell, Matt, Jolly, Musashi, Salazar e... In teoria uno che non si sa se sia morto, in vacanza, o chissà cos'altro. Bello il rievocare il fatto che Dave, vecchio amico di Matt, avesse ''sempre saputo''. E infine, dietro il volto del creatore del Triaro, Matt! Tadààà! Ora, per come vedevo io la storia tanto tempo fa (capitolo 14), speravo in una relazione molto stretta fra l'entità di Mezzanotte e Matt. Qui con questa rivelazione ti sei molto avvicinato a ciò che speravo, perciò mi piace un sacco. Le cose si sono poi evolute in modo diverso negli altri capitoli. Restano molte questioni da risolvere, molte sotto trame da raccordare... Non so, sono curiosissimo :D

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    1. Sul sesto non metto bocca ma suggerisco che un telepate (che adesso "sembra" parli con la erremoscia) ci starebbe più che bene.

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    2. Ahhh dai :) In effetti leggendo bene in un certo senso lo dici. Comunque tutto è molto aperto ancora :D

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  3. Mazza, devo dire che mi sono avvicinato a capire questo capitolo solo grazie all'intervento di Cervello. Semplicemente perché la trama è molto complicata e dovrei farmi uno schema, partendo dal capitolo 1, di personaggi e intrecci - come credo abbiate fatto voi che scrivete - per andare liscio.
    A parte ciò, anche questo - come gli altri - è un bel testo dal punto di vista tecnico. Sono sempre più contento dell'alto standard dei partecipanti a #2MM!

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  4. Intanto salve a tutti e grazie per aver letto. Spero che il capitolo non complichi le cose ma, se possibile, raggiunga il mio intento di semplificarle un po' di più. Ho ripreso eventi e situazioni per provare a dare un po' di equilibrio e continuità alla faccenda... se avete dubbi, non esitate a chiedere. Captcha permettendo vi rispondo :P

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  5. Mi è piaciuto. :)
    Jolly, nonostante le evidenti ispirazioni, ha una sua personalità e risulta comunque originale come personaggio. E Rebel fa la sua figura. :)

    Ciao,
    Gianluca

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  6. Mi è piaciuto molto. Certo la paura in attesa di dovermene occupare io aumenta.
    Questo peró è un altro discorso...
    Complimenti a te per aver creato il Jolly. :)

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  7. Jolly è un personaggio splendido :D, mi ha ricordato un giullare psicopatico di un libro, bello davvero!
    Splendida evoluzione della storia :D

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  8. Molto interessante... ma i 7 non erano uno dei presenti alla riunione di salazar (quindi uno fra salazar, la figlia, matt, nightshifter, edddie) più altri sei? come fanno a esserne parte sia salazar che matt???
    In ogni caso ottimo quello che ride, bello sviluppo della situazione, rebel yell sembrava un personaggio molto defilato e invece è nel vivo dell'azione, forse uno degli eroi principali... mi sorprende ma certo non mi dispiace :)
    Si profila un bello scontro fra Toth e Matt, più relativi cloni/triari/canopi... il duello più affollato di sempre dai tempi di Jamie Madrox!!!

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  9. Grazie a tutti. Bello sapere che Jolly piaccia, l'idea di base era creare un personaggio diverso. Meno attivo degli altri, bizzarro ma al contempo potente. E l'essere immortale e immateriale non può che essere un gran potere... mentre lo creavo avevo in mente uno spin-off: "l'osservatore" ma al momento non ho né il tempo né la testa per lavorarci. Chi lo definisce un "gran spione", però, ha capito proprio tutto :P

    @francesco_Imp: lo dico senza problemi. Su quanto accaduto all'interno della Salazar Tower ho le idee molto confuse. Potrei aver frainteso qualcosa, nel caso me ne scuso.
    Ciononostante con due elementi che ho introdotto in questo capitolo (l'inganno fiutato da Yell e il fatto che i Triari - come i canopi a cui mi sono ispirato neppure velatamente - possano cambiare forma potrebbero tornare utili a chi intende perseguire la mia strada.

    Con Yell, personaggio di cui mi sono innamorato non appena l'ho incontrato nel capitolo di - mi sembra - Davide Mana, ho voluto mischiare un po' le carte in tavola. Yell voleva stare fuori dalla faccenda, è vero. Ma è lui stesso a ripeterselo:

    “Stanne fuori”, continuava a dirsi. Tutto inutile.

    Il bluff era molto più grande di ciò che sembra?
    Qwerty.

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  10. Ho trovato questo capitolo un po' lento all'inizio, ma è sempre un rischio quando il focus è sulla psicologia di un personaggio. Ho apprezzato il Jolly, poveraccio.
    Riguardo ai sei, anch'io avevo inteso che fossero sei, non sette. La locuzione "Tizio e i sei" non significa necessariamente sette. Ora, però, non mi ricordo chi fosse Tizio... Credo comunque che i dettagli si potranno tranquillamente sistemare alla fine.
    Un pochino confusa la seconda metà. Si avverte però la possibilità, finalmente, di una convergenza alla Salazar Tower all'alba delle 6:30 (quasi).
    Tra parentesi, la Timeline è utilissima, a questo punto!

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  11. La frase è questa...

    "Poi la luce scomparve, e lei si accasciò nel suo cilindro. Cercò Eddie, ma era ancora abbagliata, non vedeva niente, solo ombre.
    «Gli altri Sei?» sentì dire a suo padre «Ora li percepisci?»
    «Sì» disse American Dream.
    «Vai allora.»
    Bonnie svenne."

    In effetti potrebbero anche essere otto: due (salazar + matt) più altri sei... se non sei più chissà quanti altri... male che vada si può sempre post editare il tutto, se non ci troviamo coi conti...

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    1. Oh, bravo!
      In effetti, da questa frase si genera l'inghippo. Leggendo Sei con la maiuscola, sembra che siano questi Sei a formare un gruppo di qualche tipo. Forse "altri" e poi "Sei" è stata una scelta un po' confusa. A mio modo di vedere, se si decide che sono sei, basta togliere "altri", mentre se sono sette... beh, togliere la maiuscola.
      In ogni caso, non è una grossa incongruenza.

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  12. Io avevo inteso che i sei fosse Sei. Non a caso in molti dei commenti ai capitoli si parlava di Sei personaggi.

    Una spiegazione c'è sempre, comunque, magari gli "gli altri sei" di cui parlava Salazar non erano i Sei a cui accenna Yell nel capitolo in cui fa la sua comparsa ("Siamo là fuori e osserviamo"), che è il concetto che riprendo nel mio capitolo chiamandola "Cabala". Quelli di Salazar possono essere Sei elementi utili a raggiungere lo scopo (che sia suo o qualcosa di indotto, come presume Yell).
    Oppure quelli che parlavano non erano i veri Salazar e AD o ancora...

    Insomma, nulla che un po' di brainstorming non possa sanare, dai. XD
    Qwerty

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  13. Molto, molto bravo. Mi state facendo piacere i supereroi!

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