Admiral City
Nei pressi della Salazar Tower
07:25 A.M.
Il suo avversario attaccò nuovamente. Il primo pugno venne schivato, mentre il secondo lo colpì in pieno, sbalzandolo all’indietro. American Way impattò contro il muro di un edificio e affondò dentro la struttura. Rockster, fermo in mezzo alla strada, era ormai enorme, i suoi pugni travolgenti. Lo scontro andava avanti da più di un’ora, il supereroe più amato dagli americani non si stupì nel vedere il Super di Fortress Europe con il fiatone. American Way sorrise da sotto le macerie, ignorando la sensazione che gli si era insinuata dentro.
Quando aveva abbandonato i sotterranei della torre era stato intercettato da Nightshifter. L’essere fatto d’ombra lo aveva attirato a sé e aveva sentito il freddo avvolgerglisi attorno. Una sensazione di violazione che ancora non lo aveva abbandonato del tutto. L’abbraccio di Nightshifter lo aveva portato in un mondo d’oscurità, dal quale era riemerso solo in cima alla torre, ritrovandosi di fronte al suo amico, Dave, Mezzanotte. Appena lasciata la torre era stato bloccato da Rockster. Aveva pensato di risolvere la questione in poco tempo, invece Rockster era ancora lì, a menare pugni e a ruggire infuriato.
American Way si alzò in volo, scartò un attacco dell’europeo e si librò verso l’alto. Dopo qualche istante sentì l’urlo di Rockster e il rumore dell’asfalto che si spaccava. Guardò dietro di sé, Rockster aveva spiccato un salto nel tentativo di intercettarlo. Si arrestò all’improvviso, si volse verso l’avversario e caricò la sua potenza. Tutta, senza più freni. Sorrise di nuovo, poi scattò in avanti, annullando la distanza che lo separava dall’avversario. Lo colpì in mezzo al volto. L’impatto fu devastante, il rumore come quello di un terremoto, le finestre di alcuni edifici vicini esplosero in mille pezzi, gli antifurti delle automobili iniziarono a lamentarsi.
Osservò il corpo di Rockster precipitare verso il basso, atterrare aprendo una spaccatura sull’asfalto. Il Super americano sfrecciò verso di lui, caricando un secondo pugno. Rallentò poco prima di arrivare a livello del terreno, rimase sospeso in aria, a pochi centimetri dal muso dell’europeo. Infine lasciò andare il braccio e il pugno si riversò con tutta la sua forza sul petto di Rockster. Sentì qualcosa rompersi. La spaccatura nel terreno si allargò.
American Way appoggiò i piedi sulla strada e osservò il corpo del suo avversario. Il suo sorriso si aprì, constatando la morte di Rockster.
***
Admiral City
Salazar Tower
08:25 A.M.
Quando si trovò all’altezza del quindicesimo piano, decise di entrare nella torre. Sfondò una finestra e si ritrovò in un grande salone. Uranium si guardò intorno, notando il tronco di una quercia che dal piano inferiore arrivava fino a quello superiore. L’Uomo Atomico corrugò la fronte, poi il pavimento vicino all’albero si frantumò e apparve American Dream.
«Matt!» urlò.
Ma quello davanti a lui non era American Dream. Sbuffi di fumo nero gli uscivano dalla bocca a ogni respiro e il volto era distorto in una smorfia crudele.
«No, non sei lui…»
Le fattezze di American Dream iniziarono a dissolversi, rivelando un essere sfuggente, un’ombra oscura che non sembrava possedere una fisionomia propria. Uranium avvertì la sua risata rimbombare nell’ambiente.
«Non sono American Dream più di quanto non sia tante altre persone. Mi chiamano Nightshifter.»
«Sei un essere fatto d’ombra?»
«Sì, possiamo metterla così, Uomo Atomico. Io sono ombre, copie di fattezze e poteri.»
«Rubi fattezze e poteri?»
«Li copio, li rubo, usa la parola che preferisci. Come ogni ladro ho diversi metodi, ma il risultato è sempre lo stesso.»
Uranium si mosse, alzò il braccio verso Nightshifter.
«Cosa hai fatto a Matt?»
«Io? Dovresti chiedere cosa gli ha fatto il padrone di questa torre, semmai. Inoltre, davvero vorresti usare i tuoi poteri qui dentro? Ti facevo più prudente.»
Uranium dovette riconoscere che l’essere aveva ragione. Sprigionando i suoi poteri lì dentro avrebbe potuto causare danni irreparabili. Frustrato fece ricadere il braccio. Vide l’essere assumere di nuovo le sembianze del suo amico e collega. Il falso American Dream gli sfilò affianco e si fermò un attimo alla finestra da cui Uranium era entrato. L’essere indicava verso l’alto, un gesto inequivocabile. Lo vide volare via, diretto verso il tetto della torre. L’Uomo Atomico si lanciò al suo inseguimento.
***
Admiral City
Attico del Crowne Plaza
08:26 A.M.
Theodor decise di chiudere il dialogo che si stava svolgendo al quindicesimo piano della torre. Le sue labbra si mossero, ma il suono venne udito solo laggiù, da Uranium.
Tito gli si avvicinò, domandandogli se stesse andando tutto per il meglio.
Theodor tornò per un attimo in sé, controllando la sua essenza d’ombra in modo automatico, senza concentrarsi. Si rivolse al fratello e gli poggiò una mano sulla spalla.
«Sì, il rendez-vous in cima alla torre è quasi completo, ora che Uranium ci degnerà della sua presenza.»
***
Admiral City
Nei pressi della Salazar Tower
07:35 A.M.
American Way fece qualche passo, lasciandosi il cadavere di Rockster alle spalle. Subito dopo sentì che qualcosa era appena atterrato dietro di lui. Qualcosa di grosso. Si girò e vide Starcrusher, avvolto da scariche purpuree, fermo con i piedi piantati sul corpo dell’europeo, ormai tornato alle sue dimensioni normali.
«American Dream!» urlò.
«Way, mi chiamo American Way, stupido bestione.»
Starcrusher non replicò e lanciò una scarica viola verso il suo avversario. American Way la deviò con il braccio, un edificio lì affianco esplose.
Si avventò contro il nuovo avversario, accusandolo di non avergli fatto riprendere il fiato dopo aver steso Rockster. Starcrusher non rispose, attese di essere a distanza sufficiente e lanciò nuove scariche, tutte prontamente deviate dal Super americano.
«Tutto qui quello che sai fare, Starcrusher?»
«No.»
Starcrusher gli si avvicinò e iniziarono a combattere per lungo tempo corpo a corpo. American Way accusò e diede colpi, dovette riconoscere che il supercriminale era un avversario decisamente più ostico di quell’europeo che giaceva ai loro piedi. Starcrusher pareva instancabile, per quanto American Way sferrasse i suoi colpi, il criminale riusciva a schivarli, oppure ad accusarli senza mostrare troppi danni.
A un certo punto, stanco della durata della battaglia, American Way si fiondò dentro un edificio, seguito dall’avversario. Doveva trovare un modo per abbatterlo una volta per tutte, se non voleva sprecare altro tempo prezioso. Pensò di riutilizzare il trucchetto usato con Rockster, quindi caricò tutta la sua potenza e si fermò all’improvviso, girandosi verso Starcrusher. Tuttavia il criminale era troppo vicino e, anziché muoversi verso di lui per attaccarlo, American Way si ritrovò stretto tra le sue possenti braccia, immobilizzato dalla forza del criminale.
«Ora vedrai cosa so fare, American Dream.»
Il corpo di Starcrusher venne avvolto di nuovo da scariche purpuree. American Way iniziò ad avvertire un’intensa sensazione di calore provenire dal suo avversario. L’energia misteriosa che lui riusciva a governare si stava concentrando dentro il suo corpo, era avvolto da una luce viola intermittente.
Starcrusher sorrise, l’energia esplose. L’edificio venne distrutto completamente, i detriti si sparsero per decine di chilometri attorno all’esplosione. Crollarono altri palazzi, le automobili parcheggiate lì vicino volarono via a grande distanza. Il rimbombo si attenuò solo dopo qualche minuto.
Starcrusher si accorse che il corpo di American Dream era leggero come un fuscello. Lo lasciò andare e lui si accasciò al suolo. Il supercriminale lo guardò attentamente e poi esultò lanciando scariche viola verso il cielo. American Dream era morto.
***
Admiral City
Centro S.T.A.R.T.
08:30 A.M.
«Non sento più i suoi pensieri» affermò Scanner.
Rushmore lo guardò, incitandolo a esprimersi meglio.
«Il sogno americano è morto. Ed è morto proprio da American Dream. Negli ultimi istanti di vita gli inganni di Salazar sono sfumati, Matt si è reso conto delle menzogne su Dave, delle illusioni su Mezzanotte in cima alla torre, del male che ha fatto agli europei. Ha pensato a Libby.»
«Non sarà facile spiegarle tutto quello che è accaduto a Matt…» sussurrò Rushmore.
«La sento di nuovo, proprio ora. La nostra Lady Liberty finalmente si sta svegliando.»
Rushmore tirò un rumoroso sospiro di sollievo.
***
Admiral City
Tetto della Salazar Tower
08:30 A.M.
Nightshifter raggiunse il tetto della torre. Vide Salazar e Mezzanotte avvicinarglisi, gli sguardi determinati.
«Grazie per aver fatto le mie veci in mia assenza…» cominciò Mezzanotte.
Il falso American Dream fece un gesto rapido con le mani per minimizzare, e poi si rivolse verso il ciglio del tetto.
«Sta per arrivare» disse.
In quel momento Uranium apparve in volo e andò ad atterrare a qualche metro di distanza dai tre.
«Eccolo arrivato, finalmente! Il Super che fa al caso nostro, per aprire le danze» commentò Salazar.
«È ora di accelerare i tempi, di mandare avanti l’orologio del mondo» aggiunse Nightshifter.
Salazar e Mezzanotte annuirono insieme, mentre le fattezze di American Dream iniziarono a cambiare. Al posto dell’aspetto del Super più famoso d’America apparve il corpo snello e affascinante di una delle attrici più desiderate del globo, Scarlett Johansson. Un filo di fumo nero galleggiò davanti alle labbra carnose. I tre risero di fronte all’espressione incredula dell’Uomo Atomico.
«Nessuno immaginava cosa si celasse dentro di lei. Nemmeno lei lo sapeva» commentò Nightshifter.
Gli occhi della Johansson si illuminarono di una luce rossa e il sole accelerò il suo cammino lungo il cielo. Nightshifter osservò lo stupore nel volto di Uranium, mentre l’Uomo Atomico era bloccato a guardare il cambiamento temporale di fronte ai suoi occhi. Il sole tramontò, la notte prese di nuovo il sopravvento sul giorno.
***
Admiral City
Tetto della Salazar Tower
11:45 P.M.
Alla fine la luce rossa scomparve dagli occhi della donna. Uranium riuscì di nuovo a muoversi, mentre Nightshifter riassunse le sue sembianze e allargò le braccia.
«Il tempo è vicino, ora mancano solo quindici minuti a mezzanotte.»
Nei pressi della Salazar Tower
07:25 A.M.
Il suo avversario attaccò nuovamente. Il primo pugno venne schivato, mentre il secondo lo colpì in pieno, sbalzandolo all’indietro. American Way impattò contro il muro di un edificio e affondò dentro la struttura. Rockster, fermo in mezzo alla strada, era ormai enorme, i suoi pugni travolgenti. Lo scontro andava avanti da più di un’ora, il supereroe più amato dagli americani non si stupì nel vedere il Super di Fortress Europe con il fiatone. American Way sorrise da sotto le macerie, ignorando la sensazione che gli si era insinuata dentro.
Quando aveva abbandonato i sotterranei della torre era stato intercettato da Nightshifter. L’essere fatto d’ombra lo aveva attirato a sé e aveva sentito il freddo avvolgerglisi attorno. Una sensazione di violazione che ancora non lo aveva abbandonato del tutto. L’abbraccio di Nightshifter lo aveva portato in un mondo d’oscurità, dal quale era riemerso solo in cima alla torre, ritrovandosi di fronte al suo amico, Dave, Mezzanotte. Appena lasciata la torre era stato bloccato da Rockster. Aveva pensato di risolvere la questione in poco tempo, invece Rockster era ancora lì, a menare pugni e a ruggire infuriato.
American Way si alzò in volo, scartò un attacco dell’europeo e si librò verso l’alto. Dopo qualche istante sentì l’urlo di Rockster e il rumore dell’asfalto che si spaccava. Guardò dietro di sé, Rockster aveva spiccato un salto nel tentativo di intercettarlo. Si arrestò all’improvviso, si volse verso l’avversario e caricò la sua potenza. Tutta, senza più freni. Sorrise di nuovo, poi scattò in avanti, annullando la distanza che lo separava dall’avversario. Lo colpì in mezzo al volto. L’impatto fu devastante, il rumore come quello di un terremoto, le finestre di alcuni edifici vicini esplosero in mille pezzi, gli antifurti delle automobili iniziarono a lamentarsi.
Osservò il corpo di Rockster precipitare verso il basso, atterrare aprendo una spaccatura sull’asfalto. Il Super americano sfrecciò verso di lui, caricando un secondo pugno. Rallentò poco prima di arrivare a livello del terreno, rimase sospeso in aria, a pochi centimetri dal muso dell’europeo. Infine lasciò andare il braccio e il pugno si riversò con tutta la sua forza sul petto di Rockster. Sentì qualcosa rompersi. La spaccatura nel terreno si allargò.
American Way appoggiò i piedi sulla strada e osservò il corpo del suo avversario. Il suo sorriso si aprì, constatando la morte di Rockster.
***
Admiral City
Salazar Tower
08:25 A.M.
Quando si trovò all’altezza del quindicesimo piano, decise di entrare nella torre. Sfondò una finestra e si ritrovò in un grande salone. Uranium si guardò intorno, notando il tronco di una quercia che dal piano inferiore arrivava fino a quello superiore. L’Uomo Atomico corrugò la fronte, poi il pavimento vicino all’albero si frantumò e apparve American Dream.
«Matt!» urlò.
Ma quello davanti a lui non era American Dream. Sbuffi di fumo nero gli uscivano dalla bocca a ogni respiro e il volto era distorto in una smorfia crudele.
«No, non sei lui…»
Le fattezze di American Dream iniziarono a dissolversi, rivelando un essere sfuggente, un’ombra oscura che non sembrava possedere una fisionomia propria. Uranium avvertì la sua risata rimbombare nell’ambiente.
«Non sono American Dream più di quanto non sia tante altre persone. Mi chiamano Nightshifter.»
«Sei un essere fatto d’ombra?»
«Sì, possiamo metterla così, Uomo Atomico. Io sono ombre, copie di fattezze e poteri.»
«Rubi fattezze e poteri?»
«Li copio, li rubo, usa la parola che preferisci. Come ogni ladro ho diversi metodi, ma il risultato è sempre lo stesso.»
Uranium si mosse, alzò il braccio verso Nightshifter.
«Cosa hai fatto a Matt?»
«Io? Dovresti chiedere cosa gli ha fatto il padrone di questa torre, semmai. Inoltre, davvero vorresti usare i tuoi poteri qui dentro? Ti facevo più prudente.»
Uranium dovette riconoscere che l’essere aveva ragione. Sprigionando i suoi poteri lì dentro avrebbe potuto causare danni irreparabili. Frustrato fece ricadere il braccio. Vide l’essere assumere di nuovo le sembianze del suo amico e collega. Il falso American Dream gli sfilò affianco e si fermò un attimo alla finestra da cui Uranium era entrato. L’essere indicava verso l’alto, un gesto inequivocabile. Lo vide volare via, diretto verso il tetto della torre. L’Uomo Atomico si lanciò al suo inseguimento.
***
Admiral City
Attico del Crowne Plaza
08:26 A.M.
Theodor decise di chiudere il dialogo che si stava svolgendo al quindicesimo piano della torre. Le sue labbra si mossero, ma il suono venne udito solo laggiù, da Uranium.
Tito gli si avvicinò, domandandogli se stesse andando tutto per il meglio.
Theodor tornò per un attimo in sé, controllando la sua essenza d’ombra in modo automatico, senza concentrarsi. Si rivolse al fratello e gli poggiò una mano sulla spalla.
«Sì, il rendez-vous in cima alla torre è quasi completo, ora che Uranium ci degnerà della sua presenza.»
***
Admiral City
Nei pressi della Salazar Tower
07:35 A.M.
American Way fece qualche passo, lasciandosi il cadavere di Rockster alle spalle. Subito dopo sentì che qualcosa era appena atterrato dietro di lui. Qualcosa di grosso. Si girò e vide Starcrusher, avvolto da scariche purpuree, fermo con i piedi piantati sul corpo dell’europeo, ormai tornato alle sue dimensioni normali.
«American Dream!» urlò.
«Way, mi chiamo American Way, stupido bestione.»
Starcrusher non replicò e lanciò una scarica viola verso il suo avversario. American Way la deviò con il braccio, un edificio lì affianco esplose.
Si avventò contro il nuovo avversario, accusandolo di non avergli fatto riprendere il fiato dopo aver steso Rockster. Starcrusher non rispose, attese di essere a distanza sufficiente e lanciò nuove scariche, tutte prontamente deviate dal Super americano.
«Tutto qui quello che sai fare, Starcrusher?»
«No.»
Starcrusher gli si avvicinò e iniziarono a combattere per lungo tempo corpo a corpo. American Way accusò e diede colpi, dovette riconoscere che il supercriminale era un avversario decisamente più ostico di quell’europeo che giaceva ai loro piedi. Starcrusher pareva instancabile, per quanto American Way sferrasse i suoi colpi, il criminale riusciva a schivarli, oppure ad accusarli senza mostrare troppi danni.
A un certo punto, stanco della durata della battaglia, American Way si fiondò dentro un edificio, seguito dall’avversario. Doveva trovare un modo per abbatterlo una volta per tutte, se non voleva sprecare altro tempo prezioso. Pensò di riutilizzare il trucchetto usato con Rockster, quindi caricò tutta la sua potenza e si fermò all’improvviso, girandosi verso Starcrusher. Tuttavia il criminale era troppo vicino e, anziché muoversi verso di lui per attaccarlo, American Way si ritrovò stretto tra le sue possenti braccia, immobilizzato dalla forza del criminale.
«Ora vedrai cosa so fare, American Dream.»
Il corpo di Starcrusher venne avvolto di nuovo da scariche purpuree. American Way iniziò ad avvertire un’intensa sensazione di calore provenire dal suo avversario. L’energia misteriosa che lui riusciva a governare si stava concentrando dentro il suo corpo, era avvolto da una luce viola intermittente.
Starcrusher sorrise, l’energia esplose. L’edificio venne distrutto completamente, i detriti si sparsero per decine di chilometri attorno all’esplosione. Crollarono altri palazzi, le automobili parcheggiate lì vicino volarono via a grande distanza. Il rimbombo si attenuò solo dopo qualche minuto.
Starcrusher si accorse che il corpo di American Dream era leggero come un fuscello. Lo lasciò andare e lui si accasciò al suolo. Il supercriminale lo guardò attentamente e poi esultò lanciando scariche viola verso il cielo. American Dream era morto.
***
Admiral City
Centro S.T.A.R.T.
08:30 A.M.
«Non sento più i suoi pensieri» affermò Scanner.
Rushmore lo guardò, incitandolo a esprimersi meglio.
«Il sogno americano è morto. Ed è morto proprio da American Dream. Negli ultimi istanti di vita gli inganni di Salazar sono sfumati, Matt si è reso conto delle menzogne su Dave, delle illusioni su Mezzanotte in cima alla torre, del male che ha fatto agli europei. Ha pensato a Libby.»
«Non sarà facile spiegarle tutto quello che è accaduto a Matt…» sussurrò Rushmore.
«La sento di nuovo, proprio ora. La nostra Lady Liberty finalmente si sta svegliando.»
Rushmore tirò un rumoroso sospiro di sollievo.
***
Admiral City
Tetto della Salazar Tower
08:30 A.M.
Nightshifter raggiunse il tetto della torre. Vide Salazar e Mezzanotte avvicinarglisi, gli sguardi determinati.
«Grazie per aver fatto le mie veci in mia assenza…» cominciò Mezzanotte.
Il falso American Dream fece un gesto rapido con le mani per minimizzare, e poi si rivolse verso il ciglio del tetto.
«Sta per arrivare» disse.
In quel momento Uranium apparve in volo e andò ad atterrare a qualche metro di distanza dai tre.
«Eccolo arrivato, finalmente! Il Super che fa al caso nostro, per aprire le danze» commentò Salazar.
«È ora di accelerare i tempi, di mandare avanti l’orologio del mondo» aggiunse Nightshifter.
Salazar e Mezzanotte annuirono insieme, mentre le fattezze di American Dream iniziarono a cambiare. Al posto dell’aspetto del Super più famoso d’America apparve il corpo snello e affascinante di una delle attrici più desiderate del globo, Scarlett Johansson. Un filo di fumo nero galleggiò davanti alle labbra carnose. I tre risero di fronte all’espressione incredula dell’Uomo Atomico.
«Nessuno immaginava cosa si celasse dentro di lei. Nemmeno lei lo sapeva» commentò Nightshifter.
Gli occhi della Johansson si illuminarono di una luce rossa e il sole accelerò il suo cammino lungo il cielo. Nightshifter osservò lo stupore nel volto di Uranium, mentre l’Uomo Atomico era bloccato a guardare il cambiamento temporale di fronte ai suoi occhi. Il sole tramontò, la notte prese di nuovo il sopravvento sul giorno.
***
Admiral City
Tetto della Salazar Tower
11:45 P.M.
Alla fine la luce rossa scomparve dagli occhi della donna. Uranium riuscì di nuovo a muoversi, mentre Nightshifter riassunse le sue sembianze e allargò le braccia.
«Il tempo è vicino, ora mancano solo quindici minuti a mezzanotte.»
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Ottimo capitolo e ottimi colpi di scena,bravo Gianluca!
RispondiEliminaCapitolone!
RispondiEliminaAmerican Dream morto, Uranium, la Mezzanotte che si riavvicina (bisognava pur darlo un significato al titolo della Round Robin no?)!
Spettacolo!
Eh beh, Capitolo con in controcosi. Sono contento che l'aver spedito Starcrusher alla torre abbia portato a questi sconvolgimenti :) E la visione di Tito è la stessa che avevo quando l'ho descritto...sono molto contento di questo :)
RispondiEliminaGrandiosa la morte di AD/AW...ma tanto già so che Alex farà 2MM Ultimate come reboot, e quindi tutti vivi a far baldoria :) E' il mercato che lo chiede...si si...
Vedo che sei un fine conoscitore dei meccanismi fumettistici :D
EliminaChissà, chissà...
Bravo Gianluca! Da qui in avanti sei il signor Wolf che risolve problemi! E che responsabilità con American Way...
RispondiEliminaOvazioni per il ricongiungimento alla Mezzanotte!
RispondiEliminaHai anche fatto pulizia di due elementi "ingombranti". In effetti, Rockster stava cercando di raggiungere AW da parecchio!
Ho grandi aspettative per Uranium.
Bene: l'ingarbugliatissima questione AD/AW è stata risolta, la Mezzanotte si avvicina, e Starcrusher ha fatto esattamente ciò per cui era stato creato *_* Grande, Gianluca!
RispondiEliminaInnanzitutto un plauso ad Alex o chi per lui per l'immagine: capitan Marvel :(
RispondiEliminaSono molto contento per i risvolti di questo capitolo, si avvicinano alla mia idea d'inganno, quella che ho portato avanti nel mio capitolo. Manca un ultimo tassello e siamo lì XD Speriamo.
Per il resto ormai ci siamo... mi chiedo solo dove caspio sia il Jolly °_° Si sarà distratto XD
Ho scelto l'immagine giusta, eh? ;)
EliminaIl Jolly non è per niente scomparso.
EliminaUn Nick insolitamente sibillino. :P
hype
Elimina@Alex: Appropriata è dir poco XD
Grande Gianluca! Un capitolo risolutivo, forse il più efficace di tutti. Sottotrame risolte, azione, morte, inganni e show di poteri a tutta forza. Fare di meglio comincia ad essere molto difficile.
RispondiEliminaMeraviglioso! Ottimo il recupero di Scarlett che avevo abbandonato nella melma d' ombra
RispondiEliminaGrazie a tutti! *O*
RispondiEliminaE vai! Distruzione, morte e la mezzanotte che incombe...
RispondiEliminaApplausi a mano aperta, null'altro da dire!
Bravo Gianluca, ci voleva un capitolo così! :D
Bellissimo! E poi era da un sacco che aspettavo di vedere Rockster vs Aw :) winter is com..ehm, midnight is coming! *-*
RispondiEliminaOttimo Gianluca.
RispondiEliminaFinora è il capitolo migliore tra quelli apparsi.
Il capitolo serve moltissimo a chiudere sottotrame e a tirare le fila. Mi è sembrato troppo rapido, però. succedono un mucchio di cose in poche righe. Questo va a merito del narratore che è riuscito a condensare i fatti nello scarso spazio a disposizione senza creare confusione, ma allo stesso tempo, pensando a 2MM come ad un romanzo da leggere tutto di fila, mi sembra troppo sbrigativo. La morte di un personaggio come American Dream/Way, per esempio, avrebbe secondo me meritato un capitolo apposta completamente dedicato (sempre che sia morto davvero: con questa gente non si sa mai...).
RispondiEliminaè anche vero, però, che a questo punto della round robin qualcuno che tirasse tutti questi fili ci voleva proprio.
Il Moro
Una round robin NON può essere intesa come un romanzo normale, né questo è il suo scopo.
EliminaSenza contare la difficoltà di ricucire in 1500 parole una serie di trame lasciate in sospeso, con la consapevolezza di avere pochi capitoli ancora a disposizione.
Proprio per questo il capitolo di Gianluca secondo me è realizzato in maniera eccezionale.
Non volevo denigrare il lavoro di Gianluca, anzi, cavoli! Se l'avessi dovuto chiudere io tutte queste trame in così poco spazio non ci sarei mai riuscito. Diciamo che forse sono rimasto un po' spiazzato da una morte così rapida per un personaggio così importante, ucciso tra l'altro da un cattivo non proprio in primo piano. In ogni caso, tanto di cappello all'autore. Mi rendo conto di quello che voleva fare (condensabile nella frase di Nightshifter «È ora di accelerare i tempi, di mandare avanti l’orologio del mondo») e c'è riuscito alla grande.
EliminaIl Moro
Bel capitolo e fine molto commuovente per AD che si preparava alla grande battaglia e viene ucciso da un "cattivo" tutto sommato meno importante di lui.
RispondiEliminaBravo! :)
Cily
Grazie, grazie e ancora grazie! :)
RispondiElimina@Moro: L’azione è molto condensata, è vero, e probabilmente certe scene avrebbero meritato più spazio, ma non siamo in un punto in cui possiamo permetterci di "sprecare" spazio. Mancano pochissimi capitoli alla fine e certe trame andavano chiuse, e chiuse in maniera definitiva. E con definitiva intendo definitiva, so che a qualcuno può venire la tentazione di "resuscitare" i personaggi, ma io suggerisco di non farlo. E non tanto perché questo è il capitolo scritto da me, ma perché sarebbe un’ulteriore zavorra nel dover concludere la storia. Lo dico anche perché certe trame andavano chiuse molto prima di questo punto della storia, proprio per non confondere il lettore nelle fasi finali della round-rbbin.
Non ho solo voluto accelerare i tempi, ma anche fare chiarezza, e spero di esserci riuscito. E sono aspetti che tu stesso hai riconosciuto, quindi sono sicuro che capirai il mio punto di vista nella scelta di far accadere tante cose utili alla storia. :)
A ogni modo, per chiunque fosse interessato, ho appena pubblicato sul mio blog un "making of" di questo capitolo.
Ciao,
Gianluca
Oh, però resuscitare American Dream con la frase a effetto "Non sono morto. Perchè il sogno americano non muore mai!" è una bella tentazione eh... XD
EliminaE infatti ti rinnovo i complimenti per come sei riuscito a usare lo spazio a disposizione! Quello che ho detto pecedentemente era semplicemente per l'inutilissima e fastidiosissima pratica del "se l'avessi scritto io..." ;-)
EliminaComplimenti anche per il nobile intento di dare una spinta in avanti alla storia. A questo punto ci voleva.
Il Moro
Bel capitolo. Si sente che il vincolo del numero di parole è stato un bel nemico, ma sei riuscito a fare un lavoro egregio nel sistemare quello che hai sistemato! Speriamo di non sputtanare il tuo buon lavoro e quello degli altri quando sarà il mio turno... ^_^'
RispondiEliminaEpico doppio scontro per AD in questo capitolo.
RispondiEliminaOra voglio vedere che farà Libby, abbandonata troppo tempo fa in una brutta situazione.
E fra un po' toccherà a me ^^'
Well Done!
RispondiEliminaPer me la sottotrama di american dream non può chiudersi così, c'erano troppi preamboli per una fine così sbrigativa... o si era più sintetici prima, o lo si era meno, ora. E' il personaggio più importante della round robin, se deve morire può essere solo nel gran finale. Fra l'altro rimangono ancora alcune cose poco chiare sul suo conto.
RispondiEliminaIo lo farei tornare come deus ex machina a salvare la situazione nel finale.