20 Ottobre 2013
Santorini, Grecia
La prospettiva di Rosenkreutz è totalmente riempita dalla struttura della Villa, da tre giorni tutti i suoi pensieri sono rivolti alla costruzione prodotto di un opulenza di altri altri tempi.
Tempi che sembrano irrimediabilmente lontani, dal momento che tutto nel complesso che sta osservando: dal giardino incolto fino alle crepe nei muri sembrano voler denunciare un irreversibile decadenza.
Tre giorni a sorvegliare la Villa, il luogo dove convergevano tutti i segnali, tutte le emissioni incontrollate, tre giorni ad aspettare il nulla, soffrendo il caldo afoso dell'isola, interminabili ore senza nemmeno scorgere una luce che si accendesse all'interno, tre giorni senza che nessuno entrasse ed uscisse dal luogo.
Sopratutto tre giorni rovinati dalla forzata compagnia di Angelo.
Per l'ennesima volta Rosenkreutz rimpiange il fresco dei corridoi vaticani.
«Basta adesso! Sono stanco di aspettare. Riproviamo ad entrare!»
Angelo perso nel suo Ipad sembra scuotersi a stento dalla sua indolenza. Con estrema disinvoltura il giovane Super fa almeno lo sforzo di alzarsi :«Il mio potere non funziona lì!» Il dito teso ad indicare la Villa «Non so perché ma qualcosa o qualcuno dentro quella merda di posto, interferisce deviandoci. Quante volte ci abbiamo provato? tre ? Quattro? Non ti è bastata l'ultima volta?
Cavolo! Ancora sento la puzza di quella maledetta porcilaia!»
«La ragazza è lì dentro lo sento. Ascoltami Angelo, pure io preferirei fare irruzione in quel cazzo di posto con le armi spianata accompagnato da una divisione dell'Entità , però conosci gli ordini: per il momento dobbiamo cercare di tenere un profilo basso. Dai!» Prova ad addolcire Rosenkreutz «Sarà l'ultima volta! Se non dovesse funzionare nemmeno stavolta ti prometto che chiamerò rinforzi e tenteremo altre strade.»
Angelo sospira, non lo dice al suo compagno ma dentro di sé non fa altro che chiedersi come mai certe cose non siano mai capitate ad Harry Potter mentre il Capitano dell'Entità si domanda cosa abbia fatto di male per finire in compagnia del giovane
«Va bene» si rassegna Angelo «Vieni, solita procedura appoggiami una mano sulla spalla. Così. E speriamo bene. Uno... due...»
Sì. Pensa decisamente Rosenkreutz. Il Vaticano è decisamente lontano.
«Tre!»
Ancora una volta Rosenkreutz si sente risucchiare dal vuoto.
* * *
20 Ottobre 2013
Egitto – Deserto occidentale.
Non rimane poi molto del corpo di Heavy Rain dopo la caduta. Un rivolo di sangue ancora esce dal volto tumefatto del cadavere. Il resto sembra essere stato rivendicato dalla sabbia.
«A quanto pare la stagione delle piogge è finita in anticipo quest'anno.»
Rebel Yell è abituato alla morte, eppure c'è qualcosa nell'espressione di sorpresa congelata nello sguardo di Rain che lo scuote, quasi non si accorge nemmeno del risuonare rabbioso del telefono satellitare.
E ci può essere un unica persona a conoscenza di quel particolare numero.
«Ci aveva visto giusto. La crisi sta colpendo per primo l'Egitto non la Grecia.»
La risposta sembra arrivare da eoni di distanza, la voce che gli risponde tramite l'apparecchio è poco più di un sibilo, a Yell sembra di intercettare come una sorta di musica dal sottofondo.
«Siamo solo l'inizio, mi creda Yell » risponde la voce «Gli eventi stanno accadendo troppo in fretta. Perfino per me. Si sbrighi ad arrivare al Cairo, se i cloni di Wael cominciano a farsi la guerra tra loro non riusciremo più a fermare tutto questo casino.»
Rebel per un attimo pensa al Grande Toth, pensa al sé stesso di molti anni prima, non può nemmeno impedirsi di pensare per un solo, breve attimo ad Ammit.
Dei tre è questo il ricordo che gli fa più male.
Dio Mio, quanto ancora dovrò pagare per quell'unico errore?
Rebel sa che in futuro si odierà ancora di più di quanto non faccia già, ma rivolge lo stesso la domanda:
«Lei come sta?»
«La ragazza sta bene» gli risponde il crepitio lontano «Almeno per il momento. Ora debbo lasciarla, temo di stare per ricevere delle visite.»
Il satellitare rimane muto nelle mani di Yell, per la prima volta da che abbia memoria il Super si sente vecchio.
Vecchio è stanco.
Dio Mio, quanto ancora dovrò pagare per quell'unico errore?
Per tutto il resto della vita, temo.
Yell si scuote giusto in tempo per accorgersi del sopraggiungere del tramonto.
In lontananza l'immensa nube di fumo proveniente del Cairo non accenna a scomparire.
* * *
20 Ottobre 2013
Atene, Grecia
Nel momento in cui la realtà esterna riappare ai suoi occhi, Christian Maria Rosenkreutz è convinto di essere pronto a tutto. Nel momento in cui osserva il locale dentro cui è spuntato si convince di essersi sbagliato.
Attorno a lui si alzano le urla a metà tra il sorpreso e lo spaventato degli avventori del Bar.
Gli occhi di Rosenkreutz lentamente si abituano allo scintillio delle luci stroboscopiche: le scritte neon alle pareti, i vari poster disseminati per tutto il locale non lasciano spazio al dubbio.
Angelo appare più sconvolto di lui «Mi sa che siamo finiti dentro un Bar per Gay» Il ragazzo tiene gli occhi bassi mentre attorno a lui una folla di soli uomini fugge velocemente verso l'uscita calpestando un tappeto di ombrellini rosa da cocktail.
«Adesso comincio veramente a stancarmi! Riportami alla Villa Angelo, a costo di farla bombardare quel posto ora ho realmente voglia di trovarmi faccia a faccia con la persona che mi sta prendendo per il cu...per i fondelli !»
«Aspetta un momento Christian. Visto che ormai siamo qui, cosa ne diresti di farci almeno un Banana Daiqiri prima di andarcene?»
* * *
20 Ottobre 2013
Santorini, Grecia
L'eco delle ultime note dell'Adagio di Albinoni si dissolve tra le mura della Villa, dentro la stanza due uomini si studiano.
«Una musica adatta a queste circostanze, non ritieni?» Sorride Aran Ohana.
«Non saprei» Gli risponde l'agente che finge di non notare il cassetto dove Aran rinchiude il cellulare utilizzato fino a pochi istanti prima. Così come in precedenza ha finto di non fare caso alla conversazione dell'altro.
Apparentemente l'attenzione di Bannon è rivolta allo schermo del P.C da cui da ore appaiono i servizi che le reti All News di tutto il globo dedicano alla crisi egiziana: la schermata della BBC si sofferma in maniera quasi ipnotica sulle forme lisergiche della nube incendiaria, la CNN invece preferisce soffermarsi sulle urla dei feriti delle baraccopoli cairote, solo il corrispondente della tedesca ARD, rimanda in un continuo loop le inquadrature della figura umana che si muove incolume tra le fiamme color rosso sangue in direzione del palazzo presidenziale.
Bannon sente il bisogno di distogliere la vista da tutte quelle scene di distruzione. Quando si decide a parlare il suo è quasi un bisbiglio.
«Voglio risposte. Prima quando ci hai trascinato qui dentro hai accennato qualcosa sulla ragazza.»
Con un cenno della testa l'agente indica Valerie, la ragazza in fondo alla stanza ha superato la crisi provocatagli dai suoi poteri e adesso sta giocando con Flender.
Con movenze studiate, quasi da attore l'essere che si fa chiamare Aran si siede vicino a lui, un gesto delle mani e l' Adagio viene sostituito da un altra sinfonia.
«Ecco,mi sbagliavo forse l' Arlesienne è più adatta a questa chiacchierata. Con Bizet si va sempre sul sicuro.»
Le mani intrecciate sul petto Ohana sembra quasi trovare divertente l'irritazione di Bannon, adesso i due uomini sono talmente vicini che ognuno potrebbe quasi sentire il rumore del respiro dell'altro.
«Risposte Bannon? Vedi questa è una storia complicata: ufficialmente stiamo parlando di Loxias , della Hypotetical, o perfino di quei due buffoni che da giorni stanno cercando di introdursi dentro questa Villa, buffoni, che per inciso, potrò tenere lontani da noi ancora per poco. Ufficialmente c'è perfino una ragazza spaventata e quel tuo ridicolo Protocollo che ti ha imposto di occuparti di lei.»
«E in realtà?»
«In realtà questa è una storia complicata, che come tutte le storie complicate scava che ti scava si rivelano semplici storie di amicizie tradite, di padri, figli e di madri. sopratutto di madri pericolose.
Madri ingombranti e anche pericolose, aggiungerei .»
«Continuo a non capire.»
«Capirai. Eccome se capirai !» Aran allarga le braccia al cielo in atteggiamento ieratico, al punto che Bannon comincia a temere di avere a che fare con un matto.
«Vedi, non posso darti tutte le risposte che cerchi, ma non adesso! Mancano ancora due attori fondamentali alla nostra piccola farsa, presto i due buffoni saranno dentro e allora potremo procedere. Però qualcosa te la posso anticipare già adesso.»
Aran mostra tre dita.
«Come dicevo questa è fondamentalmente una storia di padri e di figli. Ci possono essere diverse tipologie di paternità o maternità: esiste la via che ci indica la natura con i figli naturali o con quelli adottivi che sono la maggioranza.» Il primo dito viene abbassato. «Poi ci può essere una seconda tipologia: i cloni di un individuo originario, come potrebbero esserlo i Canopi o i Girini del Grande Toth, tutti esseri che adesso stanno impazzendo a causa dell'eccesso di stress.»
Per un attimo l'uomo si interrompe, adesso un unico dito resta alzato, da lontano giungono le risate di Valerie. Quando riprende a parlare la voce di Aran Ohana presenta una velatura di tristezza.
«Infine ci sono i casi più pericolosi: i figli di mostri come Ammit. Naturalmente, anche se lei ancora non lo sa, parlando della nostra piccola Valerie Broussard!»
Santorini, Grecia
La prospettiva di Rosenkreutz è totalmente riempita dalla struttura della Villa, da tre giorni tutti i suoi pensieri sono rivolti alla costruzione prodotto di un opulenza di altri altri tempi.
Tempi che sembrano irrimediabilmente lontani, dal momento che tutto nel complesso che sta osservando: dal giardino incolto fino alle crepe nei muri sembrano voler denunciare un irreversibile decadenza.
Tre giorni a sorvegliare la Villa, il luogo dove convergevano tutti i segnali, tutte le emissioni incontrollate, tre giorni ad aspettare il nulla, soffrendo il caldo afoso dell'isola, interminabili ore senza nemmeno scorgere una luce che si accendesse all'interno, tre giorni senza che nessuno entrasse ed uscisse dal luogo.
Sopratutto tre giorni rovinati dalla forzata compagnia di Angelo.
Per l'ennesima volta Rosenkreutz rimpiange il fresco dei corridoi vaticani.
«Basta adesso! Sono stanco di aspettare. Riproviamo ad entrare!»
Angelo perso nel suo Ipad sembra scuotersi a stento dalla sua indolenza. Con estrema disinvoltura il giovane Super fa almeno lo sforzo di alzarsi :«Il mio potere non funziona lì!» Il dito teso ad indicare la Villa «Non so perché ma qualcosa o qualcuno dentro quella merda di posto, interferisce deviandoci. Quante volte ci abbiamo provato? tre ? Quattro? Non ti è bastata l'ultima volta?
Cavolo! Ancora sento la puzza di quella maledetta porcilaia!»
«La ragazza è lì dentro lo sento. Ascoltami Angelo, pure io preferirei fare irruzione in quel cazzo di posto con le armi spianata accompagnato da una divisione dell'Entità , però conosci gli ordini: per il momento dobbiamo cercare di tenere un profilo basso. Dai!» Prova ad addolcire Rosenkreutz «Sarà l'ultima volta! Se non dovesse funzionare nemmeno stavolta ti prometto che chiamerò rinforzi e tenteremo altre strade.»
Angelo sospira, non lo dice al suo compagno ma dentro di sé non fa altro che chiedersi come mai certe cose non siano mai capitate ad Harry Potter mentre il Capitano dell'Entità si domanda cosa abbia fatto di male per finire in compagnia del giovane
«Va bene» si rassegna Angelo «Vieni, solita procedura appoggiami una mano sulla spalla. Così. E speriamo bene. Uno... due...»
Sì. Pensa decisamente Rosenkreutz. Il Vaticano è decisamente lontano.
«Tre!»
Ancora una volta Rosenkreutz si sente risucchiare dal vuoto.
* * *
20 Ottobre 2013
Egitto – Deserto occidentale.
Non rimane poi molto del corpo di Heavy Rain dopo la caduta. Un rivolo di sangue ancora esce dal volto tumefatto del cadavere. Il resto sembra essere stato rivendicato dalla sabbia.
«A quanto pare la stagione delle piogge è finita in anticipo quest'anno.»
Rebel Yell è abituato alla morte, eppure c'è qualcosa nell'espressione di sorpresa congelata nello sguardo di Rain che lo scuote, quasi non si accorge nemmeno del risuonare rabbioso del telefono satellitare.
E ci può essere un unica persona a conoscenza di quel particolare numero.
«Ci aveva visto giusto. La crisi sta colpendo per primo l'Egitto non la Grecia.»
La risposta sembra arrivare da eoni di distanza, la voce che gli risponde tramite l'apparecchio è poco più di un sibilo, a Yell sembra di intercettare come una sorta di musica dal sottofondo.
«Siamo solo l'inizio, mi creda Yell » risponde la voce «Gli eventi stanno accadendo troppo in fretta. Perfino per me. Si sbrighi ad arrivare al Cairo, se i cloni di Wael cominciano a farsi la guerra tra loro non riusciremo più a fermare tutto questo casino.»
Rebel per un attimo pensa al Grande Toth, pensa al sé stesso di molti anni prima, non può nemmeno impedirsi di pensare per un solo, breve attimo ad Ammit.
Dei tre è questo il ricordo che gli fa più male.
Dio Mio, quanto ancora dovrò pagare per quell'unico errore?
Rebel sa che in futuro si odierà ancora di più di quanto non faccia già, ma rivolge lo stesso la domanda:
«Lei come sta?»
«La ragazza sta bene» gli risponde il crepitio lontano «Almeno per il momento. Ora debbo lasciarla, temo di stare per ricevere delle visite.»
Il satellitare rimane muto nelle mani di Yell, per la prima volta da che abbia memoria il Super si sente vecchio.
Vecchio è stanco.
Dio Mio, quanto ancora dovrò pagare per quell'unico errore?
Per tutto il resto della vita, temo.
Yell si scuote giusto in tempo per accorgersi del sopraggiungere del tramonto.
In lontananza l'immensa nube di fumo proveniente del Cairo non accenna a scomparire.
* * *
20 Ottobre 2013
Atene, Grecia
Nel momento in cui la realtà esterna riappare ai suoi occhi, Christian Maria Rosenkreutz è convinto di essere pronto a tutto. Nel momento in cui osserva il locale dentro cui è spuntato si convince di essersi sbagliato.
Attorno a lui si alzano le urla a metà tra il sorpreso e lo spaventato degli avventori del Bar.
Gli occhi di Rosenkreutz lentamente si abituano allo scintillio delle luci stroboscopiche: le scritte neon alle pareti, i vari poster disseminati per tutto il locale non lasciano spazio al dubbio.
Angelo appare più sconvolto di lui «Mi sa che siamo finiti dentro un Bar per Gay» Il ragazzo tiene gli occhi bassi mentre attorno a lui una folla di soli uomini fugge velocemente verso l'uscita calpestando un tappeto di ombrellini rosa da cocktail.
«Adesso comincio veramente a stancarmi! Riportami alla Villa Angelo, a costo di farla bombardare quel posto ora ho realmente voglia di trovarmi faccia a faccia con la persona che mi sta prendendo per il cu...per i fondelli !»
«Aspetta un momento Christian. Visto che ormai siamo qui, cosa ne diresti di farci almeno un Banana Daiqiri prima di andarcene?»
* * *
20 Ottobre 2013
Santorini, Grecia
L'eco delle ultime note dell'Adagio di Albinoni si dissolve tra le mura della Villa, dentro la stanza due uomini si studiano.
«Una musica adatta a queste circostanze, non ritieni?» Sorride Aran Ohana.
«Non saprei» Gli risponde l'agente che finge di non notare il cassetto dove Aran rinchiude il cellulare utilizzato fino a pochi istanti prima. Così come in precedenza ha finto di non fare caso alla conversazione dell'altro.
Apparentemente l'attenzione di Bannon è rivolta allo schermo del P.C da cui da ore appaiono i servizi che le reti All News di tutto il globo dedicano alla crisi egiziana: la schermata della BBC si sofferma in maniera quasi ipnotica sulle forme lisergiche della nube incendiaria, la CNN invece preferisce soffermarsi sulle urla dei feriti delle baraccopoli cairote, solo il corrispondente della tedesca ARD, rimanda in un continuo loop le inquadrature della figura umana che si muove incolume tra le fiamme color rosso sangue in direzione del palazzo presidenziale.
Bannon sente il bisogno di distogliere la vista da tutte quelle scene di distruzione. Quando si decide a parlare il suo è quasi un bisbiglio.
«Voglio risposte. Prima quando ci hai trascinato qui dentro hai accennato qualcosa sulla ragazza.»
Con un cenno della testa l'agente indica Valerie, la ragazza in fondo alla stanza ha superato la crisi provocatagli dai suoi poteri e adesso sta giocando con Flender.
Con movenze studiate, quasi da attore l'essere che si fa chiamare Aran si siede vicino a lui, un gesto delle mani e l' Adagio viene sostituito da un altra sinfonia.
«Ecco,mi sbagliavo forse l' Arlesienne è più adatta a questa chiacchierata. Con Bizet si va sempre sul sicuro.»
Le mani intrecciate sul petto Ohana sembra quasi trovare divertente l'irritazione di Bannon, adesso i due uomini sono talmente vicini che ognuno potrebbe quasi sentire il rumore del respiro dell'altro.
«Risposte Bannon? Vedi questa è una storia complicata: ufficialmente stiamo parlando di Loxias , della Hypotetical, o perfino di quei due buffoni che da giorni stanno cercando di introdursi dentro questa Villa, buffoni, che per inciso, potrò tenere lontani da noi ancora per poco. Ufficialmente c'è perfino una ragazza spaventata e quel tuo ridicolo Protocollo che ti ha imposto di occuparti di lei.»
«E in realtà?»
«In realtà questa è una storia complicata, che come tutte le storie complicate scava che ti scava si rivelano semplici storie di amicizie tradite, di padri, figli e di madri. sopratutto di madri pericolose.
Madri ingombranti e anche pericolose, aggiungerei .»
«Continuo a non capire.»
«Capirai. Eccome se capirai !» Aran allarga le braccia al cielo in atteggiamento ieratico, al punto che Bannon comincia a temere di avere a che fare con un matto.
«Vedi, non posso darti tutte le risposte che cerchi, ma non adesso! Mancano ancora due attori fondamentali alla nostra piccola farsa, presto i due buffoni saranno dentro e allora potremo procedere. Però qualcosa te la posso anticipare già adesso.»
Aran mostra tre dita.
«Come dicevo questa è fondamentalmente una storia di padri e di figli. Ci possono essere diverse tipologie di paternità o maternità: esiste la via che ci indica la natura con i figli naturali o con quelli adottivi che sono la maggioranza.» Il primo dito viene abbassato. «Poi ci può essere una seconda tipologia: i cloni di un individuo originario, come potrebbero esserlo i Canopi o i Girini del Grande Toth, tutti esseri che adesso stanno impazzendo a causa dell'eccesso di stress.»
Per un attimo l'uomo si interrompe, adesso un unico dito resta alzato, da lontano giungono le risate di Valerie. Quando riprende a parlare la voce di Aran Ohana presenta una velatura di tristezza.
«Infine ci sono i casi più pericolosi: i figli di mostri come Ammit. Naturalmente, anche se lei ancora non lo sa, parlando della nostra piccola Valerie Broussard!»
- - -
Capitolo scritto da Nicola Parisi (Nocturnia blog)
Scarica l'ebook in formato:
- Epub
- Mobi
Impaginazione a cura di eBookAndBook
Grafica a cura di Giordano Efrodini
- Epub
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Impaginazione a cura di eBookAndBook
Grafica a cura di Giordano Efrodini
E' anche già uscito il Making of.
RispondiEliminahttp://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2013/04/2-mm-nativity-backstage-making-of-del.html
Bel capitolo,bella soprattutto la parte con Rosenkreutz e Angelo quando si sono ritrovati nel gay bar sono morto dalle risate.
RispondiElimina@ Fra
EliminaGrazie!
Allora, io sto cercando di tirare le fila di tutta la nativity ;) qui già si comincia a vedere qualcosina, a raccogliere qualche frutto.
RispondiEliminaNon è male questo capitolo.
Allora, Valerie è la figlia di Ammit; Valerie, Flender, Aran e Bannon sono nella Villa di Santorini dove Rosenkreutz e Angelo cercano di entrare, giusto?
Solo loro stanno cercando di entrare lì?
Saludos!
@ Marcello
EliminaPer rispondere alle tue domande:
- Si Valerie potrebbe essere la figlia di Ammit.
- Esatto.
- Che io ricordi solo loro due stanno cercando di entrare nella Villa dove Aran,Flender,Bannon e Valerie sono asserragliati.
Ri- saludos.
AHHH! L'intreccio parentale, giusto l'elemento che non era ancora venuto fuori. Abbiamo la coppia comica, un triangolo andato malissimo (sono sempre più contento di aver nullificato Ammit) e si palesa la necessità di altre spiegazioni. Qualcuno ha visto Loxias?
RispondiElimina@ Angelo
EliminaDici che ho esagerato con l' intreccio parentale?:)
Per quanto riguarda la coppia comica ho cercato di modellare l' interazione tra Angelo e Rosenkreutz sull' esempio di quella tra Blue Bettle e Booster Gold nella Justice League gestione Giffen\ DeMatteis che per me rimane insuperata.
Avevo anche scritto una prima versione in cui compariva Loxias ma non ero soddisfatto del risultato finale...
Sulle spiegazioni ho cercato di non essere troppo stringente per non limitare eccessivamente il lavoro di chi verrà dopo di me.
Con questo spero di aver risposto ai tuoi legittimi dubbi.:)
Bel pezzo, che si intreccia un po' con elementi della season 1. :)
RispondiEliminaSiamo quasi a metà, ora occorre iniziare a far convergere le cose e a muovere i personaggi esposti, specie quelli che finora sono stati solo citati...
Ciao,
Gianluca
@ Gianluca
RispondiEliminaGrazie per aver apprezzato.
Ho provato a fare un minimo di lavoro di unificazione proprio per convergere un paio di sottotrame. Spero di esserci riuscito.:)
La figlia di Ammit! o.o Non me l'aspettavo proprio... complimenti per il twist (anche perchè inizia a raccordare un po' di sottotrame in vista del finale).
RispondiEliminaBuona ripresa anche della coppia comica, veramente spassosi. ;)
@ Francis D. Matthews
RispondiEliminaMi fa piacere che la mia idea di far diventare Valerie la figlia di Ammit. L'ho fatto proprio per cominciare a raccordare le trame. ;)
Sono felice che Angelo e Rosenkreutz stiano avendo successo come personaggi comici! :)
Scusa Nick, Ammit ha acquisito il suo potere incontrollabile nel 1973 e da allora è stata tenuta segregata da Whael che l’ha nutrita coi suoi Canopi visto che era pericolosa e inavvicinabile da chiunque. Non può essere la madre di Valerie, che è una ragazza. Isabelle dovrebbe averla concepita e partorita più di quarant’anni fa, prima dell’Incidente con la Teleforce del ‘73, eppure Valerie non è certo un’ultra-quarantenne. Anche ammettendo che la ragazza invecchi di un anno ogni dieci come gli altri super, il suo potere si è manifestato solo nel presente e niente fa pensare che abbia più della sua età. Il tutto mi sembra una forzatura, anche poco necessaria alla trama e che non tiene conto dei personaggi e delle circostanze. Non possono essere madre e figlia, non c’è logica in questo.
RispondiElimina@ Giuda
EliminaOK Accetto la critica! Hai ragione
Ho toppato alla grande e per questo sarà l' ultima volta che partecipo ad una round robin. :(
... a prescindere però che si può essere genitori in tanti altri modi, perfino con un trapianto di materiale genetico.
EliminaSaluti
Nick, non c’è bisogno di lasciare tutto. Sbagliare o dimenticare qualcosa capita. Ti dirò, leggendo il tuo capitolo io avevo inizialmente inteso che Valerie fosse “figlia di Ammit” come lo sono tutti gli altri Super nati dopo il Flare di Admiral City. Poi, dai commenti e dal tuo making of, ho capito che intendevi una parentela biologica, e quella l’ho trovata impossibile per le ragioni che ti ho esposto. Tuttavia, se intendiamo Ammit come “Madre” di una nuova generazione di Super, anche senza farlo nel modo estremista di Ram Dao e i Figli di Ammit, il tutto fila senza intoppi. :)
RispondiElimina@ Giuda
EliminaGuarda come ti ho detto accetto la critica però ammetto che il guo commento mi ha ferito principalmente alla voce" tutto questo non ha logica " e anche a quella del "non tener conto dei personaggi" dal momento che ho cercato di rispettare sia i personaggi che il avoro di tutti gli altri. E questo almeno speravo fosse chiaro!
Evidentente non ci sono riuscito.
Pazienza, vorrà dire che queste attività di scrittura non fanno per me.
Non intendevo essere offensivo, volevo solo farti rilevare un punto. Se ci sei rimasto male, probabilmente è perché questo mezzo non può veicolare il tono della voce. Io sono tranquillissimo, suggerisco solo l'approccio figlia di Ammit in quanto Super della nuova generazione, e di lasciar stare l'altra strada. Per come hai messo giù il capitolo si può procedere per quella direzione. Non hai scritto nulla di troppo vincolante, e i dubbi di Reb potrebbero essere altri, come il non essere riuscito a eliminare Isabelle ad Admiral City. :)
EliminaGuarda che sono tranquillissimo anche io. ;)
EliminaCome detto accetto le critiche ma mi hanno dato fastidio alcune modalità con cui le hai espresse. Anche perchè non conta solo quello che si dice ma come si dice. E un paio di frasi non mi avevano fato piacere sopratutto alla voce "Il tutto mi sembra una forzatura, anche poco necessaria alla trama e che non tiene conto dei personaggi e delle circostanze. "
Ma te lo dico in amicizia. Morta lì per me in ogni senso.
SAdesso mi godrò queste cose solo come lettore. ;)
Un buon capitolo Nick. In effetti la storia di Ammit cincischia un po' ma niente che non si possa risolvere. Anzi, ha già Abilmente risolto Hell, direi. ;)
RispondiEliminaFa parte del divertimento confrontarsi con gli altri. :)
Lo so Gian, Hell ha fatto un ottimo lavoro.
EliminaRiguardo al confronto con gli altri, ma certo che fa parte del divertimento, l'unica cosa del commento di Effrodini che non mi era andata giù era l'accusa di non aver rispettato i personaggi.
Morta lì in ogni caso. ;)
Ciao.