mercoledì 12 marzo 2014

Super ucronici (2): Musashi Kensei, il cybersamurai



Seconda scheda dedicata al "what if?" dell'universo narrativo di 2MM.
Dopo aver trasformato uno dei quattro più noti e potenti Super americani in un criminale folle (vedi scheda #1), ci occupiamo oggi di Musashi Kensei, il misterioso samurai che abbiamo visto in azione soprattutto nella stagione 1 di Due Minuti a Mezzanotte.

Di lui si sa poco. Forse è un old timer - un Super nato da esperimenti precedenti alla fatidica data del 1973 - ma non è certo, né appurato.
La Teleforce lo ha dotato di riflessi sovraumani che, uniti alla sua abilità di spadaccino kendo, lo rendono un combattente quasi invincibile nel corpo a corpo. Inoltre è dotato di una katana che probabilmente è stata tratta a sua volta con della Teleforce, visto che è in grado di fendere metallo e moderne corazze.

Musashi è un battitore libero, ma combatte dalla parte dei "buoni" e non è certo un criminale o un malavitoso.
Ma in questa sua versione ucronica, il buon Kensei è qualcosa di diverso.
Tutto parte dallo spunto del "what if" sovietico, citato da Angelo Benuzzi nei commenti al post linkato a inizio articolo.
Vi cito direttamente la sua idea:
(...) Salazar che lavora a Cuba, le centrali in tutto il Patto di Varsavia e nella Rodina. Il pull-out del 1974 degli americani dal Viet Nam spiegato dalla presenza di Sibir e del Super Soviet (AD), il Watergate nel 1973 spiegato come il fallimento del tentativo di rapire Salazar (una seconda Baia dei Porci), l’America costretta a scelte isolazioniste e il concreto pericolo di una invasione russa in Europa – con tanto di possibile escalation nucleare. Sullo sfondo i non allineati, dove personaggi come il Grande Thot sono stati “creati” con il consenso russo (sul modello dei leader africani e sud americani che avevano studiato a Mosca come Patrice Lumumba).
Uno scenario molto bello, che sicuramente ho appuntato per qualche analisi futura, nel contesto di 0MM-2MM. 
Come si inserisce il Musashi ucronico, in questo contesto?

Innanzitutto non è un old timer. Non qui. Anzi, la sua concezione è moderna e avveniristica. Il Musashi Kensei del "what if" sovietico è un supersoldato cybernetico, metà umano e metà robotico, sviluppato migliorando i progetti di uno scienziato americano di fine '800, George Moore.
Moore è, per la cronaca, il creatore di Clark, il Super/cyborg che compare nel capitolo 1 della stagione 2, e le cui origini sono parzialmente rivelati nel mio making of

Un team giapponese ha recuperato e migliorato i suoi progetti, dando vita a Musashi, nell'ottica di un forte riarmo nipponico. Con l'Unione Sovietica fortificata dal proliferare di Super, il Giappone (appartenente alla NATO) ha sentito il bisogno di tutelarsi in qualche modo, senza dover totalmente dipendere dall'alleato americano, già in forte deficit in campo degli studi sui superumani.

Musashi è un commando speciale delle Jieitai (le forze di autodifesa giapponesi, vale a dire le forze armate).
Alimentato a Teleforce, che gli garantisce una "durata" non ancora quantificabile, ma sicuramente molto lunga, il samurai è più veloce, più forte e più resistente di un comune essere umano. Maestro di kendo, ha doti da formidabile spadaccino, a cui unisce alcuni gadget tecnologici supplementari, che attingono in parte al tipico arsenale dei ninja: shuriken esplosivi, o "bagnati" di Teleforce, ashiko (calzature chiodate) dotate di piastre magnetiche, fukyia (cerbottana) a ripetizione, collegata alla maschera dell'armatura, in grado di sparare fléchette perforanti, più emettitori di fumo, luci accecati e altri trucchi simili.

Musashi è un ottimo combattente, ma è perfetto soprattutto per operazioni di tipo "stealth", nonché come sicario.

5 commenti:

  1. Insomma, un ninja attrezzato come un carro armato! :D

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  2. Un ninja attrezzato da carro armato! :O

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  3. Splendido!! Già Musashi era uno dei miei preferiti, così entra senza dubbio nel mio Olimpo personale! :D
    Chissà che poi non ci si possa spingere oltre... Penso, per esempio, a una cosa dle genere: Musashi è stato "creato" partendo dalla "personalità" di un maestro di kendo, fedele servitore del suo paese. Come reagirebbe se sapesse che i suoi creatori stanno progettando di "farlo in serie"? Rimane in lui una traccia della coscienza precedente, e quindi del suo senso dell'onore? Accetterà passivamente di essere "uno di tanti" o si ribellerà ai suoi stessi creatori?
    Questa era una cosa che mi è venuta in mente, così...

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