Capitolo 16
Mattina del 22 Ottobre
Da qualche parte lungo i confini dell’Egitto.
La fuga era qualcosa che non gli si addiceva questo pensava Wael ormai al sicuro in un rifugio di cui solo lui conosceva l’ubicazione.
Eppure doveva ammettere con se stesso che era stata l’unica scelta possibile, nonostante il “regalo” di Romney l’avesse rimesso in piedi non si sentiva completamento ristabilito e l’assorbimento dei suoi canopi aveva contribuito a spossarlo. Sparpagliare il suo potere in quel modo era stato folle, l’aveva reso debole e quasi pazzo esponendolo all’attacco di un nemico e se non fosse stato per l’insperato aiuto del suo vecchio alleato sarebbe stata la fine. (Quello e un mezzo di trasporto preparato per situazioni d'emergenza pronto alla fuga).
Ora si sarebbe riposato e avrebbe riorganizzato le forze contando sugli uomini ancora fedeli a lui nella regione, non soltanto si sarebbe ripreso il suo regno ma avrebbe trovato i miserabili che avevano osato attaccarlo e li avrebbe sterminati come cani. Nonostante simili propositi Wael non si sentiva molto sicuro perché da qualche ora durante il viaggio verso il suo nascondiglio aveva iniziato a provare delle fitte lungo braccia e gambe simili ai sintomi della febbre. Sul momento aveva solo pensato che il viaggio e il riassorbimento delle menti dei Canopi lo avessero spossato più del previsto ma ora non era più cosi sicuro.
Mentre rifletteva Wael senti improvvisamente una voce deriderlo alle sue spalle.
«Allora grand’uomo come stai? Non bene vedo» lo scherniva.
Wael fece per alzarsi e girarsi ma venne rapidamente colpito da un pugno in faccia e poi da un altro allo stomaco che lo fece barcollare. Istintivamente cerco di reagire sferrando a sua volta un pugno al misterioso aggressore ma nella sua precaria posizione si rivelò un errore. Perse l’equilibrio e il suo colpo non andò a segno mentre l’aggressore ne approfittò per colpirlo di nuovo facendolo definitivamente cadere in ginocchio.
«Per terra come i cani, ecco dove meriti di stare Wael!» lo derise nuovamente lo sconosciuto.
Wael alzo la testa per vedere chi lo insultava cosi beffardamente e che con tale facilità lo aveva strapazzato trovandosi di fronte un uomo dalla pelle scura (forse indiano) vestito molto semplicemente. Furioso per l’umiliazione subita Toth decise di farlo parlare per prendere tempo.
«Chi sei?» gli chiese cercando di sembrare calmo.
«Il mio nome non deve interessare a chi è già morto», rispose lo straniero con una punta di derisione.
«Ti sbagli sconosciuto» rispose Wael. «Se c’è qualcuno che morirà qui dentro sei tu».
E dopo aver pronunciato quelle parole si amputò due dita con un coltello che portava addosso pronto a generare dei Canopi, ma con sua sorpresa le dita iniziarono a decomporsi. Sorpreso e con la mano dolorante guardò il suo aggressore che si limito a ridergli in faccia.
«Credevi veramente che non sapessimo che c’era un infedele tra le nostre fila? Ti fidi troppo di te stesso e non sei un ottimo consigliere Wael», lo scherni nuovamente . Poi proseguendo: «Abbiamo intercettato il regalino di Romney e lo abbiamo sostituito con qualcos’altro un veleno che ha agito lentamente intossicando il tuo corpo».
«Stai mentendo!» gli gridò Toth ormai incapace di mascherare il panico nella sua voce «Come potevate sapere di Romney? E perché usare un piano cosi contorto?».
«Guardati la mano che ti sei ferito e dimmi se ti sto mentendo».
Wael guardo la propria mano e vide che la pelle dove si era tagliato le dita era violacea come in una cancrena e che anche il resto della mano stava assumendo lo stesso colore.
«Abbiamo informatori dappertutto Wael proprio come ce li avevi tu» riprese a parlare lo sconosciuto «Questo rifugio? Scoperto un mese fa mentre deliravi dentro quella specie di vasca per pesci. Ne abbiamo hackerato i sistemi di sicurezza et voilà eccomi qua!».
«In quanto al piano che tu definisci contorto abbiamo pensato fosse meglio illuderti di essere salvo per poi strapparti questa speranza e lasciarti nella disperazione,lei lo avrebbe gradito», concluse.
«Lei?» sbotto Wael. «Quella cagna di Ammit!».
A quelle parole l’espressione dell’uomo mutò da beffarda a seria e con rapidità colpi con un calcio il febbricitante Wael facendolo crollare a terra. Poi gli si avvicinò e continuò ad infierire colpendolo al volto con altri calci. Il dolore rendeva Toth incapace di difendersi e quando vide il suo aggressore avvicinarsi tremò.
«Non osare più chiamarla cagna piccolo uomo», gli disse con tono minaccioso. Poi appoggio la mano destra sul petto di Wael e iniziò a spingere con forza.
Wael senti le costole incrinarsi e spezzarsi e la mano del suo nemico sfondargli lentamente il petto. Prima di perdere i sensi per sempre senti queste ultime parole: «Volevi il mio nome pezzo di merda? I miei fratelli mi chiamano Yama».
* * *
Mattina del 22 Ottobre
Da qualche parte lungo i confini dell’Egitto.
La fuga era qualcosa che non gli si addiceva questo pensava Wael ormai al sicuro in un rifugio di cui solo lui conosceva l’ubicazione.
Eppure doveva ammettere con se stesso che era stata l’unica scelta possibile, nonostante il “regalo” di Romney l’avesse rimesso in piedi non si sentiva completamento ristabilito e l’assorbimento dei suoi canopi aveva contribuito a spossarlo. Sparpagliare il suo potere in quel modo era stato folle, l’aveva reso debole e quasi pazzo esponendolo all’attacco di un nemico e se non fosse stato per l’insperato aiuto del suo vecchio alleato sarebbe stata la fine. (Quello e un mezzo di trasporto preparato per situazioni d'emergenza pronto alla fuga).
Ora si sarebbe riposato e avrebbe riorganizzato le forze contando sugli uomini ancora fedeli a lui nella regione, non soltanto si sarebbe ripreso il suo regno ma avrebbe trovato i miserabili che avevano osato attaccarlo e li avrebbe sterminati come cani. Nonostante simili propositi Wael non si sentiva molto sicuro perché da qualche ora durante il viaggio verso il suo nascondiglio aveva iniziato a provare delle fitte lungo braccia e gambe simili ai sintomi della febbre. Sul momento aveva solo pensato che il viaggio e il riassorbimento delle menti dei Canopi lo avessero spossato più del previsto ma ora non era più cosi sicuro.
Mentre rifletteva Wael senti improvvisamente una voce deriderlo alle sue spalle.
«Allora grand’uomo come stai? Non bene vedo» lo scherniva.
Wael fece per alzarsi e girarsi ma venne rapidamente colpito da un pugno in faccia e poi da un altro allo stomaco che lo fece barcollare. Istintivamente cerco di reagire sferrando a sua volta un pugno al misterioso aggressore ma nella sua precaria posizione si rivelò un errore. Perse l’equilibrio e il suo colpo non andò a segno mentre l’aggressore ne approfittò per colpirlo di nuovo facendolo definitivamente cadere in ginocchio.
«Per terra come i cani, ecco dove meriti di stare Wael!» lo derise nuovamente lo sconosciuto.
Wael alzo la testa per vedere chi lo insultava cosi beffardamente e che con tale facilità lo aveva strapazzato trovandosi di fronte un uomo dalla pelle scura (forse indiano) vestito molto semplicemente. Furioso per l’umiliazione subita Toth decise di farlo parlare per prendere tempo.
«Chi sei?» gli chiese cercando di sembrare calmo.
«Il mio nome non deve interessare a chi è già morto», rispose lo straniero con una punta di derisione.
«Ti sbagli sconosciuto» rispose Wael. «Se c’è qualcuno che morirà qui dentro sei tu».
E dopo aver pronunciato quelle parole si amputò due dita con un coltello che portava addosso pronto a generare dei Canopi, ma con sua sorpresa le dita iniziarono a decomporsi. Sorpreso e con la mano dolorante guardò il suo aggressore che si limito a ridergli in faccia.
«Credevi veramente che non sapessimo che c’era un infedele tra le nostre fila? Ti fidi troppo di te stesso e non sei un ottimo consigliere Wael», lo scherni nuovamente . Poi proseguendo: «Abbiamo intercettato il regalino di Romney e lo abbiamo sostituito con qualcos’altro un veleno che ha agito lentamente intossicando il tuo corpo».
«Stai mentendo!» gli gridò Toth ormai incapace di mascherare il panico nella sua voce «Come potevate sapere di Romney? E perché usare un piano cosi contorto?».
«Guardati la mano che ti sei ferito e dimmi se ti sto mentendo».
Wael guardo la propria mano e vide che la pelle dove si era tagliato le dita era violacea come in una cancrena e che anche il resto della mano stava assumendo lo stesso colore.
«Abbiamo informatori dappertutto Wael proprio come ce li avevi tu» riprese a parlare lo sconosciuto «Questo rifugio? Scoperto un mese fa mentre deliravi dentro quella specie di vasca per pesci. Ne abbiamo hackerato i sistemi di sicurezza et voilà eccomi qua!».
«In quanto al piano che tu definisci contorto abbiamo pensato fosse meglio illuderti di essere salvo per poi strapparti questa speranza e lasciarti nella disperazione,lei lo avrebbe gradito», concluse.
«Lei?» sbotto Wael. «Quella cagna di Ammit!».
A quelle parole l’espressione dell’uomo mutò da beffarda a seria e con rapidità colpi con un calcio il febbricitante Wael facendolo crollare a terra. Poi gli si avvicinò e continuò ad infierire colpendolo al volto con altri calci. Il dolore rendeva Toth incapace di difendersi e quando vide il suo aggressore avvicinarsi tremò.
«Non osare più chiamarla cagna piccolo uomo», gli disse con tono minaccioso. Poi appoggio la mano destra sul petto di Wael e iniziò a spingere con forza.
Wael senti le costole incrinarsi e spezzarsi e la mano del suo nemico sfondargli lentamente il petto. Prima di perdere i sensi per sempre senti queste ultime parole: «Volevi il mio nome pezzo di merda? I miei fratelli mi chiamano Yama».
* * *
22 ottobre ore 8:00
Korinthos - Sede Centrale della Hypotetical Inc.
Libby aveva da poco ripreso i sensi e le ultime cose che ricordava erano la strana bambina e l’uomo vestito di rosso che aveva attaccato lei e Stakanov al centro ricerche. Da quel che poteva vedere si trovava in una cella dall’aspetto asettico e completamente spoglia a parte la branda su cui era seduta. All’improvviso la porta si apri e un uomo ben vestito dai capelli grigi entrò accompagnato da due guardie.
«Bene, vedo che è rinvenuta Lady Liberty. Sono Kedives e, prima che lei tenti qualcosa di stupido, sappia che i miei uomini non esiteranno a spararle.» disse il visitatore con un tono in apparenza cortese.
Ma Libby non lo ascoltava ,se veramente quell’uomo era Kedives aveva di fronte a lei il responsabile del furto dei campioni di DNA dallo START. Furiosa al ricordo di quello che era successo cerco di aggredire l’uomo muovendosi la supervelocità ma non ci riuscì, i suoi poteri erano scomparsi.
«Non sia sorpresa signorina credeva veramente che avrei corso il rischio di parlarle senza precauzioni?» disse sardonicamente Kedives. «Mentre era svenuta le abbiamo iniettato un siero che inibisce i suoi poteri. Non si preoccupi l’effetto non va oltre un'oretta presto sarà di nuovo come prima».
«Cosa diavolo vuole?».
«Farle un'offerta, può collaborare con noi e le garantisco che non le sarà fatto alcun male. Non siamo i mostri che lei crede stiamo solo facendo quel che è necessario per il mondo».
«Creare quella specie di mostro che mi ha portato qui? Come può essere utile al mondo? Me lo spieghi. Per quanto riguarda la sua proposta lavorerò con voi quando l’inferno gelerà».
Il viso di Kedives cambio espressione diventando più duro, poi si girò e seguito dalle guardie fece per uscire dalla cella. Prima di andarsene si girò e rivolto a Libby disse: «Allora mia cara credo che le toccherà rimanere qui ancora per molto».
* * *
22 Ottobre 8:00
Rifugio segreto di Toth,Egitto
Yama era deluso. Il grande Toth non era durato molto, era collassato quasi subito dopo che aveva iniziato a lavorarselo. Il suo cadavere giaceva a terra con il petto squarciato e consumato dal veleno, il volto talmente violaceo da essere irriconoscibile. Se non avesse ucciso con le sue mani Agni per averli traditi al palazzo di Toth avrebbe potuto fargli bruciare quel corpo invece avrebbe dovuto ingegnarsi diversamente. Forse lo avrebbe gettato nel Nilo lasciando ai coccodrilli.
Avrebbe tanto voluto che Kareema mandasse lui e gli altri Lokapāla in Grecia; smaniava dalla voglia di confrontarsi con Loxias. Purtroppo gli ordini erano diversi la Grecia era un'incognita e pertanto non se ne sarebbero occupati, almeno per il momento.
Yama si accese una sigaretta si caricò in spalla il cadavere di Toth e uscì.
Scarica l'ebook in formato (coming soon):
- Epub
- Mobi
Impaginazione a cura di eBookAndBook
Grafica a cura di Giordano Efrodini
- Epub
- Mobi
Impaginazione a cura di eBookAndBook
Grafica a cura di Giordano Efrodini
Spero che Yama faccia una fine orribile!
RispondiEliminae... BOOOOOOOM!
RispondiEliminaOttimo capitolo, complimenti Fra.
Andiamo così, che prima della fine non rimarrà più nessuno! ;)
Grazie mille per i complimenti Narratore!
RispondiEliminaMi sono ripreso dallo shock di vedere il mio amato Weal stramazzuolatoe ;-)
RispondiEliminaBel pezzo, bravo.
Non ti dico come mi sono sentito io a vedere stravolgere Agni a quel modo, ma fa parte del gioco.
EliminaVero, uno si sbatte e non poco per creare situazioni e personaggi che magari durano meno di un moschino della frutta! :-)
EliminaViolenza e crudeltà.
RispondiEliminaOttimo.
Grazie ragazzi,uccidere Wael non è piaciuto nemmeno a me perchè era uno dei miei personaggi preferiti della prima stagione ma mi sembrava ora di toglierlo di mezzo e permettere cosi agli autori che verrano di concentrarsi su altro.
RispondiEliminaNooo.... :( Che pezzo di merda! Mi stava simpatico Wael!... Bel pezzo comunque, a parte forse qualche virgola mancante qua e là ;)
RispondiEliminaOra qualcuno prenda Yama a botte!
Bravo Fra.
RispondiEliminaEcco, Yama è in perfetto spirito Lokapāla.
RispondiEliminaR.I.P. Agni, ma meglio l’eutanasia dello stravolgimento di personaggio.
Whael doveva morire, è ora di risolvere e terminare i conflitti, non di aggiungere carne al fuoco. Ottimo capitolo.
Grazie ancora per i complimenti, ecco Giordano esattamente quello che pensavo mentre scrivevo il capitolo.
RispondiEliminaFra, che sia poi stato il Signore degli Inferi a mandarlo all'altro mondo, è stata una finezza. Bravo. :)
EliminaQuesti continui colpi di scena mi stanno piacendo. Bravo. ;)
RispondiEliminaGrazie Hell.
RispondiEliminaE la vendetta coniugale è servita! Bravo Fra!
RispondiEliminaProbabilmente Toth ha rimpianto di aver usato Ammit come cavia da laboratorio,grazie Max.
RispondiEliminaWael è morto male... mi spiace perchè mi piaceva, ma come scena è stata bella.
RispondiEliminaIntanto Agni crepa off-screen, e pure Lady Liberty non se la passa bene; che strage 'sta season two! xD
Ottimo, bisogna potare i rami secchi e gettare le basi per il finale. Bravo, Fra! :)
RispondiEliminaCiao,
Gianluca
Sei più perfido di G.R.R. Martin. Bravo Fra! ;)
RispondiElimina